Pignoramento Prima Casa Equitalia 2019: cointestata, con mutuo, coniuge, invalidi, figli minorenni

Pubblicato il 10 Feb 2019 - 11:17am di Sara Fiori

Oggi  parleremo di pignoramento, ed in particolar modo del pignoramento della prima casa fatto per mano di Equitalia. Questo tipo di pignoramento è differente rispetto a quello che può avvenire fra privati, in quanto nel momento in cui si ha un pignoramento di questo tipo vi è una velocità maggiore. Ciò avviene perché Equitalia non ha bisogno di passare in giudizio per fare un pignoramento, come magari può avvenire fra privati, perché questo pignoramento dipende fondamentalmente dal fatto che non sono state pagate alcune delle tasse che si dovevano pagare in precedenza. I pignoramenti per altre questioni sono differenti, riguardano debiti fra privati ed in quel caso si procede in una maniera diversa. Nei prossimi capitoli andremo a vedere insieme quando si è soggetti al pignoramento della prima casa ed alcuni casi particolari di questa specifica situazione.

Pignoramento Prima Casa Equitalia: quando e come avviene?

Come certamente molti sapranno, nel momento in cui si giunge ad essere debitori per molto tempo e di cifre sufficientemente alte, ci si può ritrovare in situazioni problematiche nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Se non si paga per molto tempo si va incontro a dei solleciti, se anche questi solleciti vengono ignorati per molto tempo, la cifra di denaro dovuto chiaramente continua a salire e si accumula, quindi la situazione economica e di debito potrebbe facilmente andare a peggiorare.

Chiaramente stiamo parlando di casi molto particolari, ma se davvero si dovesse giungere a una situazione di non pagamento e di arretratezza molto grave, ci si potrebbe trovare a rischiare il pignoramento della propria casa.

Il pignoramento di una casa consiste esattamente nel ritirare un determinato immobile – in questo caso diciamo immobile, ma si potrebbe trattare anche di altri beni in altri casi –  e metterlo in vendita per poter ovviamente ricavare il denaro di cui il possessore dell’immobile in questione – che oramai sarà diventato un ex possessore – era debitore. Spesso avviene che questi beni immobili vengano messi all’asta.

Il pignoramento può essere di vario tipo e può riguardare vari immobili che il debitore possiede. Quello di cui ci andremo ad occupare oggi è il pignoramento della prima casa. Quest’ultima possiede una certa importanza ed è diversa dalle altre, in quanto ovviamente è la condizione di base che rende un essere umano in grado di vivere dignitosamente (ovviamente oltre all’avere un lavoro). Si può però procedere con il pignoramento della cosiddetta prima casa nel momento in cui il debitore in questione avesse altri possedimenti su cui poter eventualmente contare ed andare ad abitare dopo la sottrazione del suo immobile.

Ovviamente la condizione che prevede il pignoramento di una casa è molto grave, ed il debito di cui si parla non è un debito basso, non è un semplice ritardo in un pagamento che può capitare a molte persone, non è una svista. È qualcosa di molto di più. Per poter essere ipotecata una casa, è necessario che si verifichino almeno le seguenti condizioni. Le cartelle esattoriali di cui il proprietario della casa in questione è debitore, devono avere un ammontare minimo di 120 mila euro. La procedura poi, prevede che la cartella venga ovviamente prima notificata, ed i giorni che devono trascorrere dal momento in cui è stata notificata la cartella che non ha ricevuto il pagamento sono 60. Vi deve poi anche essere il preavviso di ipoteca, il quale deve essere inviato al debitore 30 giorni prima che avvenga l’iscrizione all’ipoteca.

Il divieto relativo al fatto che non si possa pignorare la prima casa, riguarda tutti coloro che con prima casa intendono unica casa. Infatti se la casa di cui stiamo parlando è l’unica che il debitore ha in suo possesso, non può essere pignorata. Vi sono però altri casi in cui il debitore può non vedersi pignorare la casa, ovvero nel momento in cui in essa sia fissata la residenza del debitore, non sia accatastata in A8 o A9. Chiaramente il valore della casa deve essere come minimo quello di 120 mila euro, ovvero il minimo del debito che il debitore ha nei confronti dell’agenzia delle entrate, che quindi dovrà cercare di avere la giusta somma di denaro che gli dovrebbe essere stata versata in precedenza.

Dopo aver chiarito in maniera più o meno generale di che cosa parliamo quando parliamo del pignoramento della prima casa da parte dell’Agenzia delle Entrate e  quali sono le condizioni nelle quali esso può avvenire, andremo nel prossimo paragrafo ad occuparci di alcuni casi particolari.

