Pensione di reversibilità 2016, ddl su riordino prestazioni assistenziali con nuovi requisiti legati all’Isee

Pubblicato il 14 Feb 2016 - 5:56pm di Ubaldo Cricchi

Lo Spi-Cgil lancia l’allarme: lo Stato per fare cassa sarebbe pronto a fissare dei limiti particolarmente severi per ottenere la pensione di reversibilità; nel ddl sul riordino delle prestazioni assistenziali, già approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente in Commissione Lavoro della Camera, sono presenti due disposizioni destinata a creare non poche polemiche: innanzi tutto, tutti i trattamenti si assistenza saranno legati all’Isee del nucleo familiare e la pensione di reversibilità rientrerà tra le prestazioni assistenziali (e non più tra quelle previdenziali).

Gli effetti del ddl sul riordino delle prestazioni assistenziali

Questo vuol dire che la reversibilità verrà riconosciuta solo alle persone che hanno un reddito bassissimo se non nullo: basta avere un gruzzoletto in banca o convivere con una persona che percepisce un minimo reddito per far salire l’Isee al di là dei limiti che verranno stabiliti. L’Isee misura la ricchezza di una famiglia: l’indicatore non prende in considerazione solo i redditi percepiti dai componenti del nucleo familiare, ma anche il patrimonio di ciascun componente. Insomma, basta che uno dei familiari possieda un immobile (casa o terreno, a prescindere dal fatto che questo frutti qualche euro) per sforare la soglia Isee per l’accesso i trattamenti assistenziali; lo stesso discorso si potrebbe fare anche se si è titolari di un conto corrente o di un libretto postale.

Bisogna poi ricordare che nel nucleo Isee non rientrano solo quelli che appartengono allo stesso stato di famiglia (ovvero le persone che risiedono nella stessa abitazione), ma anche i non conviventi, come possono essere i figli studenti universitari o i genitori di figli minorenni, anche se non sono coniugati. Basta davvero poco per superare i severi limiti stabiliti dal Governo, anche se in realtà non si percepisce un vero e proprio reddito.

Pensione di reversibilità, nuovi requisiti per l’accesso legati all’Isee

Con la trasformazione da prestazione previdenziale a prestazione assistenziale, questi limiti saranno validi anche per l’accesso alla pensione di reversibilità. Un provvedimento del genere non può fare altro che scatenare polemiche: la reversibilità è un trattamento legato ai contributi versati dal deceduto nell’arco della sua vita lavorativa e l’applicazione di nuovi e più restrittivi requisiti per ottenerla viene vista da molti come una sorta di furto legalizzato da parte dello Stato, che in pratica incamererebbe quanto versato dai lavoratori per i contributi invece di devolverlo agli eredi che ne avrebbero diritto. E poi bisogna considerare che esistono già dei limiti di reddito per il riconoscimento della pensione di reversibilità.

Le prestazioni in essere non saranno interessate dal provvedimento, che riguarderà quelle che saranno concesse solo dopo l’entrata in vigore delle nuove regole: considerando che in futuro le pensioni saranno sempre più basse, sembra che verranno penalizzate anche persone realmente bisognose. Qualcuno ha già detto che con questo riordino delle prestazioni assistenziali lo Stato dimostra la sua intenzione di fare cassa sulle spalle delle vedove; per rendere gli effetti del ddl meno devastanti basterebbe fissare dei limiti sul reddito effettivo dei beneficiari della prestazione e non sul patrimonio.

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Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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