“Napoli Museo Aperto”, 247 ragazzi lavoreranno in 30 aree culturali grazie al progetto del sindaco de Magistris

Pubblicato il 7 Gen 2016 - 7:10pm di Redazione

A Napoli 247 ragazzi lavoreranno al progetto “Museo Aperto”, ideato dal sindaco Luigi de Magistris. Iniziative atte all’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro sono sempre ben gradite, specialmente se fatte nei territori maggiormente penalizzati dall’inoccupazione o dalla disoccupazione. Fa ben sperare dunque, la campagna annunciata martedì 5 gennaio negli studi di Palazzo San Giacomo, ove a coadiuvare il sindaco nell’esposizione del progetto c’erano anche gli assessori Alessandra Clemente, Nino Daniele ed Enrico Panini. “Siamo estremamente contenti di questo esperimento – spiega il primo cittadino partenopeo – L’impiego di giovani qualificati presso i siti culturali consentirà il prolungamento dell’orario di apertura degli stessi, favorendo inevitabilmente l’interesse turistico della città”.

Le linee guida del progetto Napoli Museo Aperto

museoIl piano ideato dall’amministrazione comunale avrà una durata di sei mesi e comincerà nei giorni di febbraio. I candidati percepiranno un compenso di 500 euro netti per ogni mese di impiego. I fondi, spiega de Magistris, provengono dal fondo Garanzia Giovani e consentiranno ai partecipanti di prender parte attivamente alla vita lavorativa della città, maturando conoscenze difficilmente apprendibili altrove. La giovane forza lavoro sarà divisa in tre aree, ognuna con le sue peculiarità e caratteristiche: un terzo si occuperà di accompagnare i visitatori nell’esplorazione dei musei e delle chiese coinvolte, facendo dunque da guida turistica; un terzo sarà composto da laureati in Beni culturali e Lingue; l’ultima parte, ovvero il 34% dei candidati, dovrà possedere conoscenze linguistiche adeguate all’impiego cui saranno dedicati.

Accesso gratuito alle strutture, a pagamento solo la visita guidata

Durante la conferenza i rappresentanti comunali hanno espresso la volontà di continuare il progetto anche oltre i sei mesi annunciati. L’idea è quella di attuare una particolare forma di “auto-finanziamento”, la quale prevede il pagamento di una certa somma in cambio dell’ottenimento di una guida qualificata, che illustri e spieghi ciò che i turisti si troveranno ad osservare nel sito culturale. D’altra parte però, l’accesso al suddetto rimarrà gratuito, così da permettere a tutti di ammirare le opere dei migliori scultori ed artisti. Le aree interessate (che di qui a breve elencheremo) saranno dunque aperte dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 20.

progettoI musei e le chiese che si avvaleranno dell’aiuto dei nuovi lavoratori saranno: la Basilica San Paolo maggiore, la Chiesa San Lorenzo maggiore, la Chiesa San Giovanna a Carbonara, la Ruota dell’Annunziata, la Chiesa SS. Apostoli, la Chiesa S. Servero a Pendino, la Chiesa Santa Caterina a Formiello, la Chiesa S. Maria incoronata, la Chiesa San Domenico Maggiore, la Chiesa Santa Maria della pace, la Chiesa Regina Coeli, la Chiesa S. Angelo al Nilo, la Chiesa S. Eligio Maggiore, la Chiesa S. Chiara, la Chiesa S. Pietro a Maiella, la Chiesa S. Francesco di Paola, la Chiesa S. Ferdinando, la Chiesa S. Giovanni a Mare, la Chiesa S. Maria della pietà dei turchini, la Chiesa S. Pietro ad Aram, la Chiesa S. Cosmo e Damiano, la Chiesa S. Giorgio Maggiore, la Chiesa S. Maria Egiziaca, la Chiesa S. Agrippino a Forcella, il Maschio Angioino, l’Archivio Storico, il Santuario Cripta di San Gaetano, il Castel dell’Ovo, la Galleria Umberto I ed il Palazzo San Giacomo.

Per quanto concerne le stazioni metropolitane (giudicate dagli esperti parte integrante del patrimonio artistico della città), queste ultime apparteranno tutte alla Linea 1, in particolare saranno interessate dall’iniziativa le fermate: Garibaldi, Università, Municipio, Toledo, Dante, Museo, Materdei, Salvator Rosa, Quattro Giornate ed infine Vanvitelli.

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