Raffreddore Neonato: rimedi per i bambini di 1 mese, 2 mesi e fino a 6 mesi, quanto dura e sintomi

Pubblicato il 12 Gen 2018 - 5:35pm di Redazione

Il raffreddore è in assoluto una delle infezioni più frequenti delle alte vie aeree e solitamente può essere causato da diversi virus, la maggior parte dei quali appartenenti alla famiglia dei Rinovirus. I più colpiti sono i neonati, perchè non hanno ancora sviluppato un buon sistema immunitario con un sufficiente numero di anticorpi. Secondo le stime, i bambini vengono colpiti da episodi di raffreddore almeno sei/otto volte all’anno, soprattutto durante la stagione invernale, in quanto il freddo e in particolare gli sbalzi di temperatura favoriscono l’arrivo dei germi. Inoltre, quando fa freddo solitamente si soggiorna in un posto chiuso, condizione che non fa altro che aumentare la possibilità di un eventuale contagio.

I sintomi del raffreddore nei neonati e quanto dura

Il contagio del raffreddore, infatti, è facilissimo. Il virus si trasmette semplicemente attraverso le goccioline di saliva, che possono passare da un soggetto ad un altro tramite starnuti e colpi di tosse. Ma può avvenire anche indirettamente, cioè toccando oggetti a loro volta toccati in precedenza da soggetti infetti oppure portandosi le mani in bocca. Dunque sono questi i motivi per i quali i neonati sono i soggetti maggiormente colpiti dal raffreddore, in quanto esplorano in continuazione, toccano e mettono in bocca praticamente di tutto, pure oggetti infetti. Considerato inoltre che almeno nei primi mesi di vita il neonato non può assumere farmaci, allora anche un semplice raffreddore può rappresentare un momento delicato e complicato da riuscire a superare. Questa situazione di difficoltà aumenta soprattutto per un fattore: i bambini, infatti, tendono ad avere un istinto naturale che li porta a respirare con il naso. Perciò quando esso è chiuso ne risentono anche il sonno e l’alimentazione, oltre ovviamente all’umore del piccolo. Proprio per questo motivo, anche se non rappresentano un rischio grave per la salute del bambino, raffreddore e naso chiuso devono comunque essere trattati con la giusta osservazione. Non devono essere problemi da sottovalutare. In questo modo, viene anche evitato il pericolo che il problema si complichi, arrivando a infezioni più gravi (come possono essere, ad esempio, otite o addirittura polmonite). Bisogna però prestare attenzione a non scambiare i sintomi di un raffreddore con quelli relativi all’allergia. Si tratta di allergia, infatti, se compaiono i seguenti sintomi: lacrimazione, prurito agli occhi; muco chiaro, assenza di febbre, ripetuti attacchi di starnuti e un possibile prurito generalizzato.

I tipici sintomi di un raffreddore che colpisce un neonato sono congestione nasale e/o naso che cola. Altri sintomi possono essere anche starnuti, tosse, raucedine, occhi arrossati e nei primi giorni pure la febbre, anche se non con temperature particolarmente elevate. Un altro fattore da non sottovalutare è il muco chiaro che può diventare anche più spesso, fino a diventare di coloro giallo-verde. Come già detto in precedenza, il raffreddore non è una condizione in grado di provocare gravi situazioni. E’ comunque opportuno rivolgersi al proprio medico pediatra nel caso in cui il bambino abbia meno di tre anni e la temperatura corporea è maggiore o uguale a 37,5 gradi.

Passiamo alla durata del raffreddore nel neonato: quanto dura in genere e cosa fare se non passa? E’ consigliabile rivolgersi al pediatra se il raffreddore non dovesse scomparire entro una settimana, se la tosse dovesse peggiorare o il bambino fatica a respirare, se le labbra del bambino dovessero diventare blu oppure se il bambino si tira o stropiccia le orecchie.

Raffreddore Neonato: rimedi per i bambini da 1 a 6 mesi

Come si può curare dunque un raffreddore che colpisce un neonato. Certamente non con i farmaci, in quanto i neonati non ne possono assumere. Il raffreddore infatti è una malattia che guarisce in maniera del tutto spontanea nel giro di una settimana e dunque non bisogna far altro che armarsi di pazienza e che il malanno faccia il suo corso. Ovviamente però esistono dei consigli per far in modo che il bambino possa soffrire meno questa condizione. Esistono insomma dei rimedi per poter risolvere il problema abbastanza velocemente. In generale, comunque, se il bambino ha meno di tre mesi non è assolutamente consigliabile utilizzare il paracetamolo. Dunque, per i piccoli che hanno da uno a tre mesi, il consiglio è quello di rivolgersi al pediatra, in modo tale che un semplice raffreddore si possa trasformare in qualcosa di più grave come ad esempio può essere un’insufficienza respiratoria. In alternativa, se non si vuole avvertire il pediatra, esistono comunque dei rimedi per riuscire ad aiutare un neonato con una fascia di età compresa tra uno e tre mesi.

