Ue, oggi Consiglio straordinario sull’immigrazione. Tripoli: “no interventi militari”

Pubblicato il 23 Apr 2015 - 12:22pm di Patrizia Monaco

Dopo l’ennesima inaccettabile tragedia avvenuta nel canale di Sicilia non si può più rimanere in silenzio. Proprio per questo è stato indetto oggi un Consiglio straordinario Ue nella quale si deciderà come fronteggiare l’emergenza immigrazione, da troppo tempo causa di migliaia di morti nel Mediterraneo.

L’Italia avanzerà tre proposte nella speranza di raccogliere consensi riguardo:

Distruggere i barconi prima della partenza, andando così a minare i trafficanti di essere umani;

Raddoppiare le risorse fino a questo momento insufficienti per sostenere le operazioni Triton e Poseidon;

Aiutare i paesi africani nel controllo delle frontiere, nonché i Paesi europei nel rimandare indietro i clandestini irregolari;

In queste ore però, il governo di Tripoli si è detto contrario alla prima ipotesi:Ci opporremo. Nessuno bombarderà le nostre terre finché non sarà raggiunto un accordo tra noi e l’Europa.

Secondo il ministro degli Affari esteri Muhammed el-Ghirani infatti, risulterebbe impossibile individuare gli scafisti e salvaguardare allo stesso tempo gli innocenti.

Il ministro colpevolizza inoltre l’Ue di non aver mai riconosciuto il loro governo come tale e dunque di aver sempre respinto ogni collaborazione per affrontare il problema dell’immigrazione illegale.

Tornando ai punti chiave che verranno presentati quest’oggi sul tavolo del Consiglio, sarà affrontata anche la questione Triton e Poseidon. Le due operazioni nascono successivamente a Mare Nostrum, organizzata invece durante il governo Letta per controllare il movimento di imbarcazioni clandestine nel Mediterraneo quasi sino alle coste libiche. I due recenti progetti, finanziati dall’Unione Europea, salvaguardano quasi esclusivamente le coste italiane e quelle greche, terre infuocate dagli sbarchi dei migranti. Si mette dunque in secondo piano il salvataggio di vite umane andando a coprire un raggio d’azione e controllo pari solo a 30 km. La maggioranza dei Paesi chiamati a contribuire ai progetti ritiene giusto non estendere ulteriormente le operazioni di soccorso proprio perché questo significherebbe incentivare il traffico illegale degli scafisti.

Altro punto cruciale, più volte oggetto di discussione tra i partiti italiani riguarda la distribuzione degli immigrati tra i vari Stati europei. Una risposta su questo argomento potrebbe arrivare però solo a Maggio, quando cioè la Commissione avrà proposte concrete da presentare.

Per le possibili azioni da intraprendere contro gli scafisti, l’Ue affiderà il mandato a Federica Mogherini, rappresentante per la politica estera la quale dovrà organizzare un’operazione che metta d’accordo Onu e Libia, già dichiaratasi contraria alla distruzione di imbarcazioni sulle proprie coste.

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Nata nella provincia di Roma, è trascorrendo l'adolescenza nella capitale che inizia a coltivare la propria passione per il giornalismo. Amante della bella musica, della buona politica e dell'impegno sociale, continua giorno dopo giorno a coltivare la sua innata curiosità muovendosi tra i più svariati ambiti della comunicazione.

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