Nel 2016 la Rca costerà di più. Nonostante le numerose discussioni in parlamento riguardo l’equalizzazione delle polizze auto in tutte le città d’Italia, nuovi rincari si affacciano all’orizzonte. In particolare, a subirne le peggiori conseguenze saranno gli automobilisti onesti del SUD, che già ora pagano ogni anno cifre spropositate rispetto alla controparte settentrionale. In questa guerra fra poveri, non si salvano neanche le compagnie assicurative, le quali debbono sottostare alla giurisdizione nazionale. Proprio per questo l’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) ha alzato la voce, chiedendo una discussione più attenta sui temi trattati ed intervenendo a gamba tesa sull’annosa questione Rca.
L’incompatibilità con il diritto comunitario e l’aumento del premio Rca
L’Ania, attraverso un comunicato ufficiale diramato dagli organi di stampa, sottolinea i passi indietro fatti in materia legislativa dall’attuale Parlamento. L’iter normativo è stato finora lungo e tortuoso: in breve, il disegno di legge “Concorrenza” sembrava inizialmente favorire le compagnie concedendo il risarcimento in forma specifica e permettendo alle stesse di controllare con maggior attenzione la riparazione Rca. Allo stesso tempo, anche le lesioni fisiche venivano ricontestualizzate. Dopo una prima approvazione, le suddette clausole sono però state eliminate (per la gioia degli assicurati) fino alla loro nuova reintroduzione nella proposta di legge più recente. Ciò è avvenuto a causa delle continue lamentele delle compagnie assicurative nei confronti dei parlamentari; le prime volevano, infatti, che la prima bozza di legge, ad esse favorevole, venisse approvata da Camera e Senato, così da ottenere i vantaggi fin qui citati. L’Ania evidenzia che tra le clausole introdotte, ve ne sono alcune totalmente incompatibili con il diritto comunitario; le stesse comporterebbero sanzioni al nostro Paese, in seguito al ricorso presso la Commissione Europea. Insomma, qualora non vi siano cambiamenti significativi, le compagnie assicurative italiane non potranno far altro che aumentare i prezzi della responsabilità per i rischi derivanti da danni procurati a persone o cose, contrariamente a quanto fino ad ora previsto.
Meno sinistri in Italia, ma premi Rca più cari
Se guardiamo alla media Europea, l’Italia mostra dati contrastanti e quanto mai ambigui. Difatti, se la frequenza dei sinistri è diminuita ad una velocità tripla rispetto a quella degli altri Paesi dell’UE (-32% rispetto a -21% tra il 2005 ed il 2013), il costo medio degli incidenti Rca è aumentato a dismisura tanto da raggiungere il 24% in più rispetto al resto d’Europa.
Per concludere, se la situazione dovesse rimanere di questo tipo, il 2016 vedrà un inevitabile aumento dei prezzi della Rca e nuovi sacrifici saranno chiesti ai già tartassati automobilisti italiani. Urge, da parte del Governo, assieme al Parlamento intero, un rapido confronto con le parti in causa, onde evitare una nuova stangata, che non farà di certo piacere agli assicurati del NORD, come del SUD.