Recensione Peter Rabbit, film tratto dai racconti di Beatrix Potter con Domhnall Gleeson e la voce di Nicola Savino

Pubblicato il 29 Mar 2018 - 9:20am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale il primo film tratto dai racconti di Beatrix Potter “Peter Rabbit”, con la voce di Nicola Savino e Domhnall Glesson. Vi forniremo trama, recensione e commento.

Peter Rabbit: la recensione

Peter è un coniglio che vive tra le radici di un albero assieme a 3 membri della famiglia Flopsy, Mopsy coda di cotone e il suo migliore amico. Da piccolo ha perso i suoi genitori perché sono andati a prendere delle provviste presso l’orto del sig. Mc Gregoor, antistante la loro abitazione. Così Peter mosso da un senso di rivalsa cercherà di riappropriarsi di ciò che gli “spetta di diritto” e che gli ha sottratto i suoi genitori.

La Pedagogia è una scienza umanistica che studia l’educazione e la formazione dell’essere umano. Come tale deve essere accompagnata da un lavoro sulla psicologia infantile. Chi si approccia a questa materia deve avere ben chiari questi due elementi che parallelamente, permettono la realizzazione di un ottimo lavoro sull’individuo.

Oggi, nel 2018, gli studi sulla materia si sono molto accelerati, ma quando a inizi 1900 Beatrix Potter si è trovata a lavorare per i racconti illustrati di Peter Rabbit, non avrebbe mai immaginato che il suo racconto di fantasia sarebbe diventato per 100 anni una delle storie più importanti per i bambini.

Nel 2006 abbiamo visto Renee Zellweger interpretare la nota illustratrice, oggi grazie a Will Gluck le sue storie prendono vita e diventano “Peter Rabbit”. Il film di Gluck porta, nella vita reale, le vicende del noto coniglio è una favola che ha nella sua morale di umiltà l’elemento costruttivo per un pubblico di bambini che rende questa storia, un ideale intrattenimento pasquale.

Gli elementi di Fiaba, oltre all’inserimento delle ambientazioni in un luogo geografico pulito, con dei tagli di fotografia pieni di colori molto accesi, e un trucco elegante soprattutto nella figura di Domhnall Gleeson, il nipote di McGregor. Domhnall, negli ultimi 10 anni, ha preso parte quasi a tutti i film più importanti delle giovani generazioni. È stato tra i protagonisti in “Harry Potter”, “Frank”, “Star Wars” e in uno dei più importanti film d’amore forse troppo sottovalutati come “Questione di tempo”. Il suo viso da bravo ragazzo ha permesso al regista di giocare con il suo personaggio impersonificando la trasformazione necessaria per il suo ruolo.

Accanto a lui Roose Byrne che interpreta il ruolo di Bea. La sua carriera ci ha permesso di vederla in film molto importanti ma sempre in ruoli marginali o di supporto. In questo “Peter Rabbit” con il suo ruolo da protagonista la vediamo all’opera per lungo tempo davanti la macchina da presa e notiamo con facilità, come e quanto sia stata brava nell’aver interpretato un ruolo che all’apparenza semplice nasconde sempre delle insidie.

Il film è sincero, sin dalla locandina ha un target ben identificabile in un pubblico al di sotto dei 14 anni. L’ideale passatempo per famiglie con bimbi piccoli, regalerà qualche risata ai genitori e una bella storia al piccolo pubblico.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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