È possibile ottenere prestiti senza banche e finanziarie? Quali sono le alternative ai tradizionali istituti di credito? La maggior parte delle banche e delle finanziarie pretende che le persone che si rivolgono a loro per ottenere un finanziamento presentino tre requisiti ben precisi: al di là della residenza sul territorio nazionale infatti è necessario che essi abbiano un’età compresa tra i 18 e i 75 anni (il limite anagrafico massimo può variare a seconda dell’istituto), ricevano un reddito dimostrabile e costante e abbiano un passato creditizio immacolato. Sembrerebbe quindi tutto molto semplice, ma in realtà sono molte le persone che non riescono ad ottenere le somme di cui hanno bisogno (e altre che invece, per semplice antipatia verso questi istituti, li evita per scelta) e si chiedono quali strade possono seguire per richiedere dei prestiti senza banche e finanziarie.
Come ottenere prestiti senza banche e finanziarie?
Quando il personale delle banche o delle finanziarie risponde con un secco NO alla richiesta di finanziamento, sono in tanti a perdersi nello sconforto e ad abbandonare l’idea di realizzare il progetto per cui avevano richiesto il prestito; in realtà non è ancora giunto il momento di arrendersi: prima ci sono delle alternative da prendere in seria considerazione. La prima soluzione arriva direttamente dal passato e consiste nel chiedere denaro ai propri amici o parenti: molte persone non lo fanno perché si vergognano o preferirebbero non mischiare amicizia e affari, però si potrebbe anche cercare di coinvolgere i possibili prestatori raccontandogli quali progetto si ha in mente; inoltre questa strada permette di richiedere pochi soldi a tante persone (invece che chiederne tanti ad una sola persona o istituto): le richieste di piccole somme saranno accettate più facilmente.
Un’altra possibilità è rappresentata dal cosiddetto social lending: di fatto rimaniamo nell’ambito dei prestiti tra privati, ma in questo caso si parla di una soluzione ufficiale (riconosciuta anche dalla Banca d’Italia) che prevede l’utilizzo del web. Esistono delle piattaforme (ad esempio Smartika e Prestiamoci) che svolgono il ruolo di punto di incontro tra le persone che hanno bisogno di un prestito e quelle che invece sono disposte a concedere denaro per ottenere in cambio degli interessi (facendo in pratica degli investimenti). Per chi ottiene i soldi in questo modo c’è il vantaggio di beneficiare di tassi spesso più bassi rispetto a quelli applicati da banche e finanziarie, mentre per i prestatori il social lending rappresenta un modo più redditizio di parcheggiare i propri soldi rispetto al semplice conto corrente o al conto deposito. Si deve tenere a mente che per ottenere le somme richieste attraverso questo sistema bisogna comunque possedere dei requisiti e dimostrare di poter ripagare il debito.
Le alternative da prendere in considerazione
I prestiti su pegno e i prestiti cambializzati non sono certo delle novità, ma nel particolare periodo storico che stiamo attraversando sono tornati di moda. Il prestito su pegno non è così raro come si pensa (sono centinaia di migliaia ogni anno le richieste di questo tipo) e di solito è una soluzione scelta da chi ha bisogno di somme abbastanza basse (secondo le statistiche di qualche anno fa l’importo medio si aggirava intorno ai 700 euro) e vuole rimborsare il debito in tempi ristretti (di solito dai tre ai dodici mesi); il meccanismo è semplice e noto: si presentano in garanzia dei beni di valore e si ottiene una somma di denaro basata sulla stima del loro valore di mercato (ma decisamente più bassa); per rientrare in possesso dei beni impegnati bisogna rimborsare quanto ottenuto più gli interessi, altrimenti verranno trattenuti e venduti all’asta.
I prestiti cambializzati invece prevedono che il debitore restituisca le somme ottenute onorando le cambiali firmate entro la scadenza; la cambiale è un titolo esecutivo (quindi il creditore in caso di mancato adempimento può agire direttamente con il protesto e il pignoramento dei beni del debitore) e per questo motivo viene consigliato di prendere in considerazione questa forma di prestiti senza banche e finanziarie solo come ultima spiaggia. Non sono molti gli istituti di credito che trattano questo tipo di prodotto (anche se con la cambiale c’è la certezza di recuperare le somme prestate, tra pignoramento dei beni del debitore e la loro vendita per rientrare in possesso dei soldi c’è un grande dispendio di tempo ed energia), quindi bisogna fare anche molta attenzione a chi ci si rivolge.