Come diventare grandi nonostante i genitori, il primo film con i ragazzi Alex & co: trama, recensione e commento

Pubblicato il 25 Nov 2016 - 8:27am di Francesco Salvetti

Arriva al cinema “Come diventare grandi nonostante i genitori“, il nuovo film con i ragazzi di Alex & co. Vi forniremo trama, recensione e commento.

Sam, Alex, Christian, Emma e Nicole sono al liceo, nel pieno della loro adolescenza. Frequentano una scuola, idealmente posizionata a Milano, guidata da una temibile preside. Da anni i ragazzi hanno un gruppo musicale e, non appena il ministero decide di bandire un concorso per tutte le band scolastiche, decidono immediatamente di iscriversi. La preside è molto restia e molto dura con i ragazzi, come i genitori stessi. Dove porterà questo scontro generazionale?

Recensione film “Come diventare grandi nonostante i genitori”

Cosa vuol dire diventare grandi? Cosa significa crescere? Con gli anni acquisisci maturità, esperienza per capire e percepire ciò che la vita ti pone davanti. Quando si dibatte su un argomento, o un prodotto artistico, lo si deve contestualizzare all’interno di un panorama dell’autore: a chi parlo? Cosa voglio dire? Perché?… Le più famosi cinque “w” inglesi  (what, why, when, who, e where). Cerchiamo di rispondere a ognuna di queste domande in ordine sparso.

Il film esce il 24 novembre a seguito di un lungo susseguirsi di successi da parte dei ragazzi protagonisti. Dopo le fortunate prime due stagioni di “Alex & co” il produttore Piero Crispino assieme a Disney, hanno sviluppato un prodotto nuovo per il nostro cinema, totalmente sperimentale che strizza l’occhio ad alcune saghe più fortunate come “High School Musical” e dai possibili risvolti simili se arriverà un successo al botteghino.

In fase di scrittura e stesura del soggetto è stato contattato uno sceneggiatore che di grandi incassi al box office se ne intende: Gennaro Nunziante. Sodale collega di Luca Medici (alias Checco Zalone), si imbatte in questa nuova avventura trovandosi a scrivere di una tematica che, nei precedenti film del comico barese, aveva solo sfiorato. In questo soggetto unisce tutti i pregiudizi e luoghi comune sul tema generazionale genitori figli, creando un testo che, teatralmente dà degli spunti attrattivi, soprattutto nelle battute dirette che si scambiano i genitori con i figli, e narrativamente offre una visione positiva dei ragazzi, spingendoli a una comunicazione diretta e non filtrata dai vari social network.

La Disney da sempre ha costruito il film attorno al messaggio, e su questo necessitava di un regista veloce e dinamico nelle immagini, un uomo che in poco tempo riuscisse a imporre la sua visione. Chi meglio di Luca Lucini? Regista formatosi nel mondo della pubblicità, pronto sicuro e deciso ha portato a casa un buon film che non rischia nulla in termini di scelta del cast, ma che mostra una buona abilità nel dirigere gli attori soprattutto nelle scene familiari dove si contrappongono esperienza e freschezza.

Il gruppo dei protagonisti è coeso, i ragazzi si conoscono e hanno un background di esperienze che è stato facile trasmettere sulla scena. Il lavoro sui giovani più complesso ed esaltante è stato realizzato con Emanuele Misuraca, Davide nel film. Non presente tra gli storici della serie, recupera questo gap con una prova che equilibra serio e faceto, ha dei buoni piani d’ascolto e dei tempi comici originali, quasi naturali.

Il film è godibile, ma va indirizzato verso un certo tipo di pubblico, soprattutto di fascia adolescenziale che magari va al cinema per la prima volta, accompagnato dai genitori, perché altrimenti perderebbe senso chiedersi come diventare grandi nonostante i genitori.

Info sull'Autore

Laureando in Ingegneria Gestionale presso l'università di Tor Vergata, da sempre appassionato di cinema e inviato per eventi cinematografici per Corretta Informazione.

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