Christian De Sica e Lucia Mascino, duo protagonista del film “Fraulein – una fiaba d’inverno”, mettono a disposizione di una giovane regista esordiente (Caterina Carone) le loro grandi capacità.
Regina, chiamata da tutti Fraulein per la sua freddezza, è una donna di quarantacinque anni che vive sola nel suo albergo in alta montagna chiuso per ristrutturazione. Sulla terra è in atto una tempesta solare: grande freddo e comunicazioni ridotte, per questo motivo aiuta gli abitanti del paese in alcune mansioni giornaliere. Fino a che un giorno non bussa alla sua porta Walter Bonelli (interpretato da Christian De Sica), un misterioso turista che ne scombussolerà i piani e sopratutto la sua vita.
Prodotto da Tempesta, con il contributo di Rai Cinema e del Trentino Film Commission, arriva al cinema dal 26 maggio il primo film scritto e diretto da Caterina Carone.
Recensione del film “Fraulein”
Come opera prima questa pellicola è una storia singolare nel panorama del cinema italiano. Per temi e varietà di storie è stata un’annata che ha mostrato una timida apertura verso le nuove proposte, ampliando il panorama di scelta per il pubblico.
Ciò che colpisce subito è il tatto e il garbo con cui la regista affronta una storia così delicata, inserendo un tocco unico influenzato dai suoi studi, precedenti lavori da documentarista e un background di cinematografia americana e internazionale citando (in conferenza stampa) il nome di Tim Burton.
In realtà, ad una più attenta analisi del film si evince come questo “Fraulein” sia stato influenzato molto di più dal famoso “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson. Ciò si evince da alcune inquadrature perfettamente geometriche con il punto di fuga al centro dell’immagine, costumi molto colorati e la storia incentrata su un albergo.
Lucia Mascino e Christian De Sica: grande esperienza al servizio dei meno esperti
Caterina Carone si è affidata a due attori che le avrebbero offerto una garanzia recitativa, senza dover entrare troppo nella loro direzione ma bensì lasciandogli solo qualche indicazione. Vedendo il film si evince proprio questo, infatti Christian De Sica e Lucia Mascino mettono a disposizione il loro grande bagaglio di esperienza al servizio del film.
Lucia Mascino iniziò il suo mestiere da attrice mettendo le radici della propria carriera nel teatro, per poi ultimamente riscuotere un grande successo specialmente in tv con il ruolo principale nella serie “Una mamma imperfetta” diretto da Ivan Cotroneo. Nel cinema Lucia ha sempre avuto ruoli non troppo centrali e nonostante ciò si è sempre contraddistinta per un’enorme professionalità, regalando allo spettatore buonissime interpretazioni e offrendo un grande impegno come in questo film, nonostante la scelta della regista di dedicare più di metà film nel mostrarla arrabbiata col mondo senza mai andare a scavarne il perché.
Di Christian De Sica invece sappiamo tutto, forse troppo. E’ un attore che fa maledettamente arrabbiare lo spettatore, in maniera bonaria si intende, una sorta di Dottor Jekyll e Mr Hyde: da un lato, per i più superficiali, sembra un attore limitato al suo ruolo nella farsa (che seppur ritenuto un prodotto di bassa leva nelle sue regole comiche ha una grande complessità), dall’altro, per i più attenti, scopriamo un attore diverso, vero, completo.
Troppo poche sono le sue apparizioni in altri lavori lontani dal mese di dicembre. Con Pupi Avati lo abbiamo potuto ammirare sia nella serie “Un Matrimonio” che ne “Il figlio più piccolo”, dove ha ricordato a tutti come i comici sanno essere dei grandi attori drammatici. Recentemente ha cominciato a mettere a disposizione il suo immenso talento prestando il suo volto a dei corti del figlio Brando (presenti sulla piattaforma Vimeo), per l’esordio al cinema di Alessandro Siani e quest’anno anche nella versione teatrale de “Il Principe Abusivo”.
In quest’ultimo film mette un altro tassello importante nella sua carriera in cui dovrebbe valutare seriamente questa sua nuova veste di “maestro” per i giovani, dimostrando a tutto il pubblico il suo vero amore per il cinema proprio come fece suo padre.