Nato a Casal di Principe, la recensione sul film di Bruno Oliviero con Alessio Lapice e Donatella Finocchiaro

Pubblicato il 26 Apr 2018 - 3:31pm di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale il nuovo film diretto da Bruno Oliviero Nato a Casal di Principe con Alessio Lapice, Massimiliano Gallo e Donatella Finocchiaro. Vi forniremo la recensione e un’intervista esclusiva.

I ragazzi del muretto” era una vecchia serie di successo andata in onda a inizi anni 90. Tra i protagonisti c’era un giovane attore in rampa di lancio: Amedeo Letizia. Amedeo, prima di girare quello che sarà un lavoro che lo renderà un volto noto a tutto il pubblico, era stato colpito da un dramma familiare, la scomparsa del fratello Paolo. Tornare a casa, affrontare quella realtà dove era cresciuto, che lo aveva formato, per ritrovare il fratello andato a finire in mano a chissà quale giro, sarà una sfida difficile per Amedeo. I familiari riusciranno mai a riabbracciare il loro piccolo Paolo?

Intervista esclusiva al regista del film Bruno Oliviero e al protagonista Alessio Lapice

“Dal 25 Aprile al cinema” per analizzare questo film vorremo partire dalla data di uscita. Mettendo da parte un dibattito sulla strategia legata ai competitor, uscire in sala il giorno della liberazione non è casuale. Questo film non è una storia in cui vengono spettacolarizzati gli eroi o la camorra viene vista con gli occhi dei criminali, ma si parla di dolore e di una resistenza da parte di Amedeo e dei familiari nei confronti della verità e di chi la sta oscurando, mettendo in pratica il suo potere così opprimente. Cercare giustizia, in un paese dove i carabinieri “sono a libro paga dei Casalesi” è abbastanza difficile, con un padre disposto a tutto pur di riavere suo figlio, Amedeo sarà rassegnato verso una realtà che non gli appartiene.

Recensione del film “Nato a Casal di Principe”

Nel film, si analizza principalmente un aspetto, quello del dolore ed è una chiave di lettura diversa rispetto ai film sulla camorra. Siamo abituati a vedere commissari che lottano contro i capiclan, o boss che si fanno delle guerre anche fratricide, nel secondo lungometraggio di Bruno Oliviero, la vera sofferenza è messa al centro e sarà proprio quella a smuovere gli animi di Amedeo e dei familiari.

Non a caso abbiamo utilizzato il termine “vera” perché il regista, viene dal mondo dei documentari dove banalmente si sa che viene raccontata la realtà. Per fare in modo che questa storia sia il più possibile attinente ai fatti realmente accaduti la preparazione, il set e le riprese sono stati accompagnati con i veri protagonisti del film, dato che sono ancora vivi. Da Amedeo Letizia che è anche uno dei produttori, gli attori del film hanno avuto la fortuna distare a contatto con i familiari del protagonista e da loro hanno attintoinformazioni, gesti o modi di fare per fare in modo che le loro interpretazioni siano il più credibile possibile. Ciò che ha colpito i nostri occhi, oltre agli aspetti precedentemente citati, è stato il protagonista: Alessio Lapice. Attore classe 1991, che presto vedremo nel nuovo blindatissimo film di Matteo Rovere “Il primo Re”, è al suo primo film da protagonista. Nonostante sia sempre in scena, è stato sempre brillante, attivo, e mai fuori posto anche nel relazionarsi con i vari personaggi incontrati durante la fase di indagine. Ma più di tutti ad averci colpito è stato l’interfacciarsi con gli esperti Massimiliano Gallo e Donatella Finocchiaro, con cui sembra lavorarci da tanto tempo non mostrando alcuna difficoltà.

Perché di camorra bisogna sempre parlare, perché farlo in questo modo merita un occasione, perché è stato girato in luoghi confiscati alla criminalità organizzata, per questo e per tanti altri motivi vi consigliamo di andare a vedere dal 25 Aprile questo film.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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