Repubblica delle Idee Roma 2016: programma, date concerti gratis Auditorium e Maxxi, cantanti, ospiti e biglietti

Pubblicato il 8 Giu 2016 - 9:00am di Francesco Paris

Il mondo dell’editoria, oggi come oggi, è quello che è. Da quando il tofu e il sushi hanno sostituito le uova sulla nostra tavola, i giornali (utile imballaggio tradizionale) non si vendono praticamente più. E poi c’è Internet. Una rete informativa che ci ha catturato come pesci, senza averci ancora dato il tempo o il my-spazio per prendere fiato, e metabolizzare lo shock della transizione.

È ormai storia trita e ritrita che l’essere umano è diventato el Líder Máximo su questa terra grazie alla propria capacità di adattamento. Ma è una storia che si fatica ancora a ritirare fuori dai libri di scienze e a rispolverare con facilità, ogni qualvolta che la realtà delle cose sembra mostrare scenari inediti, se non apocalittici.

Così è (se vi pare). Chi non si adatta non sopravvive. Andatelo a chiedere ai Mammuth. E agli unicorni.

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Proprio sulla base di questa intuizione, anche i giornali stanno tentando le soluzioni più disparate. La maggior parte delle volte andando a tentoni, altre invece attraverso progetti più organici e a lungo termine. L’unico punto che sembra ormai certo, comunque, è che il futuro della carta stampata è fuori dalla carta stampata in senso stretto.

La Repubblica è un quotidiano nato proprio in una fase di rinnovamento del tessuto sociale del nostro paese. È cicciato fuori a metà dei ’70, quando l’Italia cominciava a sentirsi diversa, quasi appesantita da un decennio di bombe e di piombo.

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A 40 anni esatti dalla fondazione molte cose sono cambiate, e altrettante sono rimaste irrimediabilmente le stesse. Per festeggiare, però, invece che stappare bottiglie di champagne (che in effetti non si vede più in giro dai tempi della Prima Repubblica, anche lui sostituito dai prosecchini del Despar) La Repubblica ha deciso di uscire dalla sede di Via Cristoforo Colombo, attraverso una serie di eventi ed incontri a Roma.

Il progetto si chiama RepIdee2056, e al caos del momento rilancia con un pronostico a dir poco ottimista, riassunto nel sottotitolo della manifestazione: “Idee per i prossimi 40 anni”.

RepIdee2056, dal 3 al 12 Giugno La Repubblica porta al MAXXI e all’Auditorium di Roma una lunga serie di ospiti importanti

I due fuochi che disegnano l’ellisse dell’evento, che ha aperto i battenti il 3 Giugno e che terminerà il 12 dello stesso mese, sono il MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo) e l’Auditorium Parco della Musica. Due luoghi, a un tiro di schioppo l’uno dall’altro, che rappresentano il cuore della Roma creativa, a livello istituzionale.

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Che il giornalismo deve trovare nuove strade fuori da se stesso è dimostrato dall’ampio ventaglio di ospiti con cui RepIdee ha riempito il proprio cartellone: dal mondo della comunicazione e dei media, ovviamente, ma anche dalla politica, dalla cultura e da terreni più Pop.

Inutile fare un elenco di nomi, per il quale vi rimandiamo al sito ufficiale della testata. Basti sapere che ce ne è per tutti i gusti, da Roberto Saviano a Eugenio Scalfari, fino a Fabio Volo e Matteo Renzi. Giusto per capire il range in cui oscilla la manifestazione.

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Per romani e non la partecipazione è fortemente consigliata, sopratutto se si considerano due fattori molto importanti. Per prima cosa tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, basta (o bastava, per gli incontri più “appetitosi”) prenotarsi un posto sul sito.

E per finire, come per ogni manifestazione che si rispetti, Repubblica ha pensato ad un gran finale, un concerto che si chiama WebNotte Kolossal, e che porterà nella Cavea dell’Auditorium una sfilza di artisti: Niccolò Fabi, J-Ax, Malika Ayane, Giuliano Sangiorgi, l’Orchestra Mozart e Fedez. Appuntamento a Domenica 12 giugno, ore 22. Save the date.

Info sull'Autore

Laureato in Lettere ma con la passione per la batteria. Studia Editoria a Roma (La Sapienza), ma vive e vegeta su Giove (Umbria; Sistema Solare) tra vino rosso, libri di Bulgakov e salsicce di cinghiale. Col tempo ha sviluppato una passione incondizionata per i treni in ritardo. Sogna di scrivere per vivere e non sopporta chi gli dice che è praticamente impossibile. Non perchè non ci crede, ma perchè lo sa già.

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