Prestito Mamma@Work Intesa Sanpaolo 2020: agevolazioni sui finanziamenti per le neo mamme

Pubblicato il 27 Ago 2020 - 12:49pm di Federica Micheli

In questo articolo sono riportate tutte le informazioni relative al prestito Mamma@Work di Intesa Sanpaolo per ricevere le agevolazioni ideate per le neo mamme.

Prestito Mamma@Work Intesa Sanpaolo 2020: cos’è e come funziona

Una delle maggiori problematiche per molte donne, è il dover conciliare il lavoro con la famiglia e stando a quanto è emerso da alcuni dati del 2019, è proprio questo il motivo che ha spinto numerose lavoratrici ad abbandonare il proprio impiego per badare alla crescita dei figli.

Intesa Sanpaolo, uno dei massimi istituti di credito italiani, ha deciso di mettere in campo un prodotto innovativo pensato proprio per le donne che da poco sono diventate madri.

Dare la possibilità alle giovani di accedere con maggiore facilità al credito, rappresenta un passaggio davvero importante per incentivare la modernizzazione economica del paese, accrescendo così il Prodotto interno Lordo.

L’attivazione di Mamma@Work è stata decisa a partire da venerdì 24 luglio ed è un’agevolazione che è destinata a tutte le donne che sono legalmente residenti in Italia, le quali risultano impiegate con contratto regolare da almeno sei mesi e che hanno figli di età non superiore ai 36 mesi.

Le somme messe a disposizione per questa categoria, possono essere impiegate in modo arbitrario, ad esempio in molte decidono di usarle per gli asili oppure per pagare una babysitter.

In generale questo prodotto è volto a soddisfare le esigenze di natura personale, dunque è escluso l’impiego per l’acquisto di beni e\o servizi che sono volti all’attività professionale e imprenditoriale.

Il prestito in questione può essere erogato con un tetto massimo di 30.000€ e fino al compimento del sesto anno di età dei bambini, ovvero quando secondo lo studio Istat termina la fase di maggiore criticità economica famigliare.

L’elemento di innovazione rispetto a tutti gli altri prodotti finanziari è che le donne non devono presentare alcuna forma di garanzia, ma la richiesta presuppone unicamente la presentazione della documentazione che possa attestare l’attività lavorativa in corso.

La concessione di credito può avere una durata di 3,4 o 5 anni, a seconda dell’età del proprio figlio nel momento della richiesta.

Per quanto riguarda invece la questione dei criteri di rimborso del prestito invece,le rate possono essere dilatate entro un periodo che va fino a 20 anni e l’inizio della remissione avviene proprio alla scadenza della linea di credito, scegliendo l’attivazione di un prestito a condizione dedicate oppure attraverso una sola soluzione.

Uno dei maggiori dubbi che attanaglia le madri riguarda il caso della perdita del lavoro in quanto in mancanza di uno stipendio,il rimborso delle rate potrebbe risultare complesso.

Intesa Sanpaolo ha scelto di continuare con la linea di credito per almeno sei mesi, nella situazione di perdita dell’impiego per qualsiasi motivazione, ma a patto che la donna dichiari di volerne cercare uno nuovo quanto prima possibile.

Se i requisiti non vengono rispettati nei sei mesi successivi, ma si rinnova la volontà di trovare un nuovo posto di lavoro vengono sospese le erogazioni, tuttavia resta la linea di credito fino alla scadenza.

Il sistema è studiato appositamente per questa categoria di persone che troppo spesso non viene ascoltata e supportata adeguatamente.

Mamma@work è stato avviato sulla scia del Piano di Impresa 2018-2021 per dare un aiuto le famiglie, basandosi su una disponibilità economica di 250 milioni di euro.

Il funzionamento di questo prodotto finanziario si divide in due fasi distinte: la prima riguarda il sostegno mediante l’attivazione di una linea di credito (APC) che è strutturata a scadenza.

Le somme che sono messe a disposizione non hanno obbligo di vincolo, ma si possono utilizzare per diversi bisogni.

La seconda fase è inerente al termine del periodo di sostegno, durante il quale le somme sono rimesse tramite un prestito personale.

Questo piano finanziario è estremamente flessibile per adattarsi ai bisogni ed alle necessità di tutte le giovani mamme lavoratrici, infatti la durata della linea di credito varia in base all’età del figlio al momento della richiesta ed è data anche la possibilità di sospendere le rate durante l’ammortamento per un massimo di tre volte.

La cliente richiedente ha inoltre il diritto di recedere senza penalità e senza doverne indicare il motivo, entro 14 giorni dalla data di conclusione del contratto e l’eventuale domanda di recesso deve essere spedita mediante una lettera raccomandata corredata di avviso di ricevimento.

Requisiti per poter ottenere il Prestito Mamma@Work di Banca Intesa Sanpaolo

Il prestito Mamma@Work di Intesa Sanpaolo nasce con la volontà di aiutare tutte le donne che recentemente sono diventate madri e che sono costrette a bilanciare il loro impegno familiare con l’impiego lavorativo.

Secondo delle ricerche statistiche in Italia il 37% delle giovani donne tra i 25 ed i 49 anni con un figlio è inattiva e questa percentuale tende a salire all’accrescere della prole.

Recentemente è emerso che le madri disoccupate con un numero di figli superiore a tre è circa il 52,5% e solamente nel 2019 coloro che hanno scelto di lasciare il proprio impiego per la difficoltà di conciliare la famiglia con il lavoro sono oltre 37.000 mila, con un aumento del 4,5% rispetto al 2018.

Questo quadro non particolarmente florido per il Bel Pese, non tiene però conto di tutte quelle che invece hanno scelto di rinunciare all’esperienza della maternità per mantenere il proprio impiego di lavoro.

Analizzata attentamente la condizione femminile italiana, Intensa Sanpaolo ha deciso di dare vita ad un finanziamento a condizioni fortemente agevolate, al fine di creare un passaggio ulteriore verso la modernizzazione del Paese.

I criteri di accesso a questa forma di agevolazione finanziaria sono estremamente flessibili per rispondere ad una porzione maggiore di persone: l’elemento fondamentale è quello di essere madridi un bambino di età non superiore ai 36 mesi al momento della richiesta formale, successivamente si deve svolgere un’attività lavorativa regolarmente retribuita da almeno sei mesi, la quale deve essere attestata da un contratto a tempo determinato o indeterminato (se si tratta di un impiego dipendente) o dalla partita Iva se si tratta di una lavoratrice autonoma.

Ultimo criterio da tenere in considerazione è la cittadinanza e la residenza italiana.

Per quanto riguarda gli elementi di mantenimento, Intesa Sanpaolo richiede solamente la dimostrazione del proseguimento dell’attività lavorativa oppure, in caso di perdita del lavoro per qualsiasi causa, l’autocertificazione della volontà di cercarne uno nuovo quanto prima possibile.

Nel caso in cui la madre abbia perso il lavoro e successivamente dichiari la sua volontà a non cercarne uno nuovo, la linea di credito di Mamma@Work deve essere estinta entro 30 giorni con un tasso previsto per fase APC dell’1% fisso, mentre per la fase di prestito del 3%.

La richiesta è davvero semplice ed immediata, infatti basta accedere all’interno del sito di Intesa Sanpaolo e rispondere alle tre bevi domande di verifica.

Successivamente se le risposte risulteranno essere in linea con i criteri scelti dall’istituto di credito per il rilascio del finanziamento, ogni singola richiedente può fissare online un appuntamento presso la filiale più vicino alla propria abitazione.

Nel momento della domanda, verrà di conseguenza aperto un conto corrente all’interno del quale ricevere gli importi in tranche con periodicità semestrale fino alla scadenza del contratto di apertura di credito.

Le soluzioni possono essere divise in 3, 4 o 5 anni con importi di 1800€ oppure 3000€ semestrali; per avere accesso alle tranche successive alla prima, è fondamentale recarsi in filiale allo scadere di ogni sei mesi per dichiarare il continuo dell’attività lavorativa.

La prima possibilità permette di richiedere 10.800€ in 6 tranche da 1800€ l’una oppure 18.000€ divise in sei da 3.000€ l’una; la soluzione dei quattro anni invece consente alle giovani lavoratrici di avere 14.000€ in otto rate da 1800€ oppure 24.000€ che sono divisibili sempre in otto parti da 3000€.

Per quanto riguarda la soluzione quinquennale le tranche semestrali sono 10 e mettono a disposizione 18.000 con rate da 1800€ che equivalgono a 300€ mensili o in alternativa 30000€ che contemplano 3.000€ ogni sei mesi.

Al termine della fase di sostegno economico, l’istituto di credito avviserà preventivamente la richiedente per concordare insieme le modalità di avvio della fase di rimborso.

Questa può avvenire tramite una sola soluzione, con rimborso misto, ovvero una formula che permette di ridurre il debito tramite versamento per poi rimettere la restante parte con un prestito personale oppure l’ultima opzione riguarda il rimborso con il prestito personale, caratterizzato da condizioni dedicate e con una durata fino ad un massimo di vent’anni la quale consente di avere un importo di rate abbastanza contenuto.

Mamma@work è una misura assolutamente innovativa e coerente con le nuove politiche volte a migliorare il bilanciamento femminile tra il lavoro e la famiglia.

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