Atomica Bionda, la recensione: Charlize Theron e James McAvoy in un action tutto al femminile

Pubblicato il 15 Ago 2017 - 6:50pm di Francesco Salvetti

Charlize Theron e James McAvoy sono i protagonisti di Atomica Bionda, un film d’azione tutto al femminile. Vi forniremo trama e recensione.

1989, LorraineBroughton è un agente segreto Britannico. È una donna, bionda, determinata e di indubbia bellezza. A Berlino sta per crollare il muro e tra le due aree della città gira una lista che contiene nomi e contatti dei più importanti agenti segreti infiltrati in tutto il mondo. L’equilibrio del mondo è a rischio, i servizi inglesi hanno inviato la loro agente migliore. Ma se “Berlino è un film la cui pellicola prende facilmente fuoco” in cosa scaturirà tutta questa sequela di eventi?

Recensione completa del film “Atomica Bionda”

Smaltiti i fasti di Ferragosto, cominciano i primi controesodi estivi, si sfogliano le foto sul proprio dispositivo elettronico, si iniziano a instaurare i primi contatti con le nuove conoscenze estive ma soprattutto si pianificano le prossime attività lavorative autunnali. Prima di rituffarsi a capofitto, è consigliabile a volte una lenta ripresa, magari accompagnata da attività ricreative: proprio come il cinema.

Una soluzione che possa regalare due ore di puro intrattenimento è proprio: “Atomica Bionda”. Tratto dalla Graphic Novel “The Coldest City”, resa lungo tutto l’arco del film grazie a una fotografia dai colori freddi, prevalentemente blu, che restituisce allo spettatore una curiosa sensazione di gelo.

L’aspetto maggiormente più interessante del film è la protagonista: Charlize Theron. Nota al pubblico sin dai primi spot Martini, in cui le veniva sfilato il vestito, ha avuto una straordinaria carriera, piena di soddisfazioni e riconoscimenti che le hanno permesso di accettare un ruolo così particolare, anche dopo la sua recente partecipazione al Blockbuster “Fast And Furious 8”.
Interpreta Lorraine Broughton, un personaggio che a una visione meno attenta può ricordare il ruolo di Angelina Jolie in “Salt”, ma che in realtà le si discosta molto e ha una sua struttura ben definita.

Basti pensare alla sua introduzione in scena, dopo una sequenza di 3 minuti dove vengono esaltate le forme, già si capisce il suo carattere forte e determinato. La prima battuta viene detta a 7 minuti di film dopo un ingresso in ufficio, in cui le si aprono tutte le porte non per la bellezza ma per il suo importante ruolo all’interno della struttura. È una differenza sostanziale d Salt e da tutti gli altri eroi femminili, dato che negli ultimi anni, le belle donne sono sempre state accompagnate da grandi uomini protagonisti, basti pensare alla saga dell’agente 007, qui l’eroina ha una vita propria e, in un ideale crossover, potrebbe anche sconfiggere lo stesso James Bond.

Come detto nel 1989 viene inviata a Berlino, dove si scontrerà con James McAvoy, il professor X giovane dei film su gli X-Men. In scena i dialoghi tra Charlize e James sono perfettamente equilibrati, non appena però si trova a dialogare con qualche altro attore il personaggio di Lorraine prevarica senza però recare particolare fastidio nello spettatore.

Un altro aspetto importante è la contestualizzazione storica: gli anni 80 riemergono anche in questo film. Non solo grazie a una sapiente opera di ricostruzione nei costumi, la colonna sonora è piena di canzoni tipiche dell’epoca ed è curiosa la citazione ai “Guardiani della Galassia” visto che durante il film viene nominato proprio David Hasselhof.

Un thriller che intrattiene, regalando due ore coinvolgenti dove il pubblico si può gradevolmente immergere nella vicenda, magari proprio nelle vesti della protagonista Lorraine.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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