Influenza Ottobre 2018: sintomi intestinale, con o senza febbre, rimedi naturali bambini e adulti, tosse e raffreddore

Pubblicato il 29 Set 2018 - 12:34pm di Ubaldo Cricchi

L’autunno è appena cominciato e tra caldo fuori stagione e sbalzi di temperature netti e improvvisi per molte persone è già arrivata la prima ondata di influenza: in questo periodo sono ancora i virus parainfluenzali a creare problemi alla gente, ma pare proprio che si stia per aprire una stagione influenzale non particolarmente aggressiva, ma di intensità medio/alta. Sara davvero così? Cerchiamo di capire cosa dobbiamo aspettarci dall’influenza di ottobre 2018, spiegando quali sono i tipici sintomi dell’affezione (che sono tanti, dalla tosse al raffreddore, passando per la febbre e, per i meno fortunati, i problemi intestinali) e cercando di capire quali sono i migliori metodi naturali che possano permettere ad adulti e bambini di prevenire il contagio o per rimettersi in forma il più presto possibile.

Sintomi e durata dell’influenza ottobre 2018

L’ultima stagione influenzale sembrerebbe non aver risparmiato nessuno (sono tati più di otto milioni e mezzo gli italiani contagiati), ma stando alle previsioni che stanno circolando in questi giorni anche l’ondata che si svilupperà tra l’autunno e l’inverno 2018/2019 non sarà tanto tenera, infatti si pronosticano almeno cinque milioni di casi (senza dimenticare le persone che avranno a che fare con le sindromi parainfluenzali, che saranno più o meno altrettante). Ovviamente si parla di stime, perché poi l’intensità dell’epidemia influenzale potrà essere influenzata (e chiediamo scusa per il gioco di parole) da una serie di fattori, a partire dalla lunghezza dell’inverno. Ma cos’è l’influenza? Stiamo parlando di una malattia infettiva causata dai virus della famiglia Orthomyxoviriade (a sua volta suddivisa in tre tipi A, B, C) e che colpisce le vie respiratorie inferiori e superiori. Si utilizza di solito il termine “stagione influenzale” perché la malattia di solito colpisce durante un preciso periodo dell’anno, in particolar modo nei mesi invernali.

I sintomi ormai abbiamo imparato a conoscerli, visto che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto a che fare con questo fastidioso contrattempo (che comunque non va mai sottovalutato, soprattutto in alcuni casi); le prime manifestazioni della malattia si fanno subito sentire: già dopo poche ore dal contagio possono insorgere mal di testa, febbre, senso di malessere generale e stanchezza, oltre ai più classici sintomi respiratori, ovvero starnuti, mal di gola, tosse e lacrimazione. In alcuni casi (specialmente tra bambini e giovanissimi) l’affezione può portare sintomi anche a livello gastrointestinale, causando vomito, diarrea e nausea. Di norma la malattia svanisce nel giro di una settimana senza dare luogo a conseguenze importanti (anche se il senso di spossatezza può prolungarsi per qualche giorno ancora), ma bisogna fare attenzione a quelli che vengono definiti i soggetti a rischio, cioè anziani, bambini molto piccoli e persone afflitte da malattie croniche o da deficit del sistema immunitario; per queste categorie di persone l’influenza può generare delle complicazioni: la più diffusa è la polmonite, seguita da bronchite, sinusite e broncopolmonite. In questi casi l’intervento del medico è necessario.

Contagio e cure: il vaccino, ad ottobre 2018 si comincia

L’influenza si trasmette per via aerea: nella maggior parte dei casi si viene contagiati respirando le goccioline di saliva espulse da un soggetto malato quando starnutisce o tossisce, ma anche quando parla o respira. I virus possono “colpire” anche quando ci si porta le mani a bocca e naso dopo aver toccato una superficie contaminata (per questo motivo, come vedremo, è importante l’igiene delle mani). La trasmissione della malattia viene più facilmente nei luoghi chiusi e affollati, come ad esempio ospedali, scuole o mezzi pubblici.

Per chi è già stato contagiato non esiste una cura specifica per l’influenza: solo se necessario il medico può consigliare di prendere dei medicinali per alleggerire i sintomi (antipiretici per abbassare la febbre, analgesici per diminuire i dolori e così via), ma di solito la malattia sparisce da sola (è possibile cercare di migliorare la situazione ricorrendo ai classici rimedi della nonna di cui parleremo tra poco). È assolutamente inutile cercare di guarire dall’influenza di ottobre e dei mesi successivi ricorrendo agli antibiotici: questi vanno presi solo ed esclusivamente su prescrizione del medico quando pensa che il soggetto malato corra un elevato pericolo di contrarre qualche infezione batterica.

