Scopriamo come funziona il credito su pegno, una tipologia di finanziamento molto interessante per diversi motivi. Vedremo la normativa che regola questa forma di prestito personale e i requisiti necessari per poter aver accesso al credito. Infine come effettuare la richiesta di questa forma di finanziamento rivolgendosi ad Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Credito su Pegno: come funziona, normativa e a chi è rivolto
Se siete alla ricerca di un prestito personale, una delle soluzioni più interessanti, che viene offerta ormai da diverse compagnie, è il cosiddetto credito su pegno. Come funziona questa tipologia di finanziamento? È molto semplice: come si può facilmente intuire dal nome stesso del prodotto, si tratta di un prestito che viene erogato a fronte di un pegno. In particolare, questa forma di prestito permette al cliente di ricevere la somma di denaro desiderata lasciando alla banca degli oggetti d’oro o altri oggetti di valore. Sono diversi i vantaggi di questa forma di prestito personale, che soprattutto negli ultimi anni si è diffusa enormemente. Innanzitutto, trattandosi di un prestito personale, si tratta di un finanziamento non finalizzato. Questo significa che è possibile richiedere il credito su pegno indipendentemente dal progetto che si intende realizzare. Per questo motivo si tratta ad esempio di un’ottima soluzione sia per organizzare una vacanza che per acquistare un televisore, dei mobili o quant’altro.
Uno dei grandi vantaggi del credito su pegno è quello di essere rivolto ad una clientela estremamente variegata. Chiunque può infatti accedere al finanziamento di cui ha bisogno tramite questa soluzione. Non ci saranno infatti particolari problemi relativi ai requisiti necessari per poter presentare la richiesta, come avviene solitamente per le altre tipologie di prestito. In particolare, l’ostacolo più difficile da affrontare per ottenere dalla banca una risposta positiva alla nostra richiesta di finanziamento riguarda i requisiti economici. L’istituto di credito che eroga il prestito non vuole infatti rischiare un mancato rimborso, e per questo motivo pretende garanzie reddituali come la busta paga, la pensione oppure la dichiarazione dei redditi, sebbene quest’ultima non sempre è sufficiente per ottenere un finanziamento. Dunque solitamente coloro che non hanno problemi a ricevere un prestito sono i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre i clienti senza busta paga avranno maggiori difficoltà.
Nel caso del credito su pegno anche i lavoratori autonomi e addirittura i disoccupati potranno ricevere il finanziamento desiderato senza alcun problema. Il motivo è molto semplice: dal momento che lasciamo in pegno un oggetto di valore, la banca avrà la possibilità di vendere l’oggetto stesso per ricavare la somma di denaro non rimborsata dal cliente, comprensiva di tutti gli interessi definiti dal contratto stipulato. Da questa affermazione si può facilmente intuire un vincolo indispensabile che viene definito nella normativa del credito su pegno: l’importo richiedibile dal cliente dovrà necessariamente essere inferiore al valore di mercato dell’oggetto lasciato come pegno dal cliente. A tale scopo entra in gioco la figura del perito della banca, che si occuperà di effettuare una valutazione del valore del pegno. In base all’istituto di credito al quale ci rivolgiamo e al proprio regolamento varia l’importo al quale il cliente potrà avere accesso.
Dunque nel caso in cui la somma di denaro di cui abbiamo bisogno è inferiore al valore di mercato dell’oggetto che lasciamo in pegno alla banca, non avremo alcun tipo di problema nel ricevere una risposta affermativa alla nostra richiesta di finanziamento. Un altro grande vantaggio del credito su pegno è sicuramente la velocità di erogazione. Questo è legato anche al fatto che difficilmente la somma di denaro che potremo richiedere tramite questa opzione di finanziamento sarà particolarmente elevata. Per questo motivo, e visto che non saranno necessarie ulteriori garanzie, in caso di esito positivo della nostra richiesta l’importo da noi desiderato ci sarà immediatamente erogato. Il credito su pegno è quindi perfetto anche per far fronte a spese impreviste per le quali abbiamo bisogno di liquidità in tempi estremamente brevi. Infine si tratta di un’ottima soluzione che ci permette di ottenere un prestito senza garanzie, utilizzando un oggetto di valore ma senza doverlo perdere. Tutti, chi più e chi meno, abbiamo a casa dei vecchi gioielli d’oro, bracciali, orologi e quant’altro, che oltre ad un valore di mercato hanno un importante valore affettivo. Per ottenere i soldi di cui abbiamo bisogno potremmo vendere questi oggetti, tuttavia proprio per il valore affettivo degli stessi può essere molto meglio utilizzare questi oggetti di valore per ricevere un credito su pegno, anche se siamo senza busta paga e altre garanzie.
