L’Italia fa i conti col Coronavirus, senza guanti e mascherine

Pubblicato il 13 Mar 2020 - 6:59pm di Alessandro Spalvieri

1929, un po’ di storia

La crisi finanziaria causata dalla borsa di New York, oggi meglio conosciuta come Wall Street esplose il 24 ottobre 1929, era di giovedì, un giorno come tanti altri per molte persone, ma che non verrà mai dimenticato ed entrerà negli annali della storia, perché per molti rappresentò la fine di un sogno, per altri la perdita del posto di lavoro, per alcuni il suicidio, per tantissimi la perdita di ogni sicurezza (lavoro casa ecc..), per molti soprattutto per i più deboli la morte per fame. In pieno boom industriale, quando tutto sembrava tranquillo e andare per il meglio si sparse la voce di una seria recessione del sistema industriale, si cominciò a capire che molte fabbriche avrebbero chiuso e che centinaia di migliaia di lavoratori sarebbero rimasti senza lavoro, che i consumi sarebbero diminuiti e che a catena il sistema sarebbe crollato. Da quel giorno molti americani iniziarono a vendere azioni.

Milioni di lavoratori senza lavoro

Milioni di americani persero il lavoro e ben presto la crisi si sparse in tutto il mondo. Ora Dio non voglia che a causa di questo maledetto Corona Virus il periodo di fermo umano e imprenditoriale imposto dal governo per limitare il contagio del virus si trasformi per il nostro paese in una crisi sistemica dell’intero sistema produttivo nazionale. Una crisi del genere non potrebbe essere sopportata a lungo dal nostro sistema paese senza conseguenze che nemmeno voglio immaginare, ma che come minimo causerebbe la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Grazie Presidente

Bene ha fatto quindi Sergio Mattarella (mi ha fatto felice), il nostro Presidente della Repubblica ieri sera quando nel suo intervento ha reagito alla coltellata della Presidente della BCE Christine Lagarde dichiarando che l’Italia si aspetta da i suoi connazionali europei solidarietà e non si ostacoli in un momento così difficile per la nostra amata Italia. Nel pomeriggio la signora dimenticando che l’Italia è uno dei maggiori azionisti, ovvero quelli che gli pagano lo stipendio dichiarava che la BCE non era lì per “ridurre gli spreads”, ma per fare altri interessi che non ho ancora capito bene, con il risultato che da lì a poco tutte le Borse mondiali sarebbero colate a picco. Sembrava proprio un altro giovedì nero proprio come quello del 1929, crisi industriale e crisi finanziaria. Fortuna poi che oggi dopo la nota di correzione della BCE almeno per il momento le cose sembra vadano meglio con i principali listini mondiali in recupero.

DPI guanti e mascherine

Signor Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, scusi se mi permetto di farle un rimprovero e al tempo stesso di darle un consiglio. Bene, le garantisco che dopo aver assistito alle prime immagini da guerra chimico batteriologica provenienti dalla città di Wuhan, avrei detto al capo della Protezione Civile di prepararsi al peggio, così come avvenuto per il ponte di Genova avrei saltato le procedure e avrei chiesto a tutte le imprese presenti sul territorio di produrre milioni di famosi Dispositivi di Protezione Individuale ovvero semplicemente GUANTI E MASCHERINE e avrei dato incarico alle ASL di distribuirli gratuitamente al massimo al prezzo di costo, anche perché lei sa meglio di me che prevenire è meglio che curare anche e soprattutto in termini meramente economici.

Il 5 aprile l’Italia deve ripartire

Caro Presidente, lei sa meglio di me che lunedì 5 aprile il Corona Virus non sarà ancora un lontano ricordo, ma sa ancora meglio di me che per riaprire la nazione almeno fino a inizio estate serviranno i DPI, proprio quelli che oggi le stanno chiedendo i lavoratori metalmeccanici. Vivremo un paio di mesi con guanti e mascherine pazienza, ma l’Italia non affonderà.

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