Dieta per la parata del 2 giugno
Parata del 2 giugno all’insegna del risparmio, per la quale il medico ha prescritto una dieta ipoeconomica. Senza le consuetudinarie evoluzioni delle Frecce tricolori, i corazzieri a cavallo, le auto della polizia stradale e un minor numero di militari rispetto a quella dell’anno scorso. Risparmio: 500 mila euro. Ne valeva la pena? No.
Pare che nel nostro Paese si cominci ( e si finisca) dai piccoli risparmi, dando al popolo l’impressione che i nostri politici siano interessati alla nazione e ai suoi abitanti, esaltando l’apparenza e non la concretezza.
Sono state tagliate le auto azzurre e non quelle blu, anzi, una tornata di blu sono già in ordine, la politica ha sempre i suoi costi (se non aumentati), e la nostra pattuglia acrobatica ha risparmiato un po’ di carburante, visti i prezzi attuali. E così i festeggiamenti – per il passo fondamentale e di estrema importanza per una nazione – del 2 giugno, per un’Italia che dalla monarchia passa alla Repubblica, sono stati declassati a sfilatina tanto per far vedere che ci siamo ancora.
Per niente contenti i festeggiati. Gli italiani. Per i quali la festa del 2 giugno ha da sempre significato libertà e democrazia, dopo essere stati soggiogati dal fascismo e dalle guerre combattute nella prima metà del XX secolo.
Una rinascita nazionale, come quella del 14 luglio francese (la Presa della Bastiglia) e del 4 luglio degli Stati Uniti (la Dichiarazione d’Indipendenza), che i governanti italiani hanno preferito sminuire di importanza sostanziale con il miraggio di un risparmio ridicolo.
Per i romani e non, il 2 giugno (dopo uno stop, abolito poi dal Presidente Campi) era divenuto l’occasione, attesa tutto l’anno, per recarsi ai Fori Imperiali ad assistere alla sfilata militare, agitando le bandierine italiane e ascoltando le fanfare dei vari corpi rappresentati, con particolare predilezione per quella allegra dei bersaglieri. Un motivo assai trascinante. Ieri non è stato così, purtroppo. Ma la buona notizia è che, a quanto riferito a Ignazio La Russa dal Presidente Napolitano, il prossimo anno ritorneranno le Frecce tricolori.