Cute Traduzione: significato in italiano del termine inglese e tutte le interpretazioni

Pubblicato il 20 Set 2018 - 8:12am di Giulia Morelli

Il termine inglese “cute” è entrato ormai a pieno titolo nel lessico di molti giovani e giovanissimi italiani e si è diffuso molto rapidamente in particolare grazie ai social, sui quali il lemma è stato letteralmente mutuato dall’inglese.

Il termine “cute” però non si può definire un “prestito linguistico” della lingua italaiana poiché il suo uso non è pervasivo né tantomeno condiviso dalla intera comunità dei parlanti. L’aggettivo infatti è stato adottato da ragazzi molto giovani, che lo usano massicciamente in forma di hashtag sui social e che lo hanno reso un termine di prima grandezza all’interno del loro slang, del loro gergo, in particolare on-line.

L’uso del termine quindi è prevalentemente appannaggio di una particolare fascia di età – ragazzi e ragazze prevalentemente under 30 – e non è quindi entrato nel vocabolario italiano come altre parole inglesi ormai d’uso corrente (come film, bar, week-end, ecc.): difficilmente un over 35 utilizzerebbe “cute” sui social o nella lingua parlata quotidiana.

L’aggettivo, del quale esploreremo significati, traduzioni ed interpretazioni nel corso dell’articolo, designa solitamente cose e persone dall’aspetto e dall’atteggiamento dolce e tenero, carino, piacevole. “Cute” è uno degli hashtag più utilizzati di Instagram e non è assolutamente raro vederlo apparire nelle didascalie (“caption”) di centinaia di post ogni giorno: i soggetti a cui l’aggettivo viene attribuito sono svariati ma sempre contraddistinti da un aspetto ed una attitudine dolce, tenera. L’aggettivo “cute” descrive infatti molto spesso bambini piccoli, ragazze, donne e modelle dall’aspetto petite, cuccioli di cane e gatto ma anche animali domestici in generale. Il termine è molto duttile e copre un ventaglio piuttosto ampio di significati: esso può designare anche un outfit, oggetti di arredamento, accessori oppure ancora situazioni, locali, cibi e bevande. L’aggettivo in qualche modo è legato in parte all’allure trendy di una situazione, di un luogo, di una persona. Vediamo ora nel dettaglio le molteplici sfaccettature dell’aggettivo inglese “cute”, vero e proprio re dei social network.

Significato del termine “cute”, traduzione e interpretazioni

L’aggettivo “cute” – la cui trascrizione fonetica, che ne rispecchia la pronuncia, è /kjut/ –  stando a quanto riporta la sua definizione sul Cambridge Dictionary, uno dei più autorevoli dizionari della lingua inglese sia nell’uso britannico che americano, è normalmente impiegato per descrivere una persona o un oggetto, di norma minuto o giovane, affascinante, attraente e tenero: in poche parole carino. L’Oxford Dictionary, una vera autorità nel campo della vocabolaristica mondiale per quanto riguarda la lingua inglese d’uso, riconduce l’origine dell’etimologia del termine al XVIII secolo, quando si verificò l’aferesi (cioè la caduta) della vocale iniziale dell’aggettivo “acute”, cioè “acuto”, “intelligente”.

Tornando al senso corrente dell’aggettivo, la frase inglese “He was a really cute baby” può essere tradotta come “Era un bambino davvero carino/dolce”. Abbiamo visto che “cute” può anche essere adottato anche per descrivere oggetti o luoghi piacevoli e accoglienti: “She lives in a very cute home” può tradursi come “Lei vive in una casa molto accogliente/carina”. Altre traduzioni di “cute” possono essere “grazioso/-a” ma anche, più semplicemente, “bello/-a”.

Una ulteriore traduzione, molto libera, ma che intercetta una delle accezioni con cui l’aggettivo è più impiegato nello slang giovanile può essere “coccoloso/-a”, che è a sua volta un neologismo, cioè una parola inventata, entrata nell’uso comune grazie al film di animazione “Madagascar” uscito nel 2005 e prodotto dalla DreamWorks Pictures. Spesso, se  “cute” è riferito a cuccioli o bambini piccoli, questa traduzione appare molto calzante: “cute puppy” può essere perciò reso efficacemente in italiano con “cucciolo coccoloso”. Il termine, come abbiamo viste, tende ad applicarsi a persone, oggetti, situazione dall’apparenza piccola, tenera, dolce, indifesa, inclini alle coccole e alla delicatezza.