Chiaramente, quello che possiamo sempre consigliare – oltre al fatto di rispettare quanto più possibile tutte le scadenze dei vari pagamenti che si devono fare – è di rivolgersi ad un esperto in questo settore, come può essere magari un avvocato specialista, o un economista, che possano sapere come muoversi in una situazione del genere, prima di doversi vedere togliere la propria abitazione, che certamente non deve essere una cosa piacevole, ma evidentemente diventa necessaria a seguito di molte mancanze in ambito di saldi economici.

Pignoramento Prima Casa con mutuo: come funziona?

Ci stiamo occupando del caso in cui dovesse essere necessario da parte dell’Agenzia delle Entrate, avviare una pratica di pignoramento di una casa nei confronti di un cittadino che si trova ad essere in una situazione di debito eccessivo. Vi sono vari casi specifici che possiamo andare a prendere in considerazione, i quali necessiterebbero ciascuno di una propria specifica e molto più accurata descrizione, ma che noi andremo comunque ad accennare per comprendere quali siano le situazioni. Ovviamente, come abbiamo già consigliato in precedenza, è sempre meglio affidarsi a un legale, anche solo per un consiglio in merito a come muoversi, perché ogni situazione può essere differente rispetto ad un’altra, ogni causa, ogni casa, ogni debito potrebbe avere delle particolarità differenti, delle specificità.

Parlando dunque di prima casa, possiamo adesso andare a prendere in considerazione il caso in cui quest’ultima fosse stata acquistata attraverso la sottoscrizione di un mutuo, come spesso accade. La metodologia del mutuo permette infatti di essere proprietari di una casa grazie al pagamento anticipato di tutta la somma da parte di una banca che si sceglie, alla quale poi, nel corso degli anni successivi, si potranno restituire tutti i soldi con gli interessi. In questo caso, il fatto che si tratti di una casa acquistata attraverso la sottoscrizione di un mutuo non cambierebbe molto la situazione in merito a quanto riguarda la procedura di pignoramento dell’immobile in questione in caso di grande debito, poiché ciò non andrebbe a compromettere l’ipoteca della casa.

Come comportarsi in caso di pignoramento di una prima casa cointestata e coniuge

Nel momento in cui si parla invece di un immobile cointestato, magari nel caso di un coniuge, la situazione non cambia di molto, anche se qualcosa di differente in questo caso potrebbe forse accadere. Nel caso in cui poi la casa in questione venga venduta all’asta infatti, può accadere che, in un secondo momento – ovvero dopo la vendita – il creditore potrà restituire una parte del denaro che avrà ricavato dalla vendita dell’immobile al secondo intestatario, che oramai sarà diventato un ex intestatario, della casa pignorata. La casa dunque verrà pignorata lo stesso, ma l’intestatario della casa che non è debitore e che quindi in teoria potrebbe non avere nulla a che vedere con il debiti fiscali dell’altro, potrebbe avere la possibilità di vedere tornare indietro qualche soldo una volta che l’operazione di pignoramento e la vendita della casa all’asta sarà già terminata. Ci si auspica sempre di non doversi trovare in una situazione in cui la persona con cui si divide la casa ci costringa poi a vedercela pignorare davanti agli occhi per colpe molto probabilmente non nostre.

Pignoramento prima casa con invalidi o figli minorenni

Vi è poi un altro caso che è necessario passare velocemente in rassegna, ovvero quello in cui all’interno della casa che deve essere pignorata vivesse una persona invalida oppure ci fosse un figlio minorenne del debitore in questione. In quel caso il tribunale potrebbe comunque prendere la decisione di mandare via gli abitanti della casa che deve essere pignorata. In un caso che invece non riguardi l’Agenzia delle Entrate ma riguarda delle situazioni di debiti che possono esserci fra privati, potrebbe essere concesso al debitore l’utilizzo solamente di una parte della casa e non di tutto il totale. Ovviamente per qualunque tipo di situazione specifica, anche e soprattutto rispetto alle condizioni della persona invalida di cui si sta parlando e della specifica età del minore, è bene farsi guidare e consigliare da un legale di fiducia che possa quantomeno garantire in qualche modo la serenità delle persone coinvolte in questa situazione di debito economico anche se in realtà non ne non ne hanno responsabilità.

Oggi ci siamo occupati di alcuni casi delicati di pignoramento, che è una cosa che nessuno si auspicherebbe mai di provare e che ovviamente avviene solamente in casi limite. È comunque sempre consigliabile fare molta attenzione alle scadenze dei pagamenti che si devono saldare, poiché anche una piccola svista potrebbe comunque far aumentare la tassazione un po’ alla volta.

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