Cortisone Effetti Collaterali: gonfiore, impatto sull’umore, alcol e sospensione, ecco quali sono

Pubblicato il 3 Apr 2019 - 9:15am di Lorenzo Antonelli

Tra le varie metodologie di cura per la salute umana nell’ambito delle malattie infiammatorie viene spesso fatto ricorso dalla medicina generale all’utilizzo del cortisone. Si tratta di un ormone che attraverso un processo chimico, sfruttando la sua principale caratteristica ovvero quella di corticosteroide, assume l’entità di un vero e proprio farmaco. Sebbene il cortisone sia una soluzione di forte impatto per la cura di molte malattie infiammatorie, i suoi effetti collaterali sono spesso rilevanti e comprendono reazioni dell’organismo come gonfiore e instabilità emotiva con repentini sbalzi d’umore. Inoltre l’assunzione di cortisone in concomitanza con il consumo di alcol può causare disturbi significativi e alterazioni di vario genere. Andiamo dunque a vedere come e quando sospendere le cure a base di cortisone se si registra una comparsa di effetti collaterali di seria entità.

Gonfiore dopo aver assunto cortisone: informazioni sull’effetto collaterale

Il cortisone è un importante ed efficace rimedio antinfiammatorio che appartiene alla categoria dei corticosteroidi. Essendo un medicinale caratterizzato da una sostanza a forte impatto, l’organismo umano trae beneficio dal suo assorbimento ma allo stesso tempo è portato a reagire per via dello choc come semplice reazione biochimica. Uno degli effetti collaterali frequentemente ravvisati nei soggetti che si sottopongono a trattamenti più o meno lunghi di cortisone è certamente la comparsa improvvisa di gonfiore e irritazione in alcune parti specifiche del corpo. Una delle principali zone in cui si presenta una reazione significativa rispetto all’assorbimento del cortisone è il viso, con la pelle che si ispessisce a causa dell’accumulo di grasso come anche il collo e l’addome. Ma l’effetto collaterale forse più rilevante non si ferma al solo gonfiore corporeo, piuttosto occorre specificare che il cortisone mette in azione processi di immuno soppressione ovvero genera un indebolimento del sistema di difesa strutturato nell’organismo. Questo fenomeno tende a presentarsi con maggior frequenza nei casi che prevedono una terapia curativa prolungata nel tempo, nel quale le dosi di cortisone vengono somministrate tramite via orale. Oltre al discorso sul gonfiore va detto che l’irritazione cutanea è un altro effetto collaterale molto presente tra chi fa uso di questo potente antinfiammatorio. Se nei soggetti più anziani si nota spesso un indebolimento della pelle in termini di aumentata fragilità, per i giovani adolescenti troviamo invece un peggioramento dell’acne a livello di eruzione cutanea. Gli effetti collaterali generati dal cortisone sono dunque paragonabili a quelli che compaiono non di rado in un processo di reazione allergica. Sia il gonfiore di alcune parti del corpo che l’arrossamento della pelle sono sintomi molto comuni durante una fase di significativa risposta immunitaria azionata dall’organismo nei confronti di un agente esterno.

Queste sintomatologie davvero fastidiose possono creare disagio fisico ma anche emotivo, proprio a causa del fatto che si subisce un’alterazione generale dovuta alla forza d’impatto del farmaco contenente un certo quantitativo di cortisone. Bisogna comunque precisare che, al netto di casi specifici dove si riscontra in forma oggettiva e provata un’allergia alle sostanze biochimiche coinvolte in questi processi antinfiammatori, nella maggioranza dei soggetti che assumono dosi di cortisone per curare malattie non si registra una tendenza diffusa a mostrare gonfiore ed arrossamento della pelle. In sostanza la comparsa di tali sintomatologie è legata soprattutto alla durata e alla quantità di cortisone che viene assimilato nel sangue per un determinato arco temporale. Per questo motivo gli specialisti che somministrano cure basate sull’utilizzo di questa farmaco sono portati a stilare piani terapeutici con dosaggio ridotto al minimo necessario, specie se si parla di malattie che interessano l’apparato respiratorio. Il cortisone infatti viene spesso utilizzato per alleviare i sintomi causati dalle reazioni allergiche a determinate sostanze che provocano intolleranza, soprattutto acari della polvere e graminacee. Ma prima di ricorrere all’utilizzo del cortisone, molti medici sono propensi nel fornire suggerimenti di cure alternative attraverso antistaminici e antinfiammatori più blandi, onde evitare un sovraccarico di farmaci all’interno dell’organismo. Ovviamente il gonfiore generato dall’eccessivo sovradosaggio di cortisone non è l’unico effetto collaterale ravvisato dai pazienti, ce ne sono altri che non sono certamente meno importanti e decisivi per la salute umana e che vanno tenuti sotto osservazione per evitare di cadere in stati di alterazione gravi, responsabili in molti casi di danni ben più gravi per l’incolumità personale.

