Festa dei Ceri 2016, Gubbio pronta all’evento del 15 maggio: origine, programma e streaming della corsa

Pubblicato il 13 Mag 2016 - 1:22pm di Ubaldo Cricchi

Il 15 maggio per gli abitanti di Gubbio (città umbra in provincia di Perugia) non è un giorno come gli altri: è la data in cui, ormai da secoli e secoli, si svolge la Festa dei Ceri, una delle manifestazioni più antiche ed emozionanti d’Italia. In onore di Sant’Ubaldo, patrono della città, tre grandi strutture lignee (i Ceri) vengono trionfalmente portati a spalla dai ceraioli in un’emozionante corsa per le strade del centro prima di essere riportati nella Basilica in cima al Monte Ingino.

Le origini della Festa dei Ceri

Come abbiamo detto, la Festa dei Ceri ha origine antichissime e per la sua nascita si fanno due ipotesi: secondo alcuni studiosi, anche se non esistono prove documentali certe, la manifestazione sarebbe nata come rievocazione di qualche cerimonia pagana in onore di Cerere; è invece certo il legame della Festa con il patrono della città, il vescovo Ubaldo Baldassini, morto il 16 maggio del 1160: da allora, ogni anno alla vigilia del lutto i cittadini di Gubbio rendono omaggio al loro Patrono, anche se nel corso degli anni la manifestazione si è evoluta. In origine infatti il popolo eugubino partecipava ad una processione che, dopo aver attraversato le vie del centro, si concludeva con l’arrivo nella Basilica dove dal 1194 si trova il corpo del Patrono: gli abitanti trasportavano dei candelotti di cera offerti dalle corporazioni di Arti e Mestieri, dando vita ad un’emozionante Luminaria. I candelotti probabilmente nel corso degli anni divennero sempre più consistenti, fino ad essere sostituiti alla fine del ‘500 dalle tre strutture lignee che ancora oggi sono i protagonisti della Festa. La data della manifestazione, la forma dei Ceri (nonostante siano stati più volte ricostruiti) e il percorso (ad eccezione di piccole modifiche) sono rimasti invariati nei secoli.

Ceri e ceraioli

ceriOra vediamo cosa sono i Ceri: si tratta di tre macchine lignee dalla caratteristica forma a clessidra composti da due prismi ottagonali sovrapposti; all’interno della struttura è presente un telaio (sempre di legno) le cui estremità sporgono dal Cero per permettere l’incastro con la barella (ovvero il supporto che consente il trasporto a spalla da parte dei ceraioli) e con la statua dei Santi protettori delle Corporazioni: Sant’Ubaldo è il patrono di Muratori e Scalpellini, San Giorgio dei Merciari e San’Antonio Abate dei Contadini e degli Studenti. I Ceri e le barelle vengono custoditi nella Basilica, mentre le statue dei Santi nella chiesa di San Francesco della Pace (nota come chiesetta dei Muratori): durante la prima domenica di maggio ceri e barelle vengono riportati in città e la mattina del 15 le tre parti vengono assemblate durante la cerimonia dell’Alzata, accompagnata dall’inconfondibile suono del Campanone. I ceri vengono portati a spalla dai ceraioli: per un eugubino portare il cero è qualcosa di indescrivibile, un misto tra passione, orgoglio e devozione che esprime al massimo il forte legame tra la persona e il “suo” Cero; la tensione provata da ogni ceraiolo quando sente che si avvicina il momento di andare sotto le stanghe è un’emozione unica. Originariamente l’appartenenza ad un cero era legata al mestiere e veniva tramandata di generazione in generazione, mentre ora, anche se molto influenzata dalla tradizione della famiglia, la scelta è libera. Le donne non portano il cero, ma vivono ugualmente la festa in maniera molto sentita e partecipata. Le divise tradizionali da ceraiolo (camicia gialla per i santubaldari, blu per i sangiorgiari e nera per i santantoniari, mentre i pantaloni bianchi, il fazzoletto e la fascia in vita rossi sono comuni a tutti) riescono a colorare la città regalando uno spettacolo unico.