Un primo rimedio può essere quello di liberare il naso dal muco. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo, la via da provare a tentare è quella dei lavaggi nasali, che nella maggior parte dei casi garantiscono un certo sollievo, anche se solo temporaneo. Questi lavaggi possono essere effettuati prima della poppata o prima di andare a dormire, usando una soluzione fisiologica, acque termali, acqua di mare sterilizzata. Sul mercato si possono trovare anche spray oppure flaconcini monodose, che possono risultare comodi soprattutto quando si è fuori casa. L’alternativa più conveniente è quella di acquistare un flacone un po’ più grande di soluzione fisiologica oppure preparare una soluzione “fatta in casa”, con acqua e sale (novanta per cento di acqua e dieci per cento di sale). In farmacia si possono trovare anche degli aspiratori nasali, che sono collegati ad una bocchetta attraverso la quale aspira in maniera delicata il muco dalle narici. Altrimenti, il lavaggio nasale può essere effettuato anche con delle pompette aspira-muco, che non sono dannose e possono risultare utili, anche se comunque non presentano particolari vantaggi rispetto a delle soluzioni più economiche.

Un’altra possibile soluzione oltre ai lavaggi nasali è quello di effettuare degli aerosol, in quanto il vapore aiuta a sciogliere le secrezioni. Un fattore fondamentale è però che venga utilizzata soltanto una soluzione fisiologica e non aggiungere nessun tipo di farmaco che non hanno alcuna efficacia documentata.

Quelli descritti in precedenza non sono solamente dei consigli validi per i neonati da uno a tre mesi. Ma le stesse soluzioni possono essere usate anche per i bambini un pochino più grandi, fino anche ai sei mesi. Fermo restando, comunque, che per i piccoli fino a tre mesi di età la cosa migliore da fare, per evitare qualsiasi tipo di imprevisto, è quello di rivolgersi al proprio pediatra di fiducia.

Più in generale, invece, esistono anche altri possibili rimedi che possono tornare utili per affrontare nel migliore dei modi il problema relativo al raffreddore nei bambini. Un altro consiglio può dunque essere quello di umidificare gli ambienti. L’aria secca e calda di determinati ambienti, infatti, asciuga le mucose, favorendo in questo modo la formazione di croste, che non fanno altro che tappare ancora di più il naso del bambino. Per questo motivo, è utile regolare il termostato dei caloriferi ad una temperatura più ragionevole, utilizzando anche degli umidificatori per ambienti (almeno nella stanza dove dorme il piccolo). Un altro stratagemma può essere quello di sollevare il materasso: nei giorni in cui il neonato è raffreddato, un cuscino può essere collocato sotto il materasso dove il neonato dorme. Avere la possibilità di dormire con la testa leggermente rialzata permette al bimbo di far defluire meglio le secrezioni. Un altro rimedio è anche quello di far bere tanto: l’assunzione di liquidi, infatti, può risultare molto utile per rendere più fluido il muco e liberare in questo modo il naso. Se il bambino viene allattato, allora conviene offrirgli il seno più spesso. Se invece è già svezzato, allora il consiglio è quello di dargli da bere acqua oppure bevande tiepide.

Quando un neonato è colpito da un raffreddore, è necessario tenerlo a casa? Se il bambino non ha la febbre, può uscire tranquillamente. Meglio però evitare nel caso in cui la giornate fosse particolarmente rigida e uggiosa. Così come è consigliabile lasciarlo a casa dal nido per qualche giorno, in modo tale da evitare un possibile contagio.

Sono invece fortemente sconsigliati sciroppi e gocce con azione mucolitica, soprattutto per quanto riguarda neonati di meno di due anni. Inutili anche i cortisonici in spray, che possono risultare utili nel caso in cui il raffreddore fosse provocato da allergia. Possono essere usate delle pomatine da applicare vicino alle narici del piccolo, in quanto hanno un lieve effetto balsamico che dovrebbe aiutare a respirare meglio. L’efficacia di queste pomatine però è abbastanza ridotta e possono anche provocare crisi di broncospasmo. Qualsiasi tipo di caramella o pastiglia può invece avere un effetto lenitivo locale, dovuto al fatto che si umidifica la gola producendo saliva. Si tratta anche in questo caso di un sollievo solamente momentaneo, che può risultare utile a patto che non si ecceda con l’uso soprattutto se le caramelle e le pastiglie dovessero contenere zucchero.

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