Superbo LeBron, Golden State è ko: 1-1

Pubblicato il 8 Giu 2015 - 12:25pm di Mattia D'Anna

Golden State e Cleveland sono tornare sul parquet dei Warriors nella notte di Domenica per il secondo atto delle finals NBA 2015. Dopo la vittoria di Stephen Curry all’overtime in Gara 1, LeBron James si è subito vendicato vincendo Gara 2, ancora una volta chiusa all’overtime con il punteggio finale di 93-95.

Il fattore campo era ancora nelle mani dei Warriors in virtù del piazzamento delle due franchigie al termine della regular season, ma se nel tuo quintetto hai un certo LeBron James, allora il fattore campo a sfavore può diventare un mero dettaglio. Ben 83 punti messi a referto in due gare, un bottino mostruoso per un giocatore che vuole vincere il terzo anello negli ultimi quattro anni.

Un inizio di gara che richiama molto quello di Gara 1, con le squadre intente più a studiarsi senza esporsi eccessivamente (d’altronde è una finale NBA e la messa in palio è alta). I Cavs orfani di Irving, che dovrà operarsi al ginocchio infortunato nella gara di Venerdi, schierano la vera sorpresa della serata: Dellavedova, in grado di arginare il migliore giocatore della stagione di quest’anno: Stephen Curry.

Golden State prende coraggio e con Klay Thompson (sicuramente il migliore dei suoi) prova a creare un piccolo solco sugli avversari e Cleveland si trova verso la fine del primo quarto sotto 20-8; ma una reazione di orgoglio porta gli ospiti a rifilare uno 0-8 che porta la fine della prima frazione sul venti pari. Il secondo quarto sembra emulare il primo a parti invertire: Cleveland che prova a scappare e Golden State che tenta il recupero, e infatti dopo essere stati sotto 33-40 a quattro minuti dall’intervallo, riescono a chiudere i primi 24 minuti sotto solo di due punti: 45-47.

Il terzo quarto sembra essere il tempo della paura: errori a quantità industriale da parte di Golden State e Cleveland che non ne approfitta, anzi commette alla pari errori che fanno stentare il punteggio al decollo decisivo. LeBron James prende un attimo fiato e Cleveland riesce ad accumulare un piccolo vantaggio in vista degli ultimi decisivi 12 minuti: 59-62.

Dodici minuti sono tanti per una squadra che è stata l’autentica rivelazione della stagione, e Cleveland lo sa bene. Allora massimo sforzo dei Cavs nell’ultimo quarto e, complice la serata no di Curry, a 5′ dalla sirena il punteggio è di 68-79 per gli ospiti dii Re James. A quel punto Smith pensa bene di fare il lupo travestito da pecora, e commette dei falli molto ingenui che rimettono in piedi Golden State, la difesa dei Warriors accerchia LeBron rendendolo vano negli ultimissimi minuti e centrano il pari a 7” dalla sirena (85-85). Ultimissima occasione per James che, però, non riesce a metterla dentro e le squadre vanno di nuovo ai supplementari.

Gli overtime sono una girandola di emozioni composti da sorpassi e controsorpassi, e anche qualche atto di bontà dell’arbitro verso gli uomini di Golden State. Alla fine a spuntarla sono i Cavaliers, ma che errore di Curry che perde la palla del possibile aggancio o addirittura del tiro vittoria. LeBron chiude un match immenso con l’ennesima tripla doppia tra punti, assist e rimbalzi, mentre Curry segna uno dei record negativi in una finale di NBA con ben 13 triple fallite.

Adesso si cambia cambio e Martedi si scenderà sul parquet della Quicken Loans Arena di Cleveland per il terzo atto di queste splendide finals di NBA.

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