Recensione Napoli Velata, film di Ferzan Ozpetek con Alessandro Borghi e Giovanna Mezzogiorno

Pubblicato il 29 Dic 2017 - 11:04am di Francesco Salvetti

Arriva nelle sale “Napoli Velata” il nuovo film di Ferzan Ozpetek con Alessandro Borghi e Giovanna Mezzogiorno. Vi forniremo recensione, trama, video e commento.

Adriana di professione fa il medico e si trova spesso a contatto con i morti. Andrea è un giovane di bell’aspetto dallo sguardo magnetico. Durante una festa i due si incontrano e saranno proprio i loro occhi a entrare in connessione. Dopo un intensa notte passata insieme i due si daranno appuntamento il giorno dopo. Il loro sarà un grande amore?

Alla notizia che Ferzan Ozpetek porta un suo film in sala dal 28 Dicembre abbiamo pensato si trattasse di una commedia natalizia o per lo meno un film leggero, ovviamente il pregiudizio è fatto per essere scardinato.

Recensione di “Napoli Velata”, film di Ferzan Ozpetek

Quest’ultimo film del regista Turco non ha una precisa collocazione tra i vari generi cinematografici, è un ibrido. Riesce a mettere insieme: Giallo, thriller, gotico, horror, noir, dramma, e allora che film è? Durante la conferenza stampa è stato definito un “Mistery” proprio dallo stesso regista e dal resto del cast, probabilmente è la collocazione più adatta e coerente, viste le possibili attinenze con i vari altri tipi di film.

Il tutto parte dal titolo “Napoli Velata”. “Velata” questa parola richiama l’opera di Giuseppe Sanmartino, esposta proprio nella città di Napoli, e mette in luce un concetto: quello del mistero che sarà presente in tutto il film. Ogni scena, ogni esito della storia è aperto a qualsiasi tipo di simbolismo e di interpretazione permettendo allo spettatore di non rimanere ignavo alla visione ma regalandogli un momento di dibattito anche dopo l’uscita dalla sala. Dopo aver visto una Napoli colorata nella “Caccia al tesoro” dei Vanzina, qui ci viene proposta una Napoli nascosta, piena di segreti che neanche un velo può nascondere.

Ferzan mantiene gli elementi classici della sua lunga filmografia: cibo e ricordi. In ogni suo film c’è sempre una ripresa di una tavolata che evidenzia: da un lato un amore per il nostro paese; dall’altro il cibo è rappresentato come un gesto d’affetto nei confronti di qualcuno, utile a sottolineare un ulteriore aspetto fondamentale nel cinema di Ozpetek: la psicologia dei personaggi.
In questa storia entriamo nei luoghi più nascosti nella mente della protagonista, interpretata da una Giovanna Mezzogiorno in ottima forma. Ne vediamo le paure, i dubbi, le incertezze, ma soprattutto ne studiamo la metamorfosi rispetto a degli eventi inconsueti che la coinvolgeranno in prima persona.

Dal trailer si evince che tra i due protagonisti ci sarà un momento di forte intimità. Difficilmente nel cinema di casa nostra si vedono momenti come questo, nessuno mai ha saputo raccontare l’unione di due corpi prima di questa sequenza. Nel film l’atto sessuale è una simbiosi di corpi in momenti molto intensi che artisticamente lasciano intendere un omaggio alle statue greche, un esaltazione dell’arte nella bellezza di quelle figure.

Il film ha un uscita strategica al 28 Dicembre che, per l’unicità del film, permette una netta differenziazione dal resto dell’offerta italiana, se sarà una scelta giusta o meno lo decideranno gli spettatori, sicuramente in termini di David Di Donatello, permette al film di concorrere per i prossimi premi che si terranno a Roma nel prossimo 2018.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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