Belle & Sebastien L’avventura continua, recensione di una fiaba senza età in uscita al cinema

Pubblicato il 7 Dic 2015 - 9:13am di Redazione

Ispirato al celebre romanzo di Cécile Aubry, l’8 dicembre torna nelle sale cinematografiche italiane il sequel di “Belle & Sebastien“, dal titolo “L’avventura continua“.

Ambientato due anni dopo il primo episodio, siamo nel 1945. La guerra è finita, Sebastien attende il ritorno a casa di Angelina, insignita di una medaglia al valore per i servigi resi durante la Seconda Guerra Mondiale. L’aereo su cui la ragazza si trova, però, precipita e tutto il paese perde le speranze di ritrovarla viva. César e il piccolo non si arrendono e partono per cercarla. In questa nuova avventura, Sébastien farà una grande scoperta che gli cambierà la vita.

Recensione di “Belle & Sebastien. L’avventura continua”

Belle & Sebastien. L’avventura continua” è il secondo film di una saga che sin dagli esordi ha riscontrato grande apprezzamento del pubblico, sia grandi che piccini. Nel primo film, il regista, Nicolas Vanier, voleva incentrare l’attenzione sulla solitudine di un bambino orfano che trova l’amicizia in un cane odiato da tutti. Questo snodo drammatico viene ripreso anche dal nuovo regista, Christian Duguay, che focalizza il film sul rapporto padre-figlio. In questo modo, però, da che era protagonista insieme al bambino, la cagnolona Belle viene rilegata al ruolo di spalla e di “angelo custode a quattro zampe“.

Permane per tutto il film l’immaginario fiabesco dei paesaggi dell’Alta Moriana della Vanoise e della Valle dell’Ain (in Francia) e il concetto, presente anche nel primo film, dell’acqua vista come fonte di purificazione: nella prima puntata della saga Belle passa, dopo un bagno, da bestia selvatica a cagnolone dolce, così come, durante un temporale nel sequel, Cèsar rivela a Sèbastien che il piccolo ha un padre ancora vivo.

Belle & Sebastien. L’avventura continua” è una fiaba che mostra il coraggio dei personaggi, ma anche la loro fragilità e il loro percorso di crescita. Azione e sentimento si uniscono sapientemente nella regia di Christian Duguay, senza cadere mai nel banale. Da piccolo orfano che era, Sebastien trova una famiglia e inizia a stringere nuovi legami. Il viaggio del bambino rappresenta un cambiamento sia fisico che psicologico: passa dall’addomesticare Belle, all'”addomesticare” Pierre, uno sconosciuto che sa essere suo padre senza, però, che l’uomo lo sappia.

Già si parla di un possibile terzo capitolo, quindi non ci resta che continuare a seguire il cammino di Sebastien (dall’infazia all’adolescenza) in compagnia della sua inseparabile amica Belle.

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