Espropri Ponte sullo Stretto: quali case riguardano, indennizzi, come funzionano

Pubblicato il 19 Apr 2024 - 5:31pm di Luca Apolloni

Finalmente il ponte sullo Stretto di Messina si farà. Sono stati tanti i progetti dal 1840 quando Ferdinando II, Re dello Stato delle Due Sicilie, ordinò ai suoi architetti studi tecnici per la realizzazione del ponte. L’unica notizia di cui si ha nella storia riguarda il ponte di barche costruito dai romani nel III a.C., durante la prima guerra punica. Ma il fatto  non è certo. Dopo quasi duecent’anni, il ponte che unisce la Sicilia alla Calabria poggia su un progetto esecutivo. Il PNRR, fondo concesso dalla Comunità Europea, ha consentito al Governo Meloni di finanziare l’opera. E’ stata incaricata la società di costruzioni WeBuild Group che dovrà terminare i lavori in sei anni.  E’ desiderio del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di aprire i cantieri la prossima estate.

La società Stretto di Messina S.p.A. è stata costituita nell’anno 1991. Da allora il tema su ponte è stato usato dai vari governi, di destra e sinistra, come strumento di propaganda elettorale. Qualcosa è cambiato dall’ora. Con il Decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35 è stato stabilito il riavvio progetto. Dopo una nuova analisi e studi tecnici, i lavori ponte di Messina possono dirsi pronti a partire. Questa è la fare più dolorosa per la cittadinanza; s’inizia a procedere con gli espropri.

L’opera si svilupperà su entrambi i lati dello stretto, sui territori della Provincia di Reggio Calabria e della Provincia di Messina. Sono già state indicate le aree soggette all’esproprio, in particolare ecco i comuni interessati della provincia calabrese:

  • Villa San Giovanni (fogli catastali n. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12);
  • Campo Calabro (fogli catastali n. 2, 3 e 6);
  • Gioia Tauro ( fogli catastali n. 3, 7 e 8);
  • Seminara (foglio catastale n. 23);
  • Terranova Sappo Minulio (foglio catastale n. 4);
  • Varapodio (foglio catastale n. 2);
  • Nicotera ( foglio catastale n. 24);
  • Limbadi (fogli catastali n. 22 e 23).

E nella provincia siciliana abbiamo:

  • Messina (fogli catastali n.19, 22, 36, 40, 41, 43, 44, 46, 47, 60, 61, 62, 77, 78, 88,89, 98, 99, 102, 108, 119, 120, 140, 141, 144, 152, 153 e 230);
  • Saponara (fogli catastali n. 1 e 2 );
  • Torregrotta (fogli catastali n. 1 e 2);
  • Valdina (fogli catastali n. 1 e 2);
  • Venetico (fogli catastali n. 1 e 2);
  • Villafranca Tirrena (fogli catastali n. 1, 3 e 5).

Il ponte sospeso più lungo del mondo, per la sua imponente costruzione, priverà la popolazione residente, oltre della propria dimora, di una posizione privilegiata, di affaccio sul mare. Tutto questo ha un valore inestimabile, ma bisogna avere degli elementi di riferimento monetari per procedere all’esproprio. Il parametro ammesso per la valutazione del danno è il valore veniale.

Per valore veniale è la stima del valore del bene sul mercato immobiliare di ciascuna zona oggetto all’esproprio. Sono previste delle correzioni del valore in caso di una ulteriore valutazione dello stato dell’immobile e dei suoi componenti. In parole tecniche il valore dell’immobile “corrisponde alla somma del valore fondiario e il valore dell’edificio stesso”.

I proprietari e gli affittuari non rimarranno delusi a livello monetario, anche se, la privazione dei ricordi dei tempi che furono ha un valore inestimabile. Quanti ricordi andranno a depositarsi, con tristezza, nella propria mente, e quante foto andranno a ricordare la bellezza di un panorama esclusivo e spettacolare visto dalla propria finestra di casa.

L’accordo con le autorità dello Stato prevede, inoltre, la corresponsione di un bonus. Non è tanto l’importo riconosciuto, elargito oltre al valore dell’immobile, ma sicuramente meglio dell’espropriazione per pubblica utilità, che dava diritto a ben poco. Ai proprietari residenti è dato un successivo contributo una tantum, di 20.000€, invece per gli affittuari, comunemente definiti con il termine inquilino, devono essere residenti per almeno un anno, e ciò da loro il diritto ad un bonus di 5.000€.

I tempi per il rimborso del danno causato dall’esproprio sono legati alla conditio sine qua non; se non si iniziano i lavori, non si da il via agli espropri e ai rimborsi.

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