L’aggettivo “cute” ha però in inglese – particolarmente nell’inglese americano –  un ulteriore significato, dall’accezione leggermente dispregiativa, che definisce un atteggiamento attentamente costruito al fine di ottenere approvazione o di apparire accattivante e quindi percepito come in fin dei conti disonesto, dissimulatorio, ingannevole: in italiano potrebbe essere tradotto, con la dovuta attenzione alle sfumature di significato, “furbo”, “sveglio”, “astuto”, “ruffiano”, “scaltro”. “He thinks it’s cute to misbehave, but it’s not” può essere tradotta come “Pensa che sia furbo comportarsi disonestamente, ma non lo è”. L’aggettivo può anche essere reso da traduzioni come “lezioso”, “artificiale”, “affettato”, che designano sempre un’attitudine non trasparente del soggetto a cui si riferiscono, mosso evidentemente all’azione da secondi fini. L’Oxford Dictionary riporta un esempio d’uso che chiarisce la sfumatura precisa del termine “cute” utilizzato in senso spregiativo: “the two brothers were cute enough to find a couple of rich women and marry them” che possiamo tradurre così “I due fratelli sono stati abbastanza a svegli/furbi da trovarsi due donne ricche e sposarle”. L’accezione dispregiativa è però del tutto assente dall’uso che dell’aggettivo viene fatto dei più giovani in Italia, che utilizzano il termine solo in senso positivo.

Il comparativo di maggioranza di “cute” in inglese presenta la forma regolare e si costruisce con l’aggiunta del suffisso “-er”: “cuter” significa dunque “più carino/tenereo”. Il superlativo si costruisce, anch’esso regolarmente, apponendo il suffisso “-est” all’aggettivo: “cutest” significa perciò “il più carino/tenero/bello”.
Il sostantivo “cuteness” indica, di conseguenza, la “carineria” o meglio l’essere carino/grazioso riferito a qualcuno o qualcosa. In italiano il lemma è intraducibile o traducibile parzialmente mediante un aggettivo sostantivato (appunto “l’essere carino/dolce”) o con un sostantivo affine (“dolcezza”, “bellezza”, “tenerezza”, “grazia”) ma senza che vi sia una equivalenza esatta tra il sostantivo inglese e quello italiano finale.
L’aggettivo “cute” presenta anche la forma vezzeggiativa “cutie”  – anch’essa di difficile traduzione esatta in italiano –  che viene utilizzata in forma sostantivata (cioè come nome) e generalmente riferita a ragazze e donne: “She’s a cutie” può essere tradotto “Lei è una dolcezza” o con forme più gergali “Lei è una bambola/pupa/bellezza”. Il termine però può essere utilizzato anche in contesti più generici per definire una persona attraente, un bambino piccolo o un animale.

Ultima notazione: l’aggettivo inglese “cute” ha la stessa grafia e pronuncia del sostantivo inglese “cute” che in inglese designa la “cute” (in italiano /kute/), lo strato superficiale dell’epidermide, la pelle. Attenzione a non confondere l’aggettivo con il nome in inglese e non prendere fischi per fiaschi!

“Cute”: l’hashtag più popolare di Instagram

La fortuna dell’aggettivo “cute” tra i giovanissimi italiani è legata a doppio filo al successo che il social network fotografico Instagram gode tra i ragazzi tra i 12 e i 25 anni. Instagram Star ed Influencer hanno introdotto un uso massiccio dell’aggettivo “cute”, divenuto in breve tempo uno degli hastag più utilizzati nelle caption (cioè didascalie) dei post su Instagram e nei commenti dei follower. Chiaramente l’uso del termine si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, non solo tra le celebrities che popolano il social network delle fotografia, ma anche tra gli user “normali”, divenendo uno dei tag più utilizzati su IG. L’aggettivo “cute” però non viene normalmente impiegato “in solitaria” per designare persone, situazioni, bambini, animali o outfit dall’aspetto carino, dolce, affettuoso ma abbinato ed aggregato ad altri, derivati o affini. Attraverso strumenti appositi, come l’app Tagstagram, è possibile generare una miriade virtualmente infinita di keyword correlate a un macro-argomento da inserire come caption alla propria foto: in questo modo le visualizzazioni dei propri post potranno aumentare, poiché, grazie ai tag verrà generato maggiore traffico verso di essi, e commenti e like fioccheranno come neve! Tra i tag più popolari di Instagram ecco quelli massimamente utilizzati dagli utenti: in ordine di frequenza #love, #beautiful, #summer #cute, #me, #girl, #tbt, #igers, #instagood, #instacollage, #instamood, #latergram, #iphoneonly. “Cute” è tra i primi posti della classifica ed è dunque chiaro con quanta facilità l’aggettivo sia così riuscito a penetrare con naturalezza anche nel gergo dei giovani italiani.

Se nella barra di ricerca di Instagram si inserisce l’hashtag “#cute” si potranno visualizzare migliaia di risultati: “cute” in sé e per sé è presente in oltre 400 milioni di occorrenze sul social (prevalentemente appaiati a foto di ragazze e cuccioli), mentre gli hashtag derivati e composti registrano centinaia di migliaia di tag. Tra quelli più in auge sicuramente vi è il superlativo assoluto “#cutest” (con bambini e cuccioli protagonisti assoluti dei post) con quasi 4 milioni di tag e “#cuteedit” (80.000 occorrenze) che designa elaborazioni di immagini o piccoli video con montaggi creativi. Centinaia di migliaia di tag sono riservati alle più svariate combinazioni dell’aggettivo cute: #cutekids, #cuteanimals, #cutepuppies, #cutefood, #cuteart, #cuteboy, #cutekitty, #cutedog ecc. sono solo alcuni tra i più gettonati hashtag che danno conto della versatilità di questo aggettivo, sempre più protagonista dei social.

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