Amnistia e Indulto 2016, quale futuro per i DDL? Aggiornamenti di agosto sulla situazione nelle carceri

Pubblicato il 29 Ago 2016 - 7:22pm di Ubaldo Cricchi

Agosto volge ormai al termine, anche per i parlamentari inizia ad avvicinarsi la fine delle ferie: a metà settembre Deputati e Senatori riprenderanno i lavori e sono davvero tante le persone che si chiedono se i ddl su amnistia e indulto saranno oggetto di discussione o se resteranno ancora bloccati in Commissione Giustizia; intanto dalle carceri continuano ad arrivare aggiornamenti che illustrano una situazione insostenibile, caratterizzata dall’ormai annoso problema del sovraffollamento e dagli enormi disagi sia per i detenuti che per gli agenti di polizia penitenziaria.

DDL amnistia e indulto: le priorità sono altre

Ormai sembra abbastanza chiaro e anche su queste pagine lo abbiamo scritto spesso: attualmente la discussione sui disegni di legge che riguardano amnistia e indulto non è una priorità; neanche la presentazione della proposta di modificare l’iter per l’approvazione dei provvedimenti di clemenza è riuscita a smuovere le acque: l’aver accostato al ddl il nome di Pannella (scomparso pochi prima rispetto alla presentazione del testo) ha creato un po’ di rumore per alcuni giorni, poi anche su questa iniziativa sembra essere calato il silenzio.

Alla ripresa dei lavori del Parlamento si scoprirà quali temi vengono ritenuti più urgenti; il problema è che di carne al fuoco ce n’è davvero tanta: si va dal ddl Concorrenza alla legalizzazione della cannabis, passando per il ddl editoria e la riforma dei partiti. Per quanto riguarda l’area Giustizia la precedenza verrà data alla riforma del processo penale. Sembra molto difficile che l’argomento amnistia e indulto riesca a farsi largo in un calendario politico così fitto (un discorso simile si potrebbe fare anche per il reato di tortura, il cui futuro è ancora incerto dopo la sospensione dell’esame decisa lo scorso luglio), considerando anche il fatto che i riflettori verranno puntati soprattutto su quello che è l’appuntamento più importante per il Governo, ovvero il Referendum Costituzionale.

Referendum Costituzionale: può cambiare qualcosa in futuro?

E a proposito del referendum di novembre, c’è chi sostiene che una vittoria del Sì alla prossima consultazione possa rendere l’approvazione di amnistia e indulto più semplice. Attualmente l’articolo 79 della nostra Costituzione prevede che questi provvedimenti vengano concessi con una legge approvata dai due terzi dei componenti di entrambe le Camere del Parlamento. La riforma su cui i cittadini dovranno esprimere la loro opinione di fatto spoglia il Senato del suo potere deliberativo, quindi per la concessione di amnistia e indulto sarebbe sufficiente una legge approvata dai due terzi dei componenti della sola Camera dei Deputati. Non si è parlato molto di questo aspetto legato al referendum, ma è una cosa che non andrebbe sottovalutata.

Situazione carceri, gli aggiornamenti di agosto 2016

Nelle carceri intanto la situazione è sempre pesante e in continuo peggioramento. Il sovraffollamento (il tasso nazionale è al 108%, ma ci sono istituti dove arriva a livelli altissimi) è solo il più grande dei tanti problemi che affliggono l’intero sistema. Se al numero troppo elevato di detenuti si aggiungono altri fattori come le strutture inadeguate e vecchie, i mezzi insufficienti, un organico di polizia penitenziaria troppo esiguo e un regime di detenzione aperto molto spesso difficile da gestire, il risultato è una condizione insostenibile non solo per i carcerati, ma anche per chi nei penitenziari ci lavora.

Sempre più spesso siamo costretti a riportare episodi di violenza denunciati dai sindacati di polizia penitenziaria (per far capire meglio di cosa parliamo citiamo giusto un paio di episodi: nei giorni scorsi a Pisa un detenuto ha colpito un agente con una stampella, ad Augusta un altro carcerato ha aggredito un poliziotto), ma altrettanto frequentemente facciamo riferimento alle scarse condizioni igienico-sanitarie delle strutture (nel carcere di Marassi a Genova è stata riscontrata la presenza di zecche di piccione). Dal primo al tre settembre 2016 presso il carcere romano di Rebibbia si svolgerà il quarantesimo congresso del Partito Radicale (il primo senza Pannella): si parlerà dell’universalità dei diritti umani, degli Stati Uniti d’Europa e di altri temi importanti tra i quali non mancherà l’ennesimo appello ad un’amnistia che faccia da apripista per una vera riforma della Giustizia.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

9 Commenti finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. Riccardo 29 Agosto 2016 at 22:39 - Reply

    Se non fanno amnistia e indulto NIENTE VOTO AL REFERENDUM .

