Allergia al polline 2017: sintomi e rimedi naturali, come combattere le allergie ai pollini primaverili

Pubblicato il 5 Mag 2017 - 11:21am di Ubaldo Cricchi

Arriva la primavera: giornate più lunghe, temperature più gradevoli, e…polline! Durante questo particolare periodo dell’anno tantissime persone soffrono di allergia al polline: scopriamo quali sono i sintomi più comuni e quali sono i rimedi naturali per combattere le allergie ai pollini primaverili che a partire da marzo e fino a giugno tormentano un’alta percentuale degli italiani (secondo alcune stime la percentuale di coloro che ha che fare con fastidi di questo tipo oscilla tra il 16% e il 40%).

È primavera, torna l’allergia al polline: cause e sintomi

Alla base dell’allergia primaverile c’è la comparsa dei pollini: in alcuni casi il sistema immunitario li individua come non compatibili (quindi come delle minacce) e può reagire in modo anomalo, originando i vari sintomi. Chi soffre di allergia sa benissimo a quali manifestazioni ci stiamo riferendo: riniti nasali, attacchi di starnuti e prurito a naso, occhi e palato sono quelli più diffusi, ma possono fare la loro comparsa anche l’asma, il gonfiore intorno agli occhi, gli sfoghi sulla pelle, la congiuntivite e una riduzione del senso del gusto.

Nel corso degli anni, tra cambiamenti delle temperature medie e gli effetti dello smog, il ciclo delle piante si è modificato con un periodo di fioritura e di impollinazione più lungo, quindi anche le allergie hanno una durata maggiore. Si può dire che la massima concentrazione dei diversi tipi di pollini si presenta tra aprile e giugno, quindi quello che per molti è il periodo più bello dell’anno per altri si trasforma in una vera e propria seccatura.

Come combattere le allergie ai pollini: farmaci, rimedi naturali e comportamenti da adottare

Gli strumenti per combattere le allergie ai pollini possono essere di diversa natura: si va dai farmaci ai rimedi naturali, passando per una serie di comportamenti che possono aiutare ad alleviare i sintomi. Per quanto riguarda i medicinali è necessario chiedere al proprio medico, meglio ancora se ad uno specialista: oltre agli antistaminici, ai cortisonici e ai broncodilatatori sono disponibili anche i vaccini. I rimedi naturali invece possono essere individuati nel ribes nero, nella perilla e la rosa canina, che hanno delle proprietà antiallergiche e antinfiammatorie, e nel cetriolo (si possono appoggiare delle fettina sulle aree della pelle dove si presentano degli sfoghi, attenuando il fastidio e il prurito).

Poi ci sono dei comportamenti da adottare se si vuole cercare di contrastare gli effetti dell’allergia al polline 2017: la prima cosa da fare è evitare di trovarsi all’aperto tra le 10 e le 16, ovvero il periodo della giornata in cui c’è la maggiore concentrazione di pollini; quando si viaggia in macchina si dovrebbero tenere i finestrini chiusi e, se la temperatura è troppo alta, si deve accendere l’aria condizionata, purché ci siano i filtri antipolline; bisognerebbe evitare di uscire nei giorni in cui il vento la fa da padrone, ma se non se ne può fare a meno non sarebbe una cattiva idea indossare una mascherina e degli occhiali scuri; cambiarsi le scarpe quando si rientra a casa, lavarsi i capelli spesso, lavarsi mani e viso sono delle piccole accortezze che possono aiutare molto; per alleviare il fastidio agli occhi è possibile applicare sulle palpebre un batuffolo di cotone precedentemente immerso in un infuso di rosmarino e camomilla.

L’alimentazione e il calendario delle fioriture

L’allergia al polline si può combattere anche a tavola: bisognerebbe optare per alimenti ricchi di vitamina C e magnesio e altri che impediscono la risposta infiammatoria (la cipolla, per esempio), mentre andrebbero evitati i cibi che stimolano la liberazione di istamina; purtroppo l’elenco delle pietanze sconsigliate è lungo: ne fanno parte anche gli insaccati, i formaggi, il cioccolato, i pomodori, gli spinaci, i frutti di mare.

Un’altra cosa che può aiutare molto è la conoscenza del calendario delle fioriture dei pollini, che permette di sapere i periodi di concentrazione dei vari pollini allergenici: una volta individuato il tipo di polline che causa l’allergia (i più “rischiosi” sono quelli delle graminacee, delle betullacee, dell’ambrosia e della parietaria) e il periodo di sua maggior concentrazione sarà un po’ più semplice programmare con anticipo le proprie giornate, ad esempio organizzando il proprio calendario d’impegni in modo da limitare gli spostamenti o il tempo all’aria aperta.

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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