Recensione Captain Fantastic con Viggo Mortensen, trama e commento sul film

Pubblicato il 11 Dic 2016 - 10:58am di Francesco Salvetti

Arriva al cinema il nuovo film “Captain Fantastic” con Viggo Mortensen, vincitore della Festa del Cinema di Roma. Nell’articolo troverete trama, recensione e commento. Ben vive con la sua famiglia isolato dal mondo. Insieme a sua moglie ha cresciuto i suoi figli in modo indipendente rispetto alla società. È quando una tragedia colpisce la sua famiglia che sarà costretto a presentare il mondo che aveva escluso, ai suoi figli, cosa potrà accadere?

Recensione del film “Captain Fantastic” e trama

Vincitore a Cannes de “CertainRegard” e alla Festa del cinema di Roma 2016 del “Premio del Pubblico” arriva finalmente nelle sale il nuovo film di Matt Ross: “Captain Fantastic” che vede la partecipazione da protagonista di ViggoMortensen. Attore, regista e sceneggiatore, ci ha fatto attendere 4 anni per rivederlo dietro la macchina da presa, ma questa pausa è stata motivata da un film molto costruito in fase di scrittura, ben strutturato in termini di plot, lavorato al dettaglio grazie a uno storyboard preciso e con un cast di talento. Andiamo con ordine.

Ad una prima visione del trailer, una famiglia che si isola dal mondo può sembrare ridicola in tempi in cui viviamo. La scelta di Matt è precisa e mira a un obiettivo: scardinare quest’ingenuo pregiudizio. Può una famiglia vivere isolata dal mondo? Sì. Ispiratosi a “La Repubblica” di Platone dove veniva proposto un modello ideale di Società incentrata su insegnamenti legati a: Giustizia, Gnoseologia, Antologia, Filosofia Politica e Dialettica (c’è una scena del film dove il padre riprende la figlia più piccola per un banale uso di aggettivi durante un suo racconto) difendendo i propri figli dai pericoli che abitano fuori dal nido paterno. Proprio come nel famoso “Mito della Caverna” di Paltone i figli saranno costretti a relazionarsi col mondo esterno e uscire appunto dalle “catene” che li tenevano legati alla Caverna, in questo la figura del padre viene messa di fronte a un interrogativo per il pubblico: “è il miglior padre del mondo o quello che fa è follemente bellissimo?”. Il film non sviluppa una risposta ma lascia riflettere e pensare se siamo noi i folli o sono loro.

Il processo narrativo è scritto e diretto in maniera tale da far addentrare il pubblico in questo mondo e immedesimarlo tra i ragazzi pronto a ricevere gli insegnamenti del padre. I continui cambi di scena, le metodologie di tecniche di ripresa ne mutano il piano di visione sulla vicenda sempre più a 360 gradi senza alterarne una soggettività del regista. Viggo Mortensen è il primo attore di un cast pieno zeppo di talento sempre più evidente quando vengono messi in luce i contrasti del film, dove gli attore, senza il bisogno di nascondersi o esser tagliato, vengono lasciati liberi di interpretare il loro ruolo, senza alcuna catena.

Questo film è la ciliegina sulla torta del listino “Good Film” che abilmente ne posiziona l’uscita a Natale, regalando la possibilità di godere durante le Feste di un opera unica, indimenticabile, che probabilmente la rivedremo in corsa agli Oscar per il 2017.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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