Successione Ereditaria Conto Corrente Cointestato: cosa dice la legge?

Pubblicato il 22 Set 2018 - 3:04pm di Sara Fiori

Oggi ci andiamo ad occupare di quello che può succedere se uno dei cointestatari di un conto corrente cointestato viene a mancare.

Successione ereditaria del conto corrente cointestato: che succede se un cointestatario muore?

Oggi insieme parliamo un po’ di questioni legali e di questioni economiche. Ciò di cui ci andremo ad occupare infatti, riguarda quello che succede nel momento in cui uno dei due intestatari di un conto corrente cointestato venisse a mancare e si dovessero presentare uno o più eredi a richiedere ciò che gli spetta di diritto.

Negli ultimi tempi, l’abitudine di creare un conto corrente cointestato ha preso molto più piede rispetto ai tempi passati. Quella del conto corrente cointestato infatti è una pratica molto semplice che può portare a molte persone dei vantaggi, ma, come vedremo insieme più avanti, si possono venire a creare anche delle complicazioni non proprio semplici da risolvere e ciò può avvenire proprio nel momento in cui uno dei cointestatari del conto corrente viene a mancare, dando il via ad una serie di procedure a volte complesse e non facilmente risolvibili in tempi molto brevi.

Prima di procedere con il discorso inerente alla successione ereditaria, vediamo che esiste una distinzione molto importante fra le tipologie di conto corrente, ovvero vi è quello che necessita la firma disgiunta e quello che invece necessita la firma congiunta. Nel primo caso ognuno dei titolari del conto corrente può usufruire di tutta la cifra presente all’interno del conto anche solamente utilizzando la propria singola firma; nel secondo caso invece è necessario che sia apposta la firma di tutti i titolari del conto corrente per poter fare in modo che vengano portate a termine delle transizioni economiche. La decisione di avere un conto corrente con la firma disgiunta o con la firma congiunta può essere presa non solo nel momento in cui il conto corrente viene aperto, ma anche in una tempistica successiva. Nel paragrafo successivo andremo a spiegare meglio quelle che sono le peculiarità di ognuno dei due casi. Il vero grande problema che può subentrare quando si possiede un conto corrente cointestato, è quando uno degli intestatari viene a mancare.

In una situazione del genere ci sono sempre delle procedure molto lunghe e spesso complesse che l’erede o gli eredi in questione dovranno affrontare. Non è facile infatti, per un erede al quale spetta conoscere quali siano le cifre patrimoniali che gli sono dovute di diritto, conoscere subito quale sia l’importo economico proveniente da un conto corrente cointestato che gli spetta. La procedura che gli istituti di credito bancario richiedono a chi desidera fare questa operazione infatti prevede che gli eredi debbano fornire un atto notorio accompagnato da un certificato di morte per poter avere accesso alle informazioni che desiderano avere. Come prima cosa, dopo aver fornito all’ente in questione tutto ciò di cui aveva bisogno per poter fornire le informazioni richieste, per comprendere quale sia la cifra esatta che spetta agli eredi è necessario andare a calcolare la percentuale in base a quanto denaro è contenuto all’interno del conto corrente e a quante perone questo conto è intestato. Chiaramente la cifra totale dovrà essere suddivisa per il numero di persone titolari. Il risultato della divisione sarà la cifra della quota che spetta all’erede del cointestatario defunto.

Già questo che abbiamo appena visto insieme è un primo passo per comprendere l’entità dell’eredità che spetta al successore del titolare defunto. Il successore in questione a questo punto potrà diventare titolare solamente della quota di cui era in possesso il suo predecessore.

Dopo aver fatto ciò, è importante andare a comprendere quali sono le cose che all’erede è concesso fare e quali no. Tutto ciò ovviamente dipende dai termini che sono stati stipulati inizialmente sul contratto in merito al conto corrente ed alla sua gestione ed avrà molta importanza a questo punto comprendere se il conto corrente di cui si sta parlando sia a firma congiunta o a firma disgiunta, come prima abbiamo accennato.

Vediamo dunque ora insieme cosa può prospettarsi davanti a chi si trova ad ereditare una cifra da un conto corrente cointestato.

Conto corrente cointestato: firma congiunta o firma disgiunta?

