Attentato al Bardo, arrestato marocchino

Pubblicato il 21 Mag 2015 - 11:40am di Irene Masala

Abdel Majid Touil, il marocchino arrestato ieri nel milanese per un probabile coinvolgimento nell’attentato al museo Bardo a Tunisi, costato la vita a 24 persone, era arrivato in Italia il 17 febbraio. Secondo le autorità tunisine il 22enne avrebbe avuto un ruolo logistico indiretto nell’organizzazione della strage del 18 marzo. Sul ragazzo, al momento detenuto nel carcere di San Vittore, verteva un mandato di cattura internazionale tale da coinvolgere servizi segreti, i Ros e la Digos che si sono focalizzati nell’area intorno a Legnano. Le accuse mosse dal governo di Tunisi sono di omicidio volontario premeditato, cospirazione ai fini di attentare alla sicurezza interna dello Stato, incendio, sequestro di persona, adesione a una organizzazione terroristica e infine attentati per mutare la forma del governo. Il 22 maggio ci sarà la prima udienza per Abdel Majid Touil, davanti ai giudici della quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, per la richiesta di estradizione emanata dalla Tunisia.

Secondo il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, l’operazione è stata un vero successo, nonostante non sia stato segnalato niente, in passato, alle autorità nazionali da parte di quelle tunisine e il ragazzo per molto tempo non è stato considerato un pericolo per la sicurezza nazionale. “Mai escluso che l’Italia fosse a rischio terrorismo: sempre detto che l’allerta è elevatissima, anche sull’uso dei barconi per l’infiltrazione di terroristi, pur se finora mancano riscontri”.

Nel 2015, secondo quanto riportato da Alfano, sarebbero stati espulsi dall’Italia 33 soggetti coinvolti nella minaccia del terrorismo, dato che ha subito un notevole incremento dal 2014 con 13 arrestati.

Così il caso di Abdel rischia di trasformarsi nel capro espiatorio utile per demonizzare i nuovi sbarchi, soprattutto alla luce delle decisioni europee circa la spartizione dei migranti in quote tra i diversi Paesi europei e la possibilità di iniziare azioni di pattugliamento delle acque territoriali.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

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