Sciopero Scuola Venerdì 4 Novembre 2016: insegnanti e sindacati, chi e dove a Roma, Milano e Napoli

Pubblicato il 3 Nov 2016 - 6:50pm di Stefano Schirru

Anche la scuola è in fermento: è stato indetto uno sciopero per venerdì 4 novembre 2016 che avrà le sue manifestazioni principali a Napoli e Milano. Almeno per il momento sembrano essere queste le due tappe principali e non Roma. Approfondiamo insieme l’argomento e vediamo quindi insieme chi è che sciopererà e quali saranno le ragioni per farlo.

Sciopero Scuola 4 Novembre: insegnanti e sindacati in piazza

La protesta che è stata indetta per venerdì pomeriggio avrà due manifestazioni principali. A Milano la protesta inizierà alle 09:30 da Largo Cairoli. A Napoli, invece, il corteo si riunirà alle ore 10:00 da Piazza Mancini. I motivi della protesta sono numerosi, così come lo sono i sindacati che si sono fatti promotori di questa iniziativa di protesta. Vediamo nello specifico chi sono.

Lo sciopero è stato fortemente voluto da due sindacati minori, nello specifico dalla Confederazione Unitaria di Base (CUB) e dall’Unione Sindacale Italiana (USI-AIT). Assieme a questi due ha anche aderito il Sindacato Generale di Base. La protesta è iniziata per merito degli insegnanti e del personale ATA, ossia gli assistenti tecnico-amministrativi. Quali sono, però, le varie motivazioni addette dagli insegnanti e dai sindacati per la convocazione di questo sciopero?

Ecco tutti i motivi dello sciopero

Il nocciolo della protesta, almeno in questo caso, è rappresentato da una serie di motivazioni, tutte egualmente valide. Tra le tante ricordiamo alcuni punti salienti della legge 107 del 2015 (la cosiddetta riforma della Buona Scuola), le condizioni contrattuali dei lavoratori dipendenti, e lo sblocco degli stipendi. Ciò che maggiormente interessa, comunque, è la riforma della Buona Scuola e in particolar modo la cancellazione dell’articolo 24 del decreto legge 201 del 6 dicembre 2011.

Questo articolo è conosciuto dalla maggioranza come la riforma Fornero, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile. Grazie a questa riforma, per andare in pensione si dovranno aspettare i 66 anni e 7 mesi di età. Il discorso, comunque, è notevolmente più ampio e non riguarda solo la riforma Fornero.

Il Sindacato Generale di Base punta anche ad avere maggiore democrazia nei luoghi di lavoro scolastico per evitare ‘abusi di potere’. Nello specifico ciò che viene chiesto è un ridimensionamento del potere dei dirigenti scolastici in quanto a bonus e a chiamata diretta. Si protesta contro l’eccessivo carico di lavoro del personale ATA, ossia gli assistenti tecnico-amministrativi. In ultimo, ciò che si chiede è un sostanziale ed equo aumento degli stipendi dei lavoratori, soprattutto in relazione ai carichi di lavoro assegnati.

Per tutte queste ragioni, i sindacati, assieme agli insegnanti e al personale tecnico-amministrativo, hanno deciso di effettuare una vibrante protesta. Le ragioni sono più che valide ed è certo che Renzi e il Governo dovranno al più presto trovare una soluzione all’annoso problema della scuola e dell’età pensionabile. Dopotutto la formazione di un bravo cittadino parte proprio da qui: dalla scuola.

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