Data l’assenza di medicinali specifici per curarla, il modo migliore per contrastare l’influenza è fare prevenzione: lo strumento più importante che c’è attualmente a disposizione è il vaccino; con una punturina si stimola il nostro organismo a sviluppare i giusti anticorpi per contrastare i virus influenzali Visto che questi virus hanno la pessima abitudine di mutare spesso la vaccinazione deve essere ripetuta ogni anno. Tutti dovrebbero fare prevenzione, ma la vaccinazione è altamente raccomandata alle persone che rientrano nelle categorie a rischio: anziani dai sessantacinque anni in su, i bambini, le persone che soffrono di patologie croniche che possono aumentare il rischio di complicazioni. I vaccini sono ottimamente tollerati dal corpo: giusto le persone più sensibili potrebbero notare un leggero gonfiore o un po’ di rossore nel punto dove è stata fatta l’iniezione. Molte persone pensano che per proteggersi al meglio bisogna vaccinarsi con largo anticipo rispetto all’inizio della stagione influenzale: in realtà questa strategia non va bene, perché la protezione dura circa 6/8 mesi e se ci si muove troppo presto si rischia di rimanere “scoperti” per la parte finale dell’inverno. Il periodo migliore per vaccinarsi rimane quindi quello compreso tra la metà di ottobre e la metà di dicembre.

Come prevenire l’influenza di ottobre 2018

L’influenza purtroppo è una malattia che si contrae molto facilmente; per ridurre il rischio di essere contagiati è possibile seguire dei comportamenti:

  • lavarsi le mani spesso è la prima regola; va fatto per bene con il sapone (meglio se liquido e non esposto all’aria) o, se si è fuori casa, utilizzando salviette disinfettanti oppure soluzioni detergenti a base alcolica;
  • evitare di portarsi le mani a bocca, naso e occhi dopo aver toccato delle superfici potenzialmente contaminate;
  • aerare regolarmente le stanze se in casa è presente una persona malata (sono sufficienti pochi minuti con la finestra aperta per cambiare l’aria di un ambiente);
  • controllare il grado di umidità in casa, perché un’aria troppo secca può dare origine ad irritazioni delle vie aeree, mentre l’umidità eccessiva crea condense e rende più semplie la comparsa delle muffe;
  • evitare i luoghi chiusi e affollati.

Chi invece ha già contratto la malattia dovrebbe:

  • coprire la bocca e il naso quando starnutisce o tossisce, gettando immediatamente il fazzoletto di carta utilizzato per l’operazione;
  • rimanere a casa per riposarsi e dare il tempo al corpo di riprendersi, ma soprattutto per evitare di contagiare gli altri.

I rimedi naturali contro tosse, raffreddore, febbre e gli altri sitnomi (aggiornamento ottobre 2018)

Esistono dei rimedi naturali che permettono al corpo umano di tenersi in forma ed essere pronto a rispondere alle insidie esterne come l’influenza; la giusta idratazione e un’alimentazione varia ed equilibrata (con preferenza ai cibi ricchi di antiossidanti e di vitamine) possono senza dubbio aiutarci a raggiungere questo scopo. È importantissimo fornire all’organismo il giusto apporto di proteine, ma non bisogna esagerare con la carne, anzi: almeno il 50% della razione quotidiana dovrebbe arrivare da fonti vegetali (cereali, frutta secca, legumi e semi) e poi bisogna favorire fonti animali come i latticini (con contenuto ridotto di grassi), le uova e il pesce. A tavola non possono poi mancare le verdure, in special modo quelle ricche di carotenoidi (carote, zucche, peperoni…), non si dovrebbe rinunciare all’aglio, che ha delle proprietà benefiche potentissime.

Tra gli altri rimedi naturali possiamo citare:

  • zenzero, contrasta il mal di gola, allevia i sintomi che colpiscono le vie respiratorie, permette di tenere sotto controllo la febbre, contrasta i dolori articolari e riesce a creare una sorta di barriera anti-nausea sullo stomaco;
  • cibi ricchi di vitamina C, quindi agrumi, ma anche kiwi e broccoli;
  • miele: ammorbidisce la gola e calma la tosse, è perfetto anche per dolcificare le tisane al posto dello zucchero;
  • fermenti lattici, perché l’influenza mette a dura prova la prova batterica;
  • acqua, la sua azione idratante, sfiammante e di pulizia è fondamentale, e quando si è ammalati bisognerebbe berne più del normale;
  • suffumigi con bicarbonato o un po’ di gocce di essenza di eucalipto;
  • brodo di pollo, con le sue proteine e i sali minerali;
  • riposo a letto: con i tempi frenetici di oggi sembra impossibile prendersi un po’ di tempo di riposo, ma questo è fondamentale per dare al corpo il tempo di ristabilirsi (e se si rimane a casa si evita di contagiare gli altri, che non è roba da poco).

