Prezzi benzina e diesel marzo 2016, aumenti record in pochi giorni: un pieno costa due euro in più

Pubblicato il 14 Mar 2016 - 9:43am di Ubaldo Cricchi

Ci risiamo: ogni volta che il costo del petrolio sale, i prezzi della benzina alla pompa schizzano alle stelle. L’allarme è stato lanciato dalla Codacons, che sottolinea come nel giro di pochi giorni il carburante sia aumentato del 3%: rincari record anche per il diesel che vanno a gravare, come sempre, sulle spalle delle famiglie, costrette a spendere circa due euro in più per il pieno rispetto a pochissimo tempo fa.

La denuncia del Codacons: aumenti record intollerabili per i prezzi benzina

Il presidente dell’Associazione Carlo Rienzi ha descritto l’incredibile impennata che i listini dei carburanti hanno subito in pochissimi giorni, con aumenti che sono arrivati a sfiorare il 3% per la benzina e a superare il 3,6% per il diesel. Il rincaro è una conseguenza dell’aumento del prezzo del petrolio, ma Rienzi ribadisce che non è tollerabile che le quotazioni internazionali possano avere delle ripercussioni così veloci e soprattutto così pesanti sui prezzi dei carburanti pagati dai cittadini.

Nella settimana in corso il Brent ha raggiunto una quotazione di 40,60 dollari al barile, mentre il Wti è arrivato a 39 dollari. L’aumento del costo della materia prima ha innescato un effetto a catena che ha portato a conseguenze immediate sui listini praticati in Italia, con il prezzo della benzina che oggi, in media, è arrivato a costare al litro 1,416 euro, mentre per il gasolio il costo medio è salito a 1,234 euro. Un’impennata dei prezzi velocissima che si fa sentire eccome nei bilanci delle famiglie.

Gli effetti del rincaro del petrolio: due euro in più per fare un pieno

Basta fare un confronto con i prezzi della benzina di sole due settimane fa: rispetto al 29 febbraio, gli automobilisti oggi hanno speso circa due euro in più per fare un pieno. E per chi ha fatto il pieno di gasolio l’aumento è stato di 2,20 euro. Numeri che non possono essere sottovalutati: è difficile credere che il rincaro della materia prima basti a giustificare un effetto così pesante sui prezzi praticati dai distributori italiani.

Italia sul podio dei Paesi dove i carburanti costano di più

Poco più di un mese fa veniva sottolineato il fatto che, nonostante le quotazioni del petrolio avessero raggiunto quasi i loro minimi storici, il prezzo della benzina alla pompa non scendeva con la stessa velocità (a differenza di quanto accade nei casi di rincaro del petrolio, in occasione dei quali, una volta di più, i prezzi alla pompa si sono dimostrati particolarmente reattivi). L’Italia si trovava già sul podio dei Paesi europei dove i carburanti costano di più, terzo posto per il gasolio e secondo per la benzina, ma con l’impennata dei prezzi di questi giorni non è da escludere qualche sorpasso.

A gennaio fu Confartigianato a sottolineare il peso delle imposte sui prezzi dei carburanti, che rappresentano poco meno del 70% di quanto viene pagato dagli automobilisti. Al netto di accise e Iva (e dell’antipatico meccanismo delle imposte sulle imposte) il prezzo della benzina non raggiungerebbe i 50 centesimi al litro.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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