  2. Maurizio 30 Agosto 2016 at 10:46 - Reply

    La priorità per il governo e come continuare a mangiarsi litalia.

  3. clode 30 Agosto 2016 at 21:22 - Reply

    È l’unica soluzione

  4. clode 30 Agosto 2016 at 21:27 - Reply

    È l’unica soluzione se no si dovrà incominciare uno sciopero della fame in tutti i Carceri Italiani. Ci farei vivere un solo giorno a un ministro in carcere.magari a Venezia anni 1998 S.Maria Maggiore.

  5. vale 30 Agosto 2016 at 22:20 - Reply

    Vorrei vedere se in carcere ci fosse qualke parente dei parlamentari se nn si affretterebbero a concedere amnistia e indulto

  6. maria emma 31 Agosto 2016 at 09:17 - Reply

    assolutamente d’accordo

  7. Antonio 10 Settembre 2016 at 00:31 - Reply

    Il fatto è che non ci sono i giusti rappresentanti in parlamento. I voti dei detenuti o comunque imputati e quelli dei relativi parenti dovrebbero poter confluire su apposite liste a livello nazionale ed il computo dovrebbe essere fatto in valore assoluto. Idem per le categorie maggiormente rilevanti : operai, pensionati etc. Questi signori ” onorevoli ” con la scusa del computo locale dei voti, disperdono i voti di certe categorie di cittadini meritevoli di una tutela appropriata e specifica. Se ci fossero in parlamento cinquanta rappresentanti dei pensionati, venti dei detenuti e 100 degli operai e così via, tutto cambierebbe, tutto migliorerebbe e certa gente andrebbe di corsa a casa a calci nel sedere…. Inoltre, per il referendum abrogativo occorre che vadano a votare la metà + 1 degli aventi diritto al voto oppure nisba, mentre per le politiche non ci sono limiti e quorum, ragion per cui una sparuta minoranza in termini assoluti pur si arroga il diritto di governare il paese e di fare la voce grossa sui poveri ed indifesi cittadini…Fanno il gioco delle tre carte e ci fregano tutti !!….

  8. angela 11 Settembre 2016 at 01:24 - Reply

    Perché non fanno un referendum su amnistia e indulto (si o no)? E lasciano scegliere al popolo? Persino il Papa ha chiesto che venga approvata la legge 79 ma che aspettano? Ma non si rendono conto in che condizioni vivono i detenuti (dimenticati dai potenti) parlano tanto di reinserimento della società e poi? Un ragazzo non può avere neanche la possibilità di fare un corso di formazione immaginate x un lavoro quant’è difficile per un uomo emarginato dalla società! Hanno parlato di misure alternative dove stanno? No perché vorrei davvero saperlo come fa un uomo che ha commesso uno sbaglio a potersi riscattare? Se non ha una possibilità per farlo allora perché non eleggono una legge dove inducono le aziende ad “adottare” un uomo svantaggiato carcere/lavoro così magari si può pensare a un svuotaCarceri introducendo il lavoro certo e far in modo che un detenuto sia reintegrato nella società e nello stesso tempo rieducato e pronto per tornare a casa dalla propria famiglia!!! Ci sono miliardi di aziende e nessuna si prende la “Responsabilità” di far lavorare in uomo svantaggiato sbagiatissimo obblighiamole queste aziende almeno 2 detenuti x azienda!!!

  9. paoloxxxx 8 Ottobre 2016 at 11:09 - Reply

    A LORO CONVIENE CHE IL PAESE RIMANGA IN CRISI E NON CONCEDONO AMNISTIA E INDULTO PERCHE SELO FACESSERO L’ON BERLUSCONI RIENTREBBE IN POLITICA. PER CHI NON SA : BERLUSCONI NON PUO FARSI CARICO DI INCARICHI PUBBLICI (pena accessoria)… fatevi una idea… il loro disegno è ul altro….

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