Capri Revolution: recensione del nuovo film di Mario Martone con Marianna Fontana e Antonio Folletto

Pubblicato il 28 Dic 2018 - 11:29am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale il nuovo film di Mario Martone “Capri-Revolution con Marianna Fontana e Antonio Folletto. Vi forniremo trama, recensione e commento.

Capri 1914, l’Italia sta per essere travolta nel primo grande conflitto mondiale. Nel mentre Capri, sta diventando un’isola dove si accenderà presto un importante dibattito culturale. L’arte contro la scienza. La comune di Capri, guidata da Seybu, accoglierà luna capraia come Lucia. O sarà attratta dalle tentazioni scientifiche del medico Carlo? E se questi 3 mondi entrano in conflitto cosa ne può venire fuori? Ma soprattutto pur essendo ambientato nel 1914 è così lontano dai nostri giorni?

Recensione di “Capri-Revolution”

“La Ginestra” di Giacomo Leopardi è la poesia che ha concluso l’ultimo film di Mario Martone “Il giovane favoloso”, ripresa nell’inizio di questo “Capri-Revolution”. È una poesia che riflette molto sul progresso e su quanto del cambiamento dipenda da fattori esterni piuttosto che da noi, da queste parole riparte il nuovo film che chiude un’ideale trilogia di rivoluzionari come partita da “Noi credevamo” conclusa con questo film. La storia di Lucia, una capraia del 1914, nonostante sia ambientata più di 100 anni fa, riesce a essere comunque molto attuale. Lo scontro dialettico che si viene a creare, ci ricorda se l’arte ha ancora senso, se è ancora valevole fare cultura, perché in fondo è la scienza che domina il mondo. Martone non da delle risposte, ma pone interrogativi, crea un film molto importante che accresce di valore ogni qualvolta che usciti dal cinema se ne dibatte.

Scritto assieme a Ippolita Di Maio, prende ispirazione da Karl Diefenbach che affermava quanto fosse importante praticare l’arte dentro una rivoluzione umana il cui rapporto con la natura diventa centrale. Riguardo quest’ultimo, il film ha inoltre un leggero tratto ambientalista, dove, riportando l’uomo a contatto con la natura ci ricorda i danni ambientali fatti dal progresso. Un altro autore che ha influenzato la scrittura di questo film è Beuys (anagramma del maestro Seybu): nei suoi scritti e nelle sue opere è stato uno degli autori più vicini alle tematiche ambientaliste, difatti molte sue opere erano legate a situazioni ambientali, ha inoltre viaggiato al sud Italia creando varie Comune.

Il film se ben fatto, è solo grazie ai realizzatori, ma soprattutto a chi lo ha finanziato. Nicola Giuliano e Francesca Cima, da sempre dei rivoluzionari nel mondo del cinema, hanno scelto di essere protagonisti i un film importante come questo, mettendo a disposizione un ingente budget per contattare nomi del calibro di: Sacha Ring e PhilippThimm alle musiche, Ursula Patzak ai costumi, Michele D’Attanasio alla fotografia e un cast stellare. Fra tutti gli attori spiccano i nomi di Marianna Fontana e Antonio Folletto. Marianna, si è affidata a Mario per farsi dirigere in un film così complesso. Per circa 2 mesi ha imparato il mestiere della capraia, rendendo credibili i suoi movimenti sulla scena. Ha dei buoni cambi espressivi, sia di sguardo che nell’intensità del tono recitativo, il tutto ci auguriamo le regalerà una candidatura come miglior attrice protagonista ai prossimi David Di Donatello 2019. Antonio, che interpreta Carlo, il medico del paese, ha meno scene di Seybu e in esse riesce a concentrare tutta la freddezza del medico e avere una sua struttura all’interno della scena finale di confronto con l’artista, in cui si concentra il succo del film. Capri-revolution è la proposta cinematografica impegnativa ma al tempo stesso da non sottovalutare.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

Lascia Una Risposta