Neuralink: cos’è, possibile arrivo in Italia, pericolo o innovazione?

Pubblicato il 9 Mar 2024 - 11:45am di Chiara Biondi

Neuralink è una delle più ambiziose e controverse iniziative nel campo della tecnologia e della neuroscienza degli ultimi anni. Fondata da Elon Musk nel 2016, Neuralink è una realtà si propone di sviluppare tecnologie di interfaccia cervello-computer (BCI) per migliorare le capacità cognitive umane e trattare una vasta gamma di disturbi neurologici. Tuttavia, l’arrivo di Neuralink in Italia solleva domande e preoccupazioni riguardo ai suoi possibili impatti sull’etica, la privacy e la sicurezza. Vediamo insieme nello specifico cos’è  Neuralink, se è probabile che arrivi in Italia e se rappresenta un pericolo o un’innovazione per la società italiana.

Cos’è Neuralink?

Neuralink come intuibile dal nome, è un’azienda di neurotecnologia che si propone di sviluppare dispositivi avanzati di interfaccia cervello-computer (BCI) per connettere direttamente il cervello umano ai computer e ad altri dispositivi elettronici. L’obiettivo principale che si pone Neuralink è quello, non solo di migliorare le capacità cognitive umane, ma anche trattare una vasta gamma di disturbi neurologici, tra cui l’Alzheimer, il Parkinson e la paralisi.

Il cuore della tecnologia di Neuralink è costituito da sottili e flessibili fili chiamati “neuralink” per l’appunto, che vengono impiantati nel cervello umano attraverso un intervento chirurgico minimamente invasivo. Questi fili, una volta istaurati nel nostro cervello sono in grado di registrare l’attività neurale e stimolare, in base all’esigenza, specifiche regioni del cervello con una precisione senza precedenti.
Neuralink funziona grazie ad un sensore chiamato N1 Sensor che è formato da un’enorme quantità di elettrodi microscopici, circa 1.024, che hanno la capacità di registrare l’attività neurale del cervello. Il sensore andrebbe ovviamente installato nel cervello e sarebbe sigillato ermeticamente con un rivestimento completamente biocompatibile.

Neuralink ha anche sviluppato un dispositivo esterno chiamato “Link”, che si interfaccia con i neuralink impiantati e consente agli utenti di controllare dispositivi elettronici con il pensiero. Questo include la possibilità di scrivere testi, navigare su internet e controllare dispositivi domestici senza l’uso delle mani.

Sicuramente una tecnologia così avanzata da ricordarci sicuramente quelle viste in diversi film che però sembrano ancora molto lontane da noi. 

Possibile arrivo di Neuralink in Italia: pericolo o innovazione?

L’arrivo di Neuralink anche in Italia solleva importanti questioni riguardo ai suoi possibili impatti sull’etica, la privacy e la sicurezza. Da un lato, l’uso di tecnologie BCI potrebbe rappresentare un enorme passo avanti nel trattamento di disturbi neurologici invalidanti e nel miglioramento delle capacità cognitive umane. Ad esempio, persone con disabilità motorie potrebbero beneficiare enormemente dall’uso di dispositivi Neuralink per ripristinare la mobilità e l’indipendenza.

Dall’altro lato, l’istallazione di dispositivi Neuralink nel cervello solleva gravi preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati neurali. Il controllo dei dati neurali potrebbe essere soggetto a potenziali abusi da parte di governi o aziende private, mettendo a rischio la privacy e l’autonomia degli individui. Inoltre, l’uso improprio di tali tecnologie potrebbe portare a scenari distopici in cui le menti umane sono manipolate o controllate da entità esterne. Molti dubbi sono nati anche riguardo al pericolo che i chip istallati nel corpo umano potessero surriscaldarsi, causando così un pericolo per la salute. 

La questione dell’etica è anche fondamentale quando si tratta di utilizzare tecnologie BCI come quelle sviluppate da Neuralink. L’idea di modificare o potenziare le capacità cognitive umane solleva interrogativi filosofici e morali riguardo all’essenza stessa della natura umana e alla possibilità di superare i limiti biologici.

Ad oggi tutti gli esperimenti di Neuralink sono stati condotti solo su animali come scimmie, maiali e pecore. Anche in questo caso sono molte le polemiche che si sono sollevate poiché pare che per condurre questi esperimenti siano molti gli animali morti nel processo di installazione del chip.

Sono proprio del fondatore di Neuralink, Elon Musk le dichiarazioni riguardo la prima persona che si sarebbe fatta impiantare il sistema Neuralink. Secondo quanto dichiarato da Musk, infatti, dopo appena un mese dall’intervento di istallazione, l’uomo al quale è stato impiantato il nuovo sistema Neuralink, sarebbe in grado di muovere il cursore del pc con la forza del pensiero. Purtroppo, per quanto questo rappresenterebbe davvero un’innovazione incredibile a livello tecnologico, ad oggi non abbiamo ancora prove che questa affermazione sia veritiera. 

In conclusione, il possibile arrivo di Neuralink in Italia rappresenta un importante dibattito tra i sostenitori dell’innovazione tecnologica e coloro che esprimono preoccupazioni riguardo ai suoi possibili impatti negativi sull’etica, la privacy e la sicurezza. Mentre le tecnologie BCI offrono promesse di miglioramento delle capacità cognitive umane e trattamento di disturbi neurologici, è fondamentale affrontare queste sfide etiche e sociali in modo responsabile e inclusivo. Solo attraverso un dialogo aperto e un’approfondita valutazione dei rischi e dei benefici possiamo garantire che l’innovazione tecnologica come Neuralink sia utilizzata per il bene comune e il progresso della società italiana.

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