Secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, gli italiani spendono in tasse 904 euro in più rispetto alla media dei Paesi UE: la Tari è un esempio di quanto i contribuenti siano tartassati, dato che dal 2008 il suo importo è più che raddoppiato.
Italiani, 904 euro di tasse in più rispetto alla media europea
Tra tasse e tributi oltre novecento euro in più rispetto a quanto sborsato, in media, dai contribuenti dei Paesi Membri UE: un dato incredibile, soprattutto se si pensa che nel 2000 (si parla “solo” di 15 anni fa) gli italiani pagavano 44 euro di tasse in meno rispetto alla media europea. Già quattro anni dopo le cose erano completamente diverse, visto che il dato del nostro Paese superava di 126 euro quello europeo.
Dall’indagine della Cgia di Mestre è possibile notare che i tedeschi pagano 1.037 euro in meno rispetto a noi italiani, ma sono messi meglio gli olandesi (-1.409 €), i portoghesi (-1.701 €), gli inglesi (-2.313 €), gli spagnoli (-2.499 euro) e, soprattutto, gli irlandesi (-3.323 €). Anche se non è molto consolante, austriaci, svedesi e belgi pagano più di noi, ma i contribuenti più tartassati sono i francesi, che spendono in tasse 1.170 euro in più rispetto a noi.
Pressione fiscale al 43,4%
La pressione fiscale media dei 28 Paesi che appartengono all’Unione Europea si attesta al 40% del Pil: in Italia il dato sale al 43,4% (bisogna togliere lo 0,4% se si vuol prendere in considerazione il Bonus Renzi, ovvero gli 80 euro restituiti ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi), mentre in Francia raggiunge il 47,8% del prodotto interno lordo.
Secondo Paolo Zabeo della Cgia, per riuscire a pagare meno tasse è necessario che il Governo razionalizzi la spesa pubblica: ci sono ancora tanti sprechi, inefficienze e sperperi su cui agire; in realtà, visti gli scarsi risultati ottenuti dalla spending review, è più probabile che dal 30 Settembre (a meno che non vengano recuperati 728 milioni di euro) scatti addirittura un aumento delle accise sui carburanti.
Tari 2015, aumenti record: tassa sui rifiuti più che raddoppiata dal 2008
Una delle tasse che negli ultimi anni ha registrato gli aumenti più evidenti è la Tari (una volta si chiamava Tarsu, poi Tares), che quest’anno potrebbe costare agli italiani circa 10 miliardi di euro (di cui 4 sborsati dalla imprese). Un aumento del 20% rispetto al 2014 e superiore al 100% se si considera la tassa sui rifiuti del 2008. Le attività più colpite sono quelle legate alla somministrazione e al turismo (con 1,2 miliardi di gettito Tari) e, secondo una stima di Confesercenti, Napoli e Firenze sono i capoluoghi dove il peso della tassa sui rifiuti è maggiore.