Il programma della Festa del 15 maggio

festa dei ceri alzataLa giornata della Festa dei Ceri inizia presto, con la sveglia del Primo e del Secondo Capitano da parte dei tamburini (che, insieme alle chiarine e ai canti dei ceraioli, rappresentano la colonna sonora della giornata). Alle 8:30 c’è la messa alla Chiesetta dei Muratori, al termine della quale, dopo la colazione, i ceraioli si spostano verso Porta Castello, dove ricevono il mazzolino di fiori da appuntare sulla camicia. Alle 11:00 parte la sfilata, con i gruppi di ceraioli guidati dai Capodieci; il corteo arriva in Piazza Grande, dove alle 11:45 c’è la consegna delle chiavi della città al Primo Capitano: è il segnale che il potere passa, per un giorno, nella mani del popolo. Dopo il saluto di Vescovo e Sindaco, le barelle, i Ceri e le statue dei Santi vengono portati dall’interno dei Palazzo dei Consoli al centro della piazza, dove vengono assemblati prima del tradizionale lancio della brocca e l’alzata. Chi vede per la prima volta questi momenti non può fare altro che rimanere a bocca aperta e di stupirsi di come queste tre colossali strutture lignee riescano a farsi strada tra la folla in una piazza gremita e colorata.

ceri corsoDopo l’alzata e le “birate”, i Ceri si dividono e seguono un percorso tutto loro per fare il giro della città e rendere omaggio alle storiche famiglie ceraiole: la mattina è dedicata alla “mostra“. Verso le 14:00 i ceri vengono appoggiati in Via Savelli della Porta e i ceraioli possono partecipare al banchetto della Tavola Bona. Alle 17:00 dalla cattedrale parte la processione con la statua del Santo Patrono: dopo l’arrivo in Piazza Grande, dove viene accolta dal suono del Campanone, la processione percorre Corso Garibaldi e prosegue fino ad incontrare i Ceri, che nel frattempo hanno fatto l’Alzatella e si sono fermati davanti alla Chiesa di San Giovanni Decollato (chiamata anche Chiesetta dei Neri). A questo punto il Vescovo dà la benedizione e la corsa può partire: i Ceri viaggiano a grande velocità tra le strade della città di pietra seguendo lo storico percorso tra la folla esultante al grido di “via ch’eccoli!”. Quando i Ceri tornano all’imbocco di Piazza Grande il Primo Capitano restituisce le chiavi della città all’autorità comunale: il sindaco dalla finestra del Palazzo dei Consoli dà il via al suono del Campanone e i Ceri riprendono la loro corsa. Altre tre birate intorno al pennone al centro della piazza per salutare la città prima di prendere la strada verso la Basilica. L’ultimo tratto della corsa si svolge infatti sulle strade sterrate del Monte, dove i ceraioli, affrontando nove stradoni e otto tornanti con una pendenza media del 15%, mostrano tutto il loro vigore fisico. La folle corsa si conclude con l’Abbassata davanti al portone della Basilica: si tratta di un momento spettacolare, con i Ceri che arrivano a grande velocità e vengono messi in posizione orizzontale molto rapidamente. Una volta dentro il chiostro le tre macchine vengono smontate: i Ceri vengono sistemati in Basilica, mentre le statue tornano in città, dove la sera il popolo eugubino si scatena tra feste, balli e le immancabili polemiche sullo svolgimento della corsa.

Consigli per i turisti e diretta streaming della corsa

Ecco alcuni consigli per i tanti turisti che vogliono assistere dal vivo questa a fantastica festa. Soprattutto durante il pomeriggio fate attenzione: la corsa è inarrestabile e l’entusiasmo della folla è (anche fisicamente) trascinante. Assolutamente necessarie delle scarpe comode, soprattutto per coloro che vogliono seguire per intero il tragitto. Non chiedete mai chi sta vincendo! La Festa dei Ceri non prevede sorpassi, l’ordine è sempre lo stesso, con Sant’Ubaldo davanti a San Giorgio e Sant’Antonio: anche se la sana rivalità tra i ceraioli è percepibile, tutti si impegnano per dare il loro tributo al Santo Patrono, dando il massimo per una corsa perfetta. Chi non vuole o non riesce a seguire l’intero percorso potrà comunque vedere la corsa nel maxischermo che verrà installato in Piazza Quaranta Martiri. Per chi invece si trova lontano da Gubbio ma vuole conoscere la Festa dei Ceri è possibile seguire lo streaming live sul sito trgmedia.it.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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