Mafia Capitale, un incubo senza fine: in arresto 44 persone

Pubblicato il 4 Giu 2015 - 9:47am di Patrizia Monaco

Gli scandali che hanno colpito Roma negli ultimi anni rappresentano sicuramente un triste capitolo della sua ben più gloriosa storia. E questo brutto film, il cosiddetto “mondo di mezzo” di Mafia Capitale, sembra non giungere mai alla fine.

Questa mattina, proprio nella capitale, sono state arrestate 44 persone, che vanno così ad aggiungersi alla lista di indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia per vari reati tra cui associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori e una lunga lista di altri reati. Si tratta di misure cautelari eseguite dai carabinieri del Ros che aprono così l’ennesima emorragia all’interno del ben più noto scandalo di Mafia Capitale. Ma le indagini sono destinate a coprire tutto lo stivale, proprio perché sono forti i sospetti che i rapporti tra cariche istituzionali e mondo mafioso non si fermino solo alla città di Roma. In queste ore le guardie hanno sequestrato ulteriori documenti direttamente dalla cooperativa La Cascina della zona periferica Tor Vergata, e tra gli arrestati emerge la presenza di Luca Gramazio, consigliere comunale schierato da Forza Italia nella regione Lazio e che proprio quando iniziò l’inchiesta presentò le proprie dimissioni. Nello specifico, all’uomo viene imputata l’associazione di tipo mafioso, al cospetto di Massimo Carminati. Proprio a lui, Gramazio avrebbe elargito favori sfruttando il proprio potere, prima da consigliere al Comune di Roma e poi come presenza nel Consiglio Regionale. Tra gli uomini finiti in manette, spiccano inoltre i nomi di Mirko Coratti (anche lui aveva lasciato la carica di Consigliere comunale)e Daniele Ozzimo (ex assessore alla Casa del Campidoglio) Giordano Tredicine e Massimo Caprari (entrambi consiglieri comunali) nonché l’ex presidente del Municipio X Ostia, Andrea Tassone.

Al centro dell’indagine, fruttuose tangenti ottenute alle spalle dei finanziamenti pubblici messi a disposizione per gestire i flussi di immigrati ed i relativi centri d’accoglienza.

Continua dunque il business sui migranti, come ci ricordano le intercettazioni nella quale si potevano ascoltare parole tipo: “Con i migranti si fanno molti più soldi che con la droga”.

Una triste vicenda che coinvolge trasversalmente le amministrazioni romane, sia di destra che di sinistra e getta ulteriori ombre sulle infiltrazioni mafiose all’interno del mondo politico italiano.

Info sull'Autore

Nata nella provincia di Roma, è trascorrendo l'adolescenza nella capitale che inizia a coltivare la propria passione per il giornalismo. Amante della bella musica, della buona politica e dell'impegno sociale, continua giorno dopo giorno a coltivare la sua innata curiosità muovendosi tra i più svariati ambiti della comunicazione.

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