Il Ministro, recensione e commento sul film con Gianmarco Tognazzi e Fortunato Cerlino

Pubblicato il 7 Mag 2016 - 9:45am di Francesco Salvetti

In attesa di rivederlo nelle vesti di Don Pietro Savastano in Gomorra La Serie 2, Fortunato Cerlino interpreterà un ministro senza scrupoli nel terzo film di Giorgio Amato, dal titolo “Il Ministro“.

Gianmarco Tognazzi è Franco Lucci, un imprenditore disposto a tutto pur di salvare la sua ditta e, insieme a suo cognato Michele, organizza una cena con un ospite molto importante per accaparrarsi un appalto che risanerà le sorti della loro azienda. L’ospite speciale di questa cena è un ministro importante della legislatura, pronto ad essere corrotto. Il piano è perfetto, se non fosse per colpa di un incidente iniziale che ne cambierà le sorti finali.

Recensione del film “Il Ministro”

Giorgio Amato lancia il suo terzo film, al cinema dal 5 maggio, e si addentra nel territorio della commedia all’italiana. Quella amara, classica, che un tempo ci ha reso famosi in tutto il mondo.
Nonostante l’inizio e la fine siano identificati con due immagini di escrementi, questo non ne evidenzia una volgarità della storia volontaria, tesa a sottolineare battute del genere, ma bensì evidenzia quanto i personaggi e il racconto siano ripugnanti.

E’ proprio questa “cattiveria” degli interpreti che proietta lo spettatore nel passato e nel ricordo della saga dei “Mostri” di Dino Risi, storie ad episodi che sottolineavano il grottesco e risaltavano le mancanze etico-comportamentali di noi italiani.

Amato anziché spostarsi su una realizzazione ad episodi scrive un film di 90 minuti che parte da un’idea: una canzone, “Il re fa rullare i tamburi” di Fabrizio De André, che ha come tema centrale l’avidità umana, uno spunto che gli ha regalato il soggetto del film.

Nonostante sia un prodotto low budget, gli sforzi da parte della piccola casa di produzione e degli attori stessi ci sono e sono ben visibili, visto il cast di alto livello.

Gianmarco Tognazzi torna dopo tanto tempo ad interpretare un protagonista anziché un semplice supporto. È evidente, sin dalle prime immagini, la sua voglia di mettere a servizio del film l’esperienza maturata nel corso della sua carriera, fatta di grandi capacità che gli hanno permesso di scrollarsi di dosso il pesante cognome che porta ed essere ricordato come “Gianmarco Tognazzi” e non come “il figlio di…”. Affiancato brillantemente da Edoardo Pesce, figlio della generazione Stefano Sollima della serie Romanzo Criminale, da anni si sta sempre più affermando nel ruolo di caratterista. Proprio lo scorso anno in “Se dio vuole” ha regalato al pubblico una prova memorabile e molto probabilmente saprà apprezzarlo anche in queste nuove vesti.

Nel ruolo del ministro troviamo Fortunato Cerlino, che in questo film sarà pronto ad accettare qualsiasi tipo di corruzione. Le donne saranno molto importanti nello sviluppo della storia e tutte le attrici sono sempre in parte, rendendo la storia omogenea e senza creare alcun tipo di discrepanza a livello di competenze attoriali.

Strizzando un occhio alla commedia di un tempo, con “Il Ministro” il regista Giorgio Amato ironizza dei nostri tempi con quella chiave narrativa che ci ha reso famosi nel mondo.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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