Now you see me 2: recensione del nuovo film con Mark Ruffalo e Daniel Radcliffe

Pubblicato il 12 Giu 2016 - 5:32pm di Francesco Salvetti

I quattro cavalieri sono tornati e stanno preparando il loro prossimo spettacolo. Now you see me 2 è finalmente al cinema, e noi vi forniamo una recensione completa del nuovo film.

Jack Wilder, Merritt McKinney e Daniel Atlas hanno appena perso Henley e hanno concretizzato il loro legame con l’Fbi dopo la scoperta fortuita del precedente episodio. Per questa nuova storia si partirà proprio dal personaggio di Dylan Hobbs,  interpretato da Mark Ruffalo, e dal suo legame con un elemento  importante del film, le cui origini risiedono in un fatto accaduto nel lontano passato che li coinvolge entrambi.

A riempire il vuoto lasciato da Henley arriverà Lula, una grande fan prima di essere un mago, che vivrà assieme ai quattro cavalieri questa nuova avventura e li porterà sino in Asia alla corte di Daniel Radcliffe.

Recensione del film “Now You See Me 2”

A tre anni di distanza dal primo capitolo, Summit Entertainment ci riprova e dopo “Now you see me” assieme a Lions Gate Entertainment dà vita a questo secondo episodio.

Se è vero il detto “squadra che vince non si cambia” anche in questo film ritorna lo stesso grande cast del precedente con tre new entry: Lizzy Caplan, Daniel Radcliffe e Jay Chou.

Lula è interpretata da Lizzy e sostituisce Isla Fisher sia come elemento femminile nei quattro cavalieri che come dinamica narrativa, risultando simpatica e attraente allo stesso tempo. Jay Chou sarà un aiutante dei protagonisti quando si troveranno catapultati in Asia.

Riguardo a Daniel Radcliffe, noto al pubblico grazie all’interpretazione di Harry Potter, oltre ad avere un divertente ingresso in scena, risulta credibile come pazzo e agnostico nei confronti della magia ma soprattutto riguardo alla sua più nota interpretazione del maghetto di Hogwarts è particolare il fatto che si sia messo in gioco con questo ruolo, ponendosi idealmente proprio contro la magia.

Centrali per questo film sono le dinamiche familiari. Un contrasto tra fratelli e due vecchi rimorsi genitoriali saranno gli elementi cardine del film, quasi come dei pilastri portanti della storia.

In tutto questo il regista John M. Chou lavorando per questo film accetta un ruolo complesso, dato che il finale del primo episodio non dava l’idea per una potenziale serialità del brand. Nonostante ciò il film è godibile nella parte narrativa, delizioso quando i maghi realizzano i loro numeri.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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