Riforma pensioni 2016: le rassicurazioni sulla reversibilità non convincono, novità sulla flessibilità

Pubblicato il 19 Feb 2016 - 11:17am di Ubaldo Cricchi

Non sono bastate le rassicurazioni di alcuni esponenti del Governo Renzi sul tema delle pensioni di reversibilità: l’argomento continua a creare preoccupazioni tra la gente e i sindacati, ma anche all’interno del PD sembra che il decreto sulla razionalizzazione non piaccia proprio a tutti. Intanto davanti a Montecitorio si è svolta la manifestazione dei lavoratori che chiedono a gran voce interventi di flessibilità per modificare la legge Fornero, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori precoci e l’estensione fino al 2018 dell’Opzione Donna.

Reversibilità, le rassicurazioni del Governo non convincono

I ministri Poletti e Padoan hanno voluto chiarire: al momento non è prevista alcuna modifica del testo del ddl delega sulle prestazioni assistenziali perché fa riferimento ad un riordino di sovrapposizioni ed anomalie e non ad un intervento sulle pensioni di reversibilità. Tuttavia nel testo è presente una frase che si presta a diversa interpretazione, visto che parla di misure di razionalizzazione anche di natura previdenziale. Cesare Damiano ha già pronto un emendamento per ottenere la cancellazione della parte che fa riferimento alla previdenza: se davvero non è previsto nessun tipo di intervento sulle pensioni è meglio evitare ogni tipo di equivoco.

All’interno del PD Damiano non è il solo a pensarla così: il testo è scritto in un modo che autorizza a destare preoccupazioni e le rassicurazioni e le smentite non possono bastare se poi non si cambia il contenuto della delega che è stata presentata al Parlamento. L’iniziativa del presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha raccolto l’entusiasmo di Susanna Camusso, leader della Cgil, ma anche quello della vicepresidente Renata Polverini.

Manifestazione dei lavoratori a favore della flessibilità, le dichiarazioni di Boeri

Anche se in questi giorni si è parlato molto della reversibilità, in ambito pensioni rimane sempre molto caldo il tema della flessibilità. Molti parlamentari, appartenenti sia alle forze di maggioranza che a quelle di opposizione, hanno partecipato alla manifestazione organizzata dai Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti e dalle lavoratrici del gruppo Opzione Donna proroga al 2018. Damiano, Davide Baruffi, Luisa Albalnella, Sara Moretto, Luisa Gnecchi e Pippo Zappulla sono alcuni dei nomi che hanno voluto dare il loro appoggio ai manifestanti che chiedevano di correggere la legge Fornero al motto di lavoro ai giovani e pensione agli anziani.

Una delegazione di manifestanti è stata accolta e ascoltata in Commissione Lavoro: l’incontro è stato definito positivo e pare che l’intera Commissione sia compatta a favore della flessibilità. Per introdurre la flessibilità in uscita però si devono fare i conti con l’Unione Europea: è questo il pensiero di Tito Boeri; secondo il presidente dell’Inps per introdurre un pensionamento flessibile è necessario cambiare il Patto di Stabilità con l’UE. L’introduzione di meccanismi di flessibilità in uscita creerebbe un momentaneo disavanzo che rientrerebbe nel lungo periodo con la riduzione degli importi degli assegni erogati. Una situazione che non sembra piacere molto all’Europa, che continua a tenere d’occhio il debito passato. Ma Boeri sottolinea anche che non si può rimandare ulteriormente l’introduzione della flessibilità: tra la crisi e un’età pensionabile sempre più alta, l’attuale sistema rischia di bloccare le assunzioni dei giovani, che i dati mostrano essere già in netto calo.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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