Credito su Pegno Unicredit e Intesa Sanpaolo: come richiederlo e condizioni del prestito
Sono diversi gli istituti di credito che offrono ai propri clienti la possibilità di richiedere un prestito tramite la formula del credito su pegno. Tra le principali banche ci sono ad esempio Unicredit e Intesa Sanpaolo, da sempre molto attente a soddisfare le esigenze dei propri clienti. Vediamo dunque come fare per richiedere un finanziamento di questo tipo rivolgendoci a queste due compagnie. Come viene sottolineato anche sui siti internet di entrambe le banche, per ricevere questo prestito non è necessaria alcuna indagine patrimoniale, come avviene invece nel caso dei prestiti personali classici. Inoltre non viene specificato un importo massimo richiedibile, che come abbiamo già detto in precedenza dipenderà dal valore dell’oggetto che lasceremo come pegno. Quali oggetti si possono utilizzare per poter richiedere il credito su pegno? Per far sì che la vostra richiesta venga accettata, potrete presentare qualsiasi oggetto di valore, che potrà essere ad esempio un gioiello, oppure degli oggetti d’oro come bracciali, orecchini, collane e orologi, o ancora diamanti e pietre preziose.
Insomma, qualsiasi tipo di oggetto di valore vi permetterà di ottenere la somma di denaro che tanto desiderate. La prima cosa da fare per richiedere il credito su pegno rivolgendovi ad Unicredit e Intesa Sanpaolo è individuare la filiale di credito su pegno più vicina a casa vostra. Per fare ciò sarà necessario visitare il sito internet della banca alla quale volete chiedere il finanziamento e accedere all’area relativa appunto al credito su pegno. Qui è possibile consultare la lista degli uffici in cui potremo trovare degli stimatori che sapranno darci una stima del valore di mercato dei nostri oggetti. Per quanto riguarda Unicredit, nei laboratori di Roma (Piazza Monte di Pietà 32 A) e Palermo (Via Alfonso Borrelli 20/22) è possibile incontrare degli esperti gemmologi, che grazie alla loro formazione ed esperienza nel settore sapranno esaminare al meglio le gemme, sia sciolte che montate su gioielli, e rilasciare dichiarazioni o certificazioni che potranno essere utili per ottenere il finanziamento desiderato.
Una volta ottenuta la stima dei nostri oggetti di valore, qualora l’importo di cui abbiamo bisogno sia inferiore al valore di mercato degli oggetti che vogliamo lasciare in pegno, ci basterà recarci presso le filiali Unicredit e Intesa Sanpaolo che offrono credito su pegno per procedere con la richiesta. I soldi di cui abbiamo bisogno ci verranno immediatamente erogati, in contanti oppure tramite accredito sul conto corrente a noi intestato. Per quanto riguarda i nostri oggetti di valore, questi verranno custoditi in tutta sicurezza presso ambienti estremamente protetti. Al momento della richiesta ci verranno ovviamente presentate le condizioni del finanziamento, che dipenderanno da diversi fattori quali l’importo richiesto, la durata e il valore dell’oggetto lasciato come pegno.
Altroconsumo nel mese di febbraio 2018 ha effettuato un esperimento che ci permette di confrontare le condizioni del credito su pegno offerto da Unicredit con quello di Intesa Sanpaolo. L’oggetto di valore utilizzato per richiedere il finanziamento è una collana del valore di 500 euro. Ciò che è emerso è un sostanziale equilibrio tra i due trattamenti. In entrambi i casi infatti la somma di denaro ottenuta in prestito è stata pari a 400 euro, con un piano di rimborso della durata di 6 mesi. Le rate di rimborso mensili fissate da Unicredit nel caso considerato sono state pari a 71,20 euro, con tassi d’interesse Tan 11,60% e Taeg 14,06%. Per quanto riguarda invece Intesa Sanpaolo le 6 rate sono state da 70,92 euro e i tassi d’interesse Tan 10,75% e Taeg 13,16%.