La cosa importante da fare, come abbiamo accennato in precedenza, è accertarsi subito se quello che ci si trova davanti sia un conto corrente a firma disgiunta o a firma congiunta. In quest’ultimo caso, né il cointestatario – o i cointestatari – rimasto in vita, né l’erede del cointestatario defunto, potranno ritirare del denaro senza che l’altro abbia apposto la propria firma consentendo questa operazione. Se invece ci si trovasse nel caso in cui l’erede del cointestatario del conto corrente non fosse solo uno, ma più di uno, possiamo vedere che in quel caso ciascun coerede ha la possibilità di disporre del denaro che gli spetta senza aver bisogno della firma di nessun altro cointestatario. In quest’ultimo caso possiamo vedere che però gli istituti di credito sono soliti bloccare in maniera temporanea il conto, proprio per poter identificare al meglio gli eredi del cointestatario del conto corrente venuto a mancare e fare le giuste verifiche e accertamenti.

Nel caso in cui ci si trovasse davanti ad un contratto di conto corrente che prevede la firma disgiunta, ci si troverebbe davanti a molti più problemi in caso di una successione. Andiamo a vedere perché e in che modo. Così come ogni contitolare poteva disporre in ogni momento del denaro che era presente sul conto corrente senza avere bisogno dell’approvazione di tutti gli altri intestatari quando tutti erano in vita, può accadere la stessa identica cosa anche se uno di loro è venuto a mancare. L’unica differenza sostanziale che c’è, riguarda il fatto che in quest’ultimo caso i coeredi hanno diritto ad una quota di rispettiva competenza. Questo rimborso deve essere preteso da parte dei cointestatari del conto corrente e non da parte dell’istituto di credito bancario.

Lo stesso discorso fatto per quanto riguarda il cointestatario superstite, riguarda però anche gli eredi del cointestatario defunto. Essi infatti, possono procedere alla disposizione di qualsivoglia cifra presente sul conto in qualunque momento, proprio grazie all’opzione della firma disgiunta. L’unica differenza rispetto alla situazione in cui vi era l’intestatario defunto a compiere le operazioni, è il fatto che il gruppo di eredi dovrà procedere alle proprie operazioni sul conto corrente proprio in quanto “gruppo” e non potendo quindi fare dei prelievi in maniera individuale. Di solito però le banche, in queste situazioni particolari che richiedono attenzione e tempo, per evitare complicazioni che certamente possono venire a crearsi, decidono tendenzialmente di bloccare il conto corrente e fare in modo che le operazioni avvengano alla presenza di tutti i firmatari.

Successione ereditaria conto corrente cointestato: che cosa succede dopo?

Dopo aver spiegato a grandi linee quelli che sono i casi davanti ai quali ci si può trovare in caso di successione ereditaria di un conto corrente cointestato, ora ci andiamo ad occupare di alcune complicazioni o di alcuni casi particolari.

Una complicazione che può verificarsi è quella che vede uno dei coeredi opporsi all’utilizzazione disgiunta del conto corrente. Se ciò dovesse avvenire infatti, non solamente il coerede che si è opposto vedrà davanti a lui l’impossibilità di avere accesso al denaro presente sul conto corrente, ma ciò accadrà anche per quanto riguarda gli altri coeredi ed anche per quando riguarda il cointestatario superstite. Tutto ciò però andrebbe a confliggere con il diritto autonomo di disposizione, quindi vi sono dei dubbi in merito alla risoluzione questo punto.

La cosa principale da evidenziare è che nessuna delle due parti – né gli eredi né il cointestatario superstite – può appropriarsi in maniera totale ed univoca di tutto il denaro presente sul conto corrente senza aver prima liquidato l’altra parte con la cifra che gli spetta di diritto.

Vi è però anche il caso in cui una delle due parti rivendichi la proprietà totale del conto corrente. Ciò può avvenire nel caso in cui, anche in presenza di un contratto che prevede la firma disgiunta, una delle parti ritenga che tutto il denaro che è stato versato all’interno del conto corrente provenisse da lui. Per rivendicare il possesso di tutto ciò che è presente sul conto corrente è possibile agire in giudizio andando a dimostrare che nessuno dei versamenti che sono presenti nel saldo è stato fatto da altri cointestatari del conto. Ovviamente poi chi di dovere procederà nei controlli dei dati, con l’attenzione e la scrupolosità che casi come questi meritano.

Oggi abbiamo parlato in linea generale di quello che può succedere nel momento in cui un cointestatario di un conto corrente bancario congiunto venisse a mancare e si dovesse procedere così con la successione ereditaria di tutti i suoi possedimenti, fra cui ovviamente il conto corrente cointestato. Abbiamo preso in considerazione le ipotesi più frequenti, ma è possibile trovare molti casi differenti in quanto le ipotesi possono essere diverse le une dalle altre e le clausole anche.

Le questioni di eredità non sempre sono facilmente gestibili da parte di una famigli, si immagini poi quanto possono essere complesse a volte se ci si trova davanti a persone che non fanno parte del nostro nucleo familiare – come può accadere appunto nel caso del conto corrente cointestato.

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