Effetti collaterali Cortisone-Alcol: impatto sull’umore e alterazioni dello stato emotivo

Durante un periodo di tempo in cui una persona ha bisogno di sottoporsi a cure comprendenti farmaci basati sul cortisone, si dovrebbe ricorrere a dovute cautele per evitare spiacevoli disagi. Un caso lampante di impatto negativo sull’organismo umano sono i problemi legati al consumo di alcol abbinato all’assunzione di farmaci specifici. Sotto questo aspetto il cortisone rientra decisamente all’interno dei medicinali che non devono essere presi mentre si beve un buon vino oppure una birra, per via dell’attivazione di alcuni processi biochimici causati proprio dall’interazione tra alcune sostanze capaci di alterare gli stati percettivi ed emozionali. Ovviamente non è detto che il mix di alcol e cortisone porti ad ogni costo verso danni seri o irreparabili a livello di salute, ma ci sono di casi in cui sarebbe meglio evitare questa commistione. Ciò che accade nel momento in cui si consumano bevande alcoliche unite all’assorbimento del cortisone da parte dell’organismo va agire direttamente sul fegato.

Entrambi vanno infatti a mutare i meccanismi epatici e tutto questo avviene per un motivo ben preciso: i processi di metabolizzazione dell’etanolo sono molto simili a quelli dei FANS (Farmaci Antinfiamatori Non Steroidei) e come risultato si ottiene un’alterazione dei valori epatici riguardanti AST, ALT, GAMMA, GT, CPK. Si tratta in sostanza di quelle sottoclassi di enzimi meglio conosciute con il termine transaminasi, responsabili principali nei meccanismi di funzionalità epatica. Oltre al discorso strettamente legato al fegato, il quale comunque può causare in riflesso disturbi a livello umorale, ci sono poi le conseguenze direttamente correlate al sistema nervoso. I maggiori rischi in questo senso riguardano la possibile comparsa di alterazioni nello stato emotivo, con accenni di depressione e crisi d’ansia generalizzata.

Per ciò che concerne invece le eventuali modificazioni degli stimoli percettivi, l’unione di alcol e cortisone provoca spesso effetti collaterali da non sottovalutare come una riduzione della vigilanza, una compromissione delle capacità di giudizio e critica un aumento dei livelli di tensione nervosa. Queste sintomatologie possono essere ritenute di poco conto, ma in determinati contesti azionali o sociali diventano fattori davvero problematici. Basti pensare per esempio alla guida di un veicolo, comportamento che richiede un elevato tasso di attenzione e una prontezza di riflessi maggiore rispetto ad altre condizioni. Assumere alcol e cortisone può rivelarsi dunque una scelta azzardata e poco prudente, anche per tutti coloro che non hanno specifiche allergie o intolleranze nei confronti delle sostanze chimiche assimilate dal corpo umano.

Come e quando sospendere una cura a base di cortisone a causa di effetti collaterali

Gli effetti collaterali di una terapia medica spesso sono anche causati dall’interruzione della stessa. Il cortisone è proprio uno dei casi più generici in cui un paziente può avvertire ripercussioni a livello di salute se si procede con la sospensione del dosaggio, o se ne rallenta comunque la somministrazione. Essendo un farmaco caratterizzato da una significativa forza d’impatto dal punto di vista antinfiammatorio, l’organismo subisce inevitabilmente uno choc nel momento in cui viene a contatto con i suoi principi attivi; allo stesso modo il nostro corpo produce una reazione inversa quando non c’è più interazione con le sostanze chimiche presenti nel cortisone. Se da un lato l’uso ripetuto e costante di questo medicinale può generare meccanismi di assuefazione molto pericolosi, quasi in forma cronica, dall’altro non meno importante è il momento in cui s’interrompe la terapia. Per questo motivo, soprattutto nei casi che vedono una somministrazione del cortisone a forte dosaggio quotidiano, occorre necessariamente attuare una diminuzione graduale delle quantità di medicinale per consentire all’organismo di riadattarsi alla nuova condizione.

Uno dei rischi maggiori nell’effettuare una brusca sospensione è quello che riguarda gli effetti collaterali sull’attività surrenale, parte fondamentale nei processi endocrini e vegetativi del corpo umano. Un’insufficienza legata a tali meccanismi non solo causa problemi strettamente fisiologici, ma può anche incidere significativamente sul sistema nervoso e sugli stati emozionali. Interrompere in maniera improvvisa una terapia a base di cortisone vuol dire quindi incappare in un circolo pericoloso che spesso porta a dover assumere altri farmaci proprio per rimediare agli errori commessi durante la cura. Il consiglio principale è quello di consultare sempre il medico di fiducia oppure uno specialista, al fine di ricevere suggerimenti competenti e professionali in merito agli effetti collaterali legati alla somministrazione del cortisone evitando di prendere decisioni affrettate che potrebbero causare spiacevoli conseguenze. Per concludere possiamo affermare che il medicinale in questione dev’essere utilizzato seguendo alla lettera le prescrizioni riportate in ogni manuale di istruzioni contenuto dentro le confezioni di farmaci caratterizzati da una forte presenza di cortisone, mentre un’eventuale sospensione della cura è una decisione da prendere ascoltando i pareri degli esperti in materia. Farlo in maniera graduale e non improvvisa porterà sicuramente un maggior beneficio nella risposta reattiva, consentendo al nostro organismo di riorganizzarsi senza alterare i suoi principali equilibri psicofisici e risolvendo anche gli stati infiammatori in essere proprio grazie ad una corretta somministrazione del cortisone.

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