Influenza intestinale ottobre 2018: cos’è e come si manifesta in adulti e bambini

Un capitolo a parte lo merita la cosiddetta influenza intestinale: questo problema (che sarebbe più corretto chiamare gastroenterite virale) è particolarmente diffuso nei periodi in cui cambiano le stagioni, quando ci sono frequenti sbalzi di temperatura (esattamente come sta accadendo in questo ottobre 2018). Gli artefici dell’influenza intestinale sono dei virus, che possono appartenere a diverse famiglie: i più diffusi sono i rotavirus (nemici numero uno dei bambini) e i norovirus (che colpiscono soggetti di ogni età). La malattia è molto contagiosa (si può essere infetti in modo diretto tramite soggetti malati, ma anche in modo indiretto ingerendo acqua o cibi contaminati) ed è favorita dalla presenza di fattori di rischio come l’età (bambini e anziani hanno più probabilità di essere contagiati rispetto agli adulti sani), la famigliarità, il sistema immunitario debole e l’esigenza di stare a contatto con persone malate o con soggetti a rischio.

I sintomi dell’influenza intestinale possono variare in base al tipo di virus che ha colpito, ma in linea di massima ogni gastroenterite si manifesta con la comparsa di:

  • diarrea
  • nausea
  • vomito.

Altri sintomi possono essere:

  • dolori addominali,
  • debolezza,
  • malessere generale,
  • mancanza di appetito,
  • giramenti di testa.

Nella maggior parte dei casi non si registra la presenza di febbre (che può comunque manifestarsi, senza raggiungere temperature elevate).

Di solito i sintomi spariscono nel giro di pochi giorni (dai due ai cinque) e solo nei csi più gravi supera la settimana. È necessario chiamare il medico se vomito e diarrea si presentano per più di un paio di giorni, se i dolori addominali sono particolarmente forti, se c’è febbre alta per più di due o tre giorni, se si nota la presenza di sangue nelle feci o ne vomito o se si notano evidenti segni di disidratazione (che è il principale problema legato all’influenza intestinale).

Prevenzione e cura: rimedi naturali e alimentazione contro l’influenza ad ottobre 2018

Non esistono farmaci o vaccini specifici per curare la gastroenterite virale, quindi risulta essere fondamentale fare prevenzione seguendo dei semplici (ma importanti comportamenti):

  • lavarsi le mani (abbiamo già visto prima quanto può essere importante), sopratutto dopo aver toccato superfici contaminate o, ad esempio, dopo aver cambiato un pannolino;
  • evitare cibi e bevande potenzialmente contaminati (questo è un avvertimento a cui dovrebbero prestare maggiormente attenzione le persone che si trovano in paesi dove le condizioni igieniche non sono al top);
  • disinfettare le superfici della casa e i luoghi dove si preparano i cibi;
  • evitare il contatto con le persone malate (con cui non bisogna condividere biancheria, asciugamani e posate).

L’influenza intestinale nella stragrande maggioranza dei casi guarisce spontaneamente nel giro di pochi giorni, quindi non è necessario ricorrere all’utilizzo di medicinali (al massimo il medico può consigliare farmaci per contrastare i sintomi, come gli antidiarroici) e visto che si parla di un’infezione di tipo virale gli antibiotici non servono. Spazio quindi ai rimedi naturali che possono aiutare a superare in fretta la malattia: è di fondamentale importanza il riposo, bisogna bere molti liquidi per reidratare l’organismo (se ci si stufa di bere tanta acqua si possono bere anche the, tisane o altri liquid)i, ma facendo attenzione a non esagerare durante la fase acuta della malattia.

L’alimentazione è importantissima: nella fase più acuta bisognerebbe addirittura evitare di mangiare, mentre durante la fase di recupero bisogna essere molto attenti, evitando cibi come il latte e i suoi derivati (sono consentiti solo il parmigiano e i formaggi stagionati) e non mangiando patate se ci si sente la pancia gonfia. Gli alimenti ideali sono il riso, le fette biscottate e il mais, mentre frutta e verdura andrebbero reinserite nella dieta con gradualità (sono ricche di fibre e acqua e potrebbero stimolare l’intestino): all’inizio si può dare spazio a zucchine e carote bollite, agli agrumi, alla mela tagliata a pezzetti e alla banana matura. Le proteine animali possono essere fornite dal parmigiano e dal petto di pollo. Niente cibi grassi, fritti, alcol, dolci e caffè. I fermenti lattici vivi possono dare una mano a ridurre il numero delle scariche di diarrea, mentre gli altri classici rimedi naturali sono il limone (calma la diarrea) e lo zenzero (riduce il vomito, la nausea e i dolori gastrici).

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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