Renzi contro l’UE. Il Presidente del Consiglio non accetta le critiche che sul possibile taglio di tasse e ribadisce che l’Unione Europea dovrebbe interessarsi più ai problemi relativi all’immigrazione che all’eventuale abolizione della Tasi, che è un discorso tutto italiano. Ieri da alcuni fonti europee hanno fatto riferimento ad uno scarso gradimento degli interventi sulle tasse annunciati da Renzi: il Consiglio aveva raccomandato all’Italia di spostare il carico fiscale che grava su capitali e lavoro su immobili e consumi e il taglio della Tasi andrebbe contro queste indicazioni.
Taglio della Tasi e immigrazione
Ma il Presidente del Consiglio non cambia idea, anzi, annuncia che il 16 dicembre, giorno in cui i contribuenti italiani dovranno versare la seconda rata dell’odiata Tasi, rappresenterà il funerale delle tasse sulla casa. E poi rimarca l’immobilismo dell’Unione Europea sul tema immigrazione, dicendo che a Bruxelles si sono svegliati troppo tardi su questo tema, erano troppo concentrati su austerity e budget, ma questo non basta: per Renzi è necessario che si metta in campo una politica unitaria sull’accoglienza, sui rimpatri e sulla solidarietà.
Renzi, gli aggiornamenti sulle riforme
Poi il discorso del Premier, intervistato durante una trasmissione della radio Rtl 102.5, si sposta sulle riforme che il suo Governo sta portando avanti. Solo con le riforme possono arrivare i risultati e Renzi sottolinea con orgoglio che i suo Esecutivo sta dimostrando di non guardare in faccia a nessuno, né ai sindacalisti né a quelli di Confindustria, ma fa solo quello che serve per far ripartire l’Italia. Entro la fine dell’anno verranno siglati 15 accordi con le realtà territoriali per ridare slancio al Mezzogiorno.
Nessun accordo con Berlusconi su legge elettorale
Matteo Renzi esclude che tra lui e Berlusconi ci possa essere un nuovo accordo che prevede l’apporto di modifiche alla legge elettorale in cambio di un appoggio alla riforma del Senato. Poi aggiunge che spera che con la nuova legge di Stabilità possa rotolare qualche altra poltrona: ci sono strutture da eliminare e aziende municipalizzate da ridurre. E torna il termine di rottamatore, che si affianca alla nuova auto-definizione del Premier: “desideroso di semplificare”.
La Buona scuola e le unioni civili
La riforma della scuola ha creato un esercito di scontenti, tra chi non vuole spostarsi e chi è stato assunto quando non lo sperava, ma Renzi ribadisce che per la prima volta, dopo venti anni di tagli, la scuola può beneficiare di nuove risorse; tra le novità ci sono investimenti nell’edilizia scolastica, potenziamento di alcune materie in passato trascurate ma importanti e una nuova mentalità su autonomia, merito e valutazione.
Entro la fine dell’anno c sarà la legge sulle unioni civili, anche se sulle tempistiche molto dipenderà dall’andamento della discussione in Senato, che in questi mesi sarà molto impegnato con la riforma costituzionale che lo riguarda direttamente e con la legge di Stabilità. Comunque, garantisce Renzi, quello sulle unioni civili è un patto di civiltà a cui il suo Governo non intende rinunciare.