Influenza Maggio 2018: virus intestinale, sintomi influenza con o senza febbre, rimedi naturali

Pubblicato il 5 Mag 2018 - 1:01pm di Ubaldo Cricchi

Ha ancora senso parlare di influenza a maggio 2018 oppure con la fine dell’inverno possiamo considerarlo un capitolo chiuso? Più di otto milioni e mezzo di italiani sono stati colpiti dal virus durante la stagione influenzale dello scorso inverno: negli ultimi quindici anni non erano mai stati registrati numeri così alti; ormai il calendario dice che siamo arrivati in piena primavera, ma il clima si sta rivelando più ballerino che mai e questo favorisce la diffusione di virus parainfluenzali, con tante persone che si ritrovano a che fare con sindromi respiratorie, febbre o problemi intestinali. Cerchiamo di capire come è possibile prevenire questi problemi e come contrastare i sintomi con rimedi naturali.

I sintomi dell’influenza di maggio 2018: c’è anche la febbre?

Quando le temperature iniziano ad alzarsi e le giornate cominciano ad essere un po’ più lunghe diventa spontaneo per le persone considerare l’influenza ormai un pericolo passato. Effettivamente è così, ma nelle cosiddette mezze stagioni (primavera e autunno) si fanno largo i virus parainfluenzali, che possono causare infezioni dai sintomi molto simili a quelli dell’influenza invernale, anche se si manifestano in forma più lieve: il mal di gola, la sinusite, il raffreddore, il senso di stanchezza, la nausea, i dolori osteo-articolari, la febbre (può anche non presentarsi, ma ad ogni modo non dovrebbe andare oltre i 38 gradi) sono i sintomi più diffusi, ma i più sfortunati possono essere colpiti anche da problemi intestinali come vomito e diarrea.

La maggioranza delle infezioni è causata da tre virus del genere paramyxovirus (PIV-1 e PIV-2 circolano più nel periodo autunnale, mentre il PIV-3 è il pericolo principale durante la stagione primaverile), ma anche il virus respiratorio RSV e il rhinovirus (quello che viene comunemente chiamato virus del raffreddore) possono creare qualche problema. I soggetti più colpiti sono i bambini e gli anziani; nei soggetti a rischio si possono sviluppare complicazioni che danno il via a infezioni batteriche come otiti o polmoniti. Esattamente come avviene per la normale influenza, il contagio avviene tramite l’inalazione delle goccioline di saliva espulse da un soggetto malato mentre tossisce, parla, respira o starnutisce; si può entrare in contatto con queste goccioline sia in modo diretto che in modo indiretto (ovvero portandosi le mani ad occhi, bocca o naso dopo aver toccato una superficie contaminata).

Prevenzione e cura: quali sono i rimedi naturali?

Purtroppo non esiste un vaccino per prevenire l’influenza di primavera, quindi per fare prevenzione bisogna affidarsi al buonsenso e ad alcuni semplici comportamenti: si ribadisce ancora una volta l’importanza del lavarsi le mani, poi bisogna evitare di utilizzare bicchieri, posate o altri oggetti già usate dalle persone affette; può essere di grande aiuto cambiare l’aria agli ambienti e cercare di mantenere la temperatura non superiore ai 25 gradi (la secchezza delle vie respiratorie può favorire l’attacco dei virus) ed evitare gli sbalzi di temperatura. Se si è già stati colpiti dal virus, per evitare di contagiare gli altri bisognerebbe starsene un po’ a riposo ed utilizzare fazzoletti usa e getta.

Non esistono delle terapie o dei farmaci specifici per combattere l’influenza primaverile, ma il più delle volte le infezioni vengono debellate dal sistema immunitario nel giro di pochi giorni (la durata è inferiore rispetto a quella dell’influenza invernale: negli adulti passa dopo un paio di giorni, mentre per i bambini serve un po’ più di tempo). Su consiglio del medico è possibile prendere medicinali che possono ridurre l’intensità dei sintomi (mucolitici, antinfiammatori, antipiretici e così via): ovviamente sono sconsigliate le cure improvvisate e fai da te e soprattutto non vanno assunto gli antibiotici.

Vediamo ora quali sono i migliori rimedi naturali per recuperare una perfetta forma nel più breve tempo possibile. Innanzi tutto è necessario sottolineare l’importanza del riposo: è fondamentale dare al corpo il tempo di riprendersi, ma restando a casa si scongiura anche il rischio di sovrainfezioni e di contagiare gli altri. I suffumigi permettono di ridurre l’infiammazione dei tessuti e di calmare i fastidi. Si dice spesso che noi siamo quello che mangiamo, e questo fa capire l’importanza che può rivestire l’alimentazione: in caso di infezione bisogna consumare verdura e frutta fresca, in modo da fornire all’organismo tutti i minerali e le vitamine che servono rispettivamente per ristabilire un equilibro idro-salino e rinvigorire il sistema immunitario. Si deve anche bere molto per reintegrare i liquidi persi (questo è un argomento che riprenderemo tra poco, quando parleremo dell’influenza intestinale): va bene l’acqua, ma semaforo verde anche per infusi e tisane.

Ci sono poi alimenti famosi per essere dei veri e propri toccasana: l’aglio e la cipolla sono noti per le loro proprietà antivirali e antinfiammatorie; anche il peperoncino è un antinfiammatorio e febbrifugo; il miele dà sollievo alla gola irritata, scioglie il catarro e fa calmare la tosse. Chi si affida alla fitoterapia dovrebbe conoscere le proprietà dell’Echinacea (potenzia il sistema immunitario) della propoli (antibatterica e antivirale, utile in particolar modo per chi soffre di tosse o ha la gola delicata) e del Carpinio Bianco (decongestiona le vie respiratorie), mentre tra gli oli essenziali merita una menzione particolare l’olio di eucalipto (stimola le difese immunitarie contro i virus, ha proprietà antisettiche e balsamiche).

Come contrastare il virus intestinale

Chiudiamo l’articolo parlando del tanto odiato virus intestinale, anche se in realtà si dovrebbe utilizzare il termine gastroenterite virale: può essere causata da virus diversi e dà origine a vari disturbi come il vomito, la diarrea, la nausea, il mal di stomaco e i dolori addominali. Si tratta di sintomi davvero molto fastidiosi che per fortuna hanno una durata abbastanza breve (solitamente passano nel giro di due giorni e molto raramente si va oltre i cinque). Il pericolo più importante legato all’influenza intestinale è la disidratazione: con il vomito e la diarrea l’organismo perde molti liquidi che è necessario reintegrare.

È quindi importantissimo bere molto: per evitare la monotonia si può alternare l’acqua con gli infusi, il tè, le tisane, le spremute e il brodo. Durante la fase più acuta della malattia sarebbe meglio evitare di mangiare, mentre durante la fase di recupero bisogna ricominciare ad alimentarsi prediligendo cibi come le carote o le zucchine bollite, il mais, il riso, le banane mature e qualche spicchio di mela (bisogna riavvicinarsi con gradualità alla frutta e alla verdura cruda). Per qualche giorno bisogna stare alla larga dai cibi grassi, dagli zuccheri, dagli alcolici, dal caffè e dai latticini: per fornire al corpo le proteine di cui ha bisogno si possono consumare brodo di pollo e parmigiano.

I sintomi spariscono da soli dopo qualche giorno, ma in alcuni casi il medico (che va assolutamente contattato se le scariche di diarrea o vomito durano per più di due giorni, se ci sono evidenti segni di disidratazione, se i dolori addominali sono particolarmente forti o se c’è la febbre alta per più giorni) può consigliare di prendere integratori, probiotici per riportare l’equilibrio della flora batterica o farmaci come gli antidiarroici. Tra i rimedi naturali (oltre al solito riposo) vengono spesso consigliati lo zenzero e il limone. Non esistono cure preventive, quindi per evitare il contagio bisogna fare molta attenzione a quello che si beve e si mangia (consiglio valido soprattutto per chi va all’estero), lavarsi spesso le mani, evitare i contatti con chi è già malato e disinfettare le superfici che potrebbero essere contaminate.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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