Riforme, unioni civili e referendum: le novità più importanti del 2016 per il governo Renzi

Pubblicato il 4 Gen 2016 - 12:41pm di Ubaldo Cricchi

Il 2016 per il governo Renzi si prospetta ricco di appuntamenti e scelte importanti: subito dopo la pausa natalizia in Aula si tornerà a discutere delle riforme, delle unioni civili, dello ius soli e altri delicati argomenti, senza dimenticare che quest’anno ci sarà anche il referendum sulle nuove regole costituzionali.

Unioni civili e omicidio stradale i primi appuntamenti dopo la sosta natalizia

Il primo appuntamento dopo la riapertura del Parlamento è quello con le unioni civili: entro la fine di gennaio il Senato si esprimerà sul relativo disegno di legge, un provvedimento su cui l’esecutivo ha dovuto fare più volte dietrofront, ritardandone l’adozione, che era stata prevista entro l’anno appena concluso. “Colpevole” numero uno per questi ritardi è stata certamente Area Popolare, che ha sempre dichiarato la sua opposizione a quella che viene definita stepchild adoption (ovvero la possibilità per un componente della coppia di adottare i figli del partner). Il ministro delle riforme Boschi ha fatto capire che se i centristi continueranno a fare muro ci potranno essere alleanze con altre forze politiche (magari il Movimento 5 Stelle), anche se questo potrebbe causare non pochi problemi di tenuta del governo stesso: il leader di Ncd Angelino Alfano è anche ministro dell’Interno e ha detto di essere pronto a tutto per impedire le adozioni da parte di coppie omosessuali. E poi ci sarebbe l’ostacolo rappresentato dal Vaticano, che ha accusato l’esecutivo di voler mettere da parte la famiglia tradizionale.

Un altro argomento che verrà affrontato in modo definitivo in tempi molto brevi è quello dell’omicidio stradale: la stessa Boschi ha fatto questa promessa alle associazioni delle vittime della strada, che ormai da tantissimo tempo spingono per ottenere un provvedimento di questo tipo. Manca solo la quarta e ultima lettura da parte della Camera prima che la legge concluda il suo percorso. In sintesi saranno introdotti due nuove reati (omicidio stradale e lesioni personali stradali) e vengono stabilite delle pene severe per chi si mette alla guida sotto l’effetto di droghe o alcool: da 5 a 12 anni di reclusione per chi si macchia di omicidio (la pena può essere triplicata in caso di omicidio multiplo, ma non può andare oltre i 18 anni). Anche chi è sobrio ma procura lesioni permanenti può essere punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni. Non ci sarà invece l’ergastolo della patente.

Le riforme costituzionali: in autunno 2016 il referendum

riforme boschiIl nuovo anno dovrebbe essere quello decisivo per le riforme costituzionali; il Premier dodici mesi fa si era sbilanciato, prevedendo che avrebbero concluso almeno il loro iter parlamentare entro il 2015, ma in realtà manca ancora la seconda doppia lettura. Superata questa fase, durante l’autunno sarà tempo per il referendum sulle nuove norme che modificheranno la Costituzione. Tra le novità più importanti del ddl Boschi ci sono il superamento del bicameralismo perfetto, le nuove condizioni per le leggi di iniziativa popolare e i referendum abrogativi, un diverso meccanismo per l’elezione dei senatori, del Presidente della Repubblica e dei giudici costituzionali di nomina parlamentare e l’abolizione del Cnel.

Le riforme incompiute del 2015: terzo settore, prescrizione e conflitto d’interessi

Quando scoppiò il caso di Mafia Capitale due provvedimenti sembravano essere diventati la nuova priorità per il governo Renzi, ma le riforme del terzo settore e della prescrizione per il momento non sono ancora uscite dalla commissione di Palazzo Madama e difficilmente se ne riparlerà prima dei mesi primaverili. È invece in corso la discussione in Senato per l’ultima lettura del provvedimento di riforma del codice degli appalti, un’altra “opera incompiuta” che avrebbe dovuto vedere la luce prima della fine del 2015. A maggio era stato detto che nel giro di poche settimane il Parlamento avrebbe iniziato ad occuparsi anche del conflitto d’interessi: finora è arrivata solo l’approvazione del testo base da parte della commissione Affari Costituzionali della Camera.

Altri provvedimenti in attesa: dallo ius soli al reato di tortura

Tempi lenti anche per lo ius soli, un vero e proprio cavallo di battaglia del Premier. La Camera ha dato il prima via libera a metà ottobre; il disegno di legge prevede che la cittadinanza possa essere acquisita solo attraverso due strade, lo ius soli temperato (che può essere richiesto dai figli minori di genitori stranieri, almeno uno dei quali deve essere minuto di permesso di soggiorno europeo di lungo periodo) e lo ius culturae (per i minori che sono nati in Italia o giunti nel Bel Paese prima di compiere 12 anni e che abbiano concluso almeno un ciclo nelle scuole italiane). Entro aprile il Parlamento dovrebbe varare anche la legge elettorale che riguarda le tre maggiori città metropolitane (Roma, Napoli e Milano), ma difficilmente verranno rispettati i tempi. Sembra invece essere scomparso dai punti all’ordine del giorno della commissione Giustizia al Senato il ddl sul reato di tortura: tra marzo e aprile dello scorso anno arrivarono le approvazioni di Senato e Camera, ma poi non ci sono stati ulteriori passi avanti.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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