Recensione Respiri di Alfredo Fiorillo con Alessio Boni ed Eva Grimaldi, interviste e commento

Pubblicato il 8 Giu 2018 - 7:56pm di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale “Respiri” di Alfredo Fiorillo con Alessio Boni e Eva Grimaldi. Vi forniremo trama, interviste e commento.

Francesco è un quarantenne ingegnere che nasconde un mistero. Tornerà con le sue figlie a vivere in una vecchia casa abbandonata di famiglia. La sua permanenza sarà contraddistinta da voci misteriose e vecchie amicizie che ritornano. Dove lo porterà tutto questo?

Intervista esclusiva ad Alessio Boni e al Regista Alfredo Fiorillo

Domanda: “Cosa l’ha convinta ad accettare questa storia?”. Alessio Boni: “Il coraggio”.

è proprio il coraggio uno degli elementi fondanti del cinema. La forza di rischiare parte da chi investe che, pur non ricevendo il fondo del Mibact, riesce a mettere in piedi un certo budget per far partire il progetto. C’è chi distribuisce, che si prende in carico la giusta pianificazione del film, in modo tale che la maggior parte del pubblico lo vada a vedere. Infine c’è chi lo realizza che di coraggio ne ha messo parecchio.

Respiri è un film che si rifà al vecchio cinema di genere italiano che lentamente sta tornando in voga grazie ad alcuni registi che si cimentano in generi diversi dalle commedie. In una storia che, seppur diversa dalle altre, non ti travolge al primo impatto, ma necessita, per essere compresa al meglio, di una seconda visione. Una trama che si concentra molto sulla maturazione di un lutto con toni gotici, di paura. La sceneggiatura in questo film è minimale e anche questo è un enorme rischio dato che, far capire la vicenda con le immagini, è materia difficile, che non agevola un seguito diretto. Un altro elemento che regala spunto di riflessione è il lavoro realizzato dal tecnico del suono e dal direttore della fotografia ruoli che in questo film vengono esaltati. Per il comparto sonoro Roberto Muzzarelli e Gianni Pallotto, entrambi vincitori del David Di Donatello per il film “Il capitale umano”, con il lavoro di rumoristica e vocale hanno inserito il suono come un ulteriore personaggio all’interno della storia, alimentando quella dose di mistero che traina il film. Massimo Foletti, direttore della fotografia, restituisce quel giusto clima con un lavoro sulle luci preciso e mai banale.

Non solo il cast tecnico ma anche quello artistico, portano al film quella dose di esperienza necessaria nell’affrontare un progetto così complesso. A partire proprio da Alessio Boni a cui viene affidato il compito più difficile: il ruolo da protagonista. Alessio sin da subito si è detto molto sorpreso non appena ha letto questa sceneggiatura, accettare ruoli come questo non gli capita molto spesso, essere quasi sempre in scena, dovendo interpretare una maturazione di un lutto è una sfida a cui non poteva sottrarsi. Accanto a lui ci sono due attori d’eccezione come: Pino Calabrese e Eva Grimaldi. Pino interpreta l’antagonista ideale del film, silenzioso, freddo e calcolatore, la sua prestazione è importante da sottolineare perché ha nei suoi silenzi i punti più intensi, un dono unico che solo pochi attori hanno. Eva Grimaldi torna al genere dopo quasi vent’anni dalla sua ultima apparizione e lo fa con estrema semplicità, dimostrando tutta la sua innata capacità recitativa dando vita a un ruolo che seppur breve si poteva nascondere pieno di insidie.

Intervista esclusiva ad Eva Grimaldi e a Pino Calabrese

Il film arriva nelle sale dal 7 giugno ed è l’occasione per andare a vedere un film che seppur piccolo è un rischio che potete affrontare.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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