Museo del Calcio di Coverciano, una giornata a Firenze con la storia della Nazionale italiana

Pubblicato il 5 Ott 2015 - 12:39pm di Daniele Celli

Una giornata trascorsa nel Museo del Calcio di Coverciano, a Firenze, immersi nella storia della Nazionale italiana e non solo. Tutte le foto e le informazioni (orari di apertura, prezzi dei biglietti e contatti) per visitare quello che per gli amanti del pallone si può descrivere come un autentico luogo di culto, l’unico “Centro di documentazione storica e culturale del giuoco del calcio” ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), aperto al pubblico dal 2000.

A Coverciano, quartiere di Firenze noto per i ritiri della Nazionale italiana, proprio a ridosso del campo di allenamento spicca un museo leggermente distaccato dal centro cittadino (20 minuti in auto) ma altamente meritevole di considerazione proprio come avviene, qualche chilometro più in là, nella meraviglia degli Uffizi e delle altre delizie artistiche, storiche e culturali che solo Firenze e poche altre città sanno regalarci. Almeno se vi trovate nella ricca percentuale di italiani appassionati di calcio, anche se non totalmente “malati”, che almeno una volta nella vita sono andati in visibilio in occasione di una vittoria della Nazionale.

Se solo pensare a date come il 9 luglio 2006 o l’11 luglio 1982 porta ogni volta la pelle d’oca, allora è bene rivivere questi istanti con cimeli che ci invidiano in tutto il mondo, a nostra portata di mano proprio in quel di Coverciano.

Una giornata al Museo del Calcio di Coverciano

Venerdì piovoso di inizio ottobre, ore 9.30 di mattina. Il Museo del Calcio di Coverciano si presenta ai nostri occhi in modo totalmente atipico. Scordatevi file all’ingresso e confusione. Dopo uno sguardo agli orari di apertura e un colpo di citofono ci accolgono con il massimo della cortesia la ragazza responsabile della biglietteria e il presidente Fino Fini, ex medico federale della Nazionale italiana nel periodo 1962-1982 con ben sei campionati Mondiali di calcio vissuti dalla panchina, che ci guida personalmente all’interno del museo introducendo i reperti storici presenti in esso e sottolineando che si tratta esclusivamente di materiale donato dai protagonisti della storia calcistica italiana e dai loro eredi.

Coppa Rimet 1934 e 1938: i primi Mondiali azzurri

Pochi istanti più tardi ci ritroviamo completamente soli in una stanza che contiene entrambi gli esemplari di Coppa Rimet e le medaglie d’oro conquistate dagli azzurri in occasione dei Mondiali di Italia 1934 e Francia 1938: le edizioni della Coppa del Mondo che quasi un secolo fa ci regalarono le prime due stelle che oggi troviamo sulla maglia della Nazionale azzurra.

Tra maglie storiche indossate all’ora dai protagonisti, con materiali e struttura totalmente differenti rispetto a quelli odierni, spiccano cimeli di valore inestimabile come la maglia e gli scarpini indossati da Silvio Piola (oggetti donati al museo dalla famiglia Piola) nella finale Mondiale del 1938 tra Italia e Ungheria, giocata a Parigi il 19 giugno e terminata con il risultato di 4-2 a favore degli azzurri.

La maglia numero 10 del Brasile di Pelè

Proseguendo con il percorso ci distacchiamo un attimo dalla nostra amata Nazionale italiana per ammirare la maglia del Brasile numero 10 indossata e autografata da Pelè, colui che viene considerato da molti come il calciatore più forte della storia del calcio. Dibattito aperto se pensiamo a rivali come Diego Armando Maradona e nei tempi attuali a Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, ma in ogni caso ci troviamo di fronte ad una leggenda che ha scritto la storia della Seleção negli anni ’60.

L’unico successo Europeo azzurro

Tra le sale successive ne troviamo una riservata alla Coppa d’Europa vinta dagli azzurri nel 1968, con l’unico trofeo presente finora nella bacheca italiana per ciò che riguarda i campionati europei, conquistata quasi mezzo secolo fa di fronte al proprio pubblico. Altre sezioni specifiche del Museo del Calcio sono state riservate alle Olimpiadi di Roma 1960 e al Mondiale di Italia ’90, ai gagliardetti storici, palloni, guanti da portiere, trofei secondari conquistati dalla nostra Nazionale e sculture dei protagonisti, come quella dedicata al capitano dell’Italia 1971 Giacinto Facchetti, con una dedica che parla chiaro: “Azzurro più di tutti nel calcio“.

Spagna 1982, il trionfo di Madrid

La penultima sala ci fa rivivere un trionfo storico piuttosto recente, la prima vittoria Mondiale alla quale abbiamo potuto assistere davanti al televisore. Parliamo ovviamente della Coppa del Mondo di Spagna 1982, vinta da Dino Zoff e compagni a Madrid dopo il 3-1 sulla Germania Ovest e oggi presente nel Museo del Calcio di Coverciano nell’unica copia rilasciata agli azzurri.

Quando parliamo di copia di una Coppa del Mondo ci riferiamo all’unico esemplare originale che viene consegnato dalla FIFA alla Nazionale vincitrice del trofeo e che rimane di sua proprietà in eterno. E’ comunque bene specificare che non si tratta della coppa vera e propria alzata al cielo dai campioni del Mondo, che dopo essere rimasta nel Paese dei vincitori per quattro anni viene rimessa in palio in occasione del Mondiale successivo.

La quarta stella di Germania 2006

La nostra visita al Museo del Calcio si chiude come meglio non avrebbe potuto, con il ricordo del trionfo più recente che anche i giovani ricordano da protagonisti con immenso orgoglio, tutto racchiuso nella sala conferenze di Coverciano.

La parabola con la quale Andrea Pirlo apre la favola azzurra nel Mondiale di Germania 2006, il calcio di rigore realizzato con coraggio da Francesco Totti al fotofinish di Italia-Australia, Fabio Grosso e Alessandro Del Piero che annichiliscono la boriosa Germania in semifinale, Marco Materazzi che tocca il cielo trafiggendo Fabien Barthez e pareggiando momentaneamente i conti con la Francia nella finale di Berlino. Un trionfo epico che si materializza con l’ultimo rigore di Fabio Grosso, che ci fa esplodere di gioia e ricordare con le lacrime agli occhi Fabio Cannavaro che solleva il nostro quarto titolo mondiale.

Quanto appena detto è ciò che torna alla mente in quella sala, al centro della quale troviamo la mitica Coppa del Mondo assieme a cimeli di ogni tipo: biglietti delle sette partite azzurre autografati dai rispettivi marcatori, maglie e palloni, scarpini, parastinchi, foto storiche e la fascia da capitano indossata da Cannavaro.

Un luogo di culto a Firenze

E’ così che abbandoniamo il museo totalmente meravigliati. Uno stupore dovuto prima di tutto al valore inestimabile che tutto ciò può rappresentare agli occhi di un appassionato di calcio che ogni due anni, tra campionati Mondiali ed Europei, si riunisce assieme ad amici, famiglia e perfetti sconosciuti che improvvisamente si trasformano in fratelli, di fronte ad un maxischermo in piazza o al televisore di casa sostenendo con cuore gli azzurri, indipendentemente dai colori che indossano durante l’anno.

In secondo luogo una meraviglia piuttosto amara, per il semplice fatto che questo museo merita di essere costantemente colmo di visitatori. L’Italia è oggettivamente il Paese del calcio, l’unico argomento che unisce persone di qualsiasi età nei bar, in ufficio, in radio e in tv. Trovarsi soli di fronte a certi reperti storici fa perciò un certo effetto, a parte l’onore di vivere in perfetta calma una tale esperienza. E’ inevitabile che il pieno autunno, tra l’altro in un orario lavorativo, rappresenti la bassa stagione per eccellenza (come specificano giustamente dalla direzione) e che in altri periodi dell’anno avremmo facilmente trovato scolaresche e visitatori, ma ciò non basta a nostro avviso, perché una visita ad un luogo del genere dovrebbe essere obbligo morale per qualsiasi appassionato di calcio, compresi i turisti italiani e stranieri che ogni giorno invadono Firenze per ammirare le sue perle storico-artistiche.

Prezzi dei biglietti e orari per visitare il Museo del Calcio

Il Museo del Calcio, situato a Firenze in Viale Aldo Palazzeschi, 20, richiede un contributo particolarmente economico per una visita completa dei luoghi fin qui descritti. Il prezzo del biglietto intero è di appena 5 euro, con riduzione a 3 euro per bambini e ragazzi con età compresa tra i 6 e i 14 anni e ingresso gratuito fino a 5 anni. Gli orari di apertura vanno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 nei giorni feriali e soltanto dalle 9 alle 13 il sabato, mentre la domenica il museo rimane chiuso.

Le prenotazioni per gruppi numerosi e scolaresche (che possono usufruire del parcheggio per auto e pullman e di un’area ristoro, oltre al punto vendita di libri e gadgets) sono obbligatorie e possono essere effettuate tramite i contatti riportati sul sito ufficiale del Museo del Calcio.

Si ringrazia per la gentile collaborazione il presidente del museo Fino Fini e la direzione del museo

Foto scattate a Coverciano

Di seguito trovate alcuni scatti agli oggetti più significativi presenti nel Museo del Calcio. Le foto sono state realizzate in esclusiva per Corretta Informazione a seguito della gentile autorizzazione da parte del presidente del museo.

Info sull'Autore

Editore online, giornalista, esperto di Web Marketing, Affiliate Marketing e SEO. Proprietario e direttore responsabile di Corretta Informazione e diversi altri siti internet di news generiche e guide di economia. Scopre questo particolare lato del web nel 2010 come articolista, ottenendo nel 2013 l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti (albo pubblicisti). Laureato in Statistica Gestionale presso l'Università La Sapienza di Roma. Contatti: redazionewrt